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Home » Attualità » Marina Ovsyannikova, la giornalista russa parla per la prima volta: “Non sono un’eroina, ho paura per la mia sicurezza”

Marina Ovsyannikova, la giornalista russa parla per la prima volta: “Non sono un’eroina, ho paura per la mia sicurezza”

In un'intervista alla Reuters, la donna che ha interrotto in diretta il tg di Channel One dichiara: "Non scappo dalla Russia, spero che il mio sacrificio non sia stato vano e che le persone aprano gli occhi"

Remy Morandi
16 Marzo 2022
Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ha interrotto il tg di Channel One

Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ha interrotto il tg di Channel One

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“Ho paura per la mia sicurezza, ma non scappo dalla Russia”. Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ha interrotto il tg di Channel One, parla per la prima volta alla Reuters, dopo che ieri è stata rilasciata dal tribunale Ostankino di Mosca. In un’intervista esclusiva all’agenzia stampa, la giornalista ha raccontato: “Non mi sento un’eroina“, ma “spero che il mio sacrificio non sia stato vano e che le persone aprano gli occhi”. Marina, dopo essere stata condannata dal tribunale di Mosca a pagare una multa di 30mila rubi (250 euro) per il video registrato a casa in cui si scusava per aver fatto “propaganda per il Cremlino”, ora spera “di non finire incriminata penalmente” per il blitz al tg russo, ha raccontato Marina alla Reuters.

https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/Tg-russo.mp4

 

Le prime parole di Marina Ovsyannikova: “Credo in quello che ho fatto”

“Credo in quello che ho fatto, ma ora capisco la portata dei problemi che dovrò affrontare e, ovviamente, sono estremamente preoccupata per la mia sicurezza“, ha raccontato Marina Ovsyannikova alla Reuters. “Non mi sento assolutamente un’eroina… Voglio solo sentire che questo sacrificio non sia stato vano e che le persone apriranno gli occhi”, ha aggiunto la giornalista russa. Ovsyannikova ha poi raccontato alla Reuters che con il suo blitz al tg di Channel One voleva non solo protestare contro la guerra, ma voleva anche inviare un messaggio direttamente ai russi: “Non siate così zombie, non ascoltate questa propaganda, imparate come analizzare le informazioni, imparate a trovare altre fonti per informarvi, non usate solo la televisione di Stato russa”.

La sera di martedì 16 marzo Marina Ovsyannikova è stata rilasciata dal tribunale Ostankino di Mosca che l’ha condannata a pagare una multa di 30mila rubli (250 euro) per il video registrato a casa in cui condannava l’invasione russa e si scusava per aver fatto propaganda per il Cremlino nella tv russa. Per quanto riguarda invece il suo blitz in diretta nello studio televisivo, il caso sarà considerato a parte dalla magistratura russa. E vista la legge contro le fake news approvata pochi giorni fa dalla Duma di Stato, che punisce tutti coloro che denigrano le forze armate russe, adesso la giornalista russa potrebbe rischiare fino a 15 anni di carcere.

Marina Ovsyannikova, 44 anni, è la giornalista russa che ha interrotto in diretta il tg di Channel One

Cosa è successo alla giornalista russa dopo il blitz al tg

 

L’irruzione al tg russo

La sera di lunedì 14 marzo, Marina Ovsyannikova ha fatto irruzione nello studio televisivo del notiziario di Vremya, il principale tg russo trasmesso su Channel One. La giornalista si è presentata alle spalle della conduttrice Yekaterina Andreeva urlando “Fermate la guerra! No alla guerra!” e mostrando un cartello con scritto: “No alla guerra (in inglese, ndr). Fermate la guerra, non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo (in russo, ndr). Russi contro la guerra (in inglese, ndr)”.

La scomparsa

Dopo il blitz al telegiornale, di Marina Ovsyannikova non si è saputo più nulla. La giornalista russa è scomparsa per tutta la notte di lunedì 14 marzo. Nella tarda mattinata di martedì 15 marzo, la Bbc aveva fatto sapere che quattro avvocati – Anastasia Kostanov, Daniil Berman, Dmitry Zakhvatov e Anri Tsiskarishvili – avevano provato a cercare la donna per tutta la notte, ma invano. Così ha detto l’avvocata Anastasia Kostanov alla Bbc: “Io e i miei colleghi abbiamo cercato tutta la notte la giornalista, ma né la stazione di polizia presente nelle sede del Primo Canale, né il dipartimento di polizia di Ostankino hanno dato conferma della sua presenza. Ciò significa che la nascondono dai suoi avvocati e cercano di privarla dell’assistenza legale, e a quanto pare, stanno cercando di preparare l’accusa più severa”.

L’arresto

Nonostante fosse scomparsa, alcune agenzie stampa internazionali avevano fatto sapere che Marina Ovsyannikova era stata arrestata dalla polizia. Ma nessuno sapeva dove fosse o quale fine avesse veramente fatto Marina. Nel tardo pomeriggio di martedì 15 marzo, la giornalista russa è ricomparsa in una foto pubblicata su Twitter dal suo avvocato Anton Gashinsky. La donna si trovava nel tribunale Ostankino di Mosca. La sera di martedì la donna è stata rilasciata dal tribunale, dopo essere stata condannata al pagamento di una multa di 30mila rubli per aver incitato alla protesta nel video registrato a casa e pubblicato sui social.

 

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Quando ci sarà l’udienza per il blitz al telegiornale russo?

La condanna a pagare una multa di 30mila rubli è relativa al video (qua sopra) registrato a casa e pubblicato sui social, in cui Marina Ovsyannikova invita i russi a ribellarsi contro l’invasione in Ucraina e a non credere più alla propaganda del Cremlino. La vicenda del blitz al telegiornale russo, invece, sarà considerata a parte dalla magistratura russa. Ma nessuno sa quando avverrà questa udienza. “Spero di non finire incriminata penalmente”, ha dichiarato la giornalista russa alla Reuters. Nei suoi confronti, infatti, è stata aperta un’indagine per stabilire se la sua irruzione nello studio televisivo sia perseguibile in base alla nuova legge approvata dalla Duma di Stato venerdì 4 marzo contro le fake news sulla guerra in Ucraina. Questa legge prevede fino a 15 anni di carcere per tutti coloro che diffondono “notizie false” sul conflitto e per tutti coloro che denigrano le forze armate russe.

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🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
"Ho paura per la mia sicurezza, ma non scappo dalla Russia". Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ha interrotto il tg di Channel One, parla per la prima volta alla Reuters, dopo che ieri è stata rilasciata dal tribunale Ostankino di Mosca. In un'intervista esclusiva all'agenzia stampa, la giornalista ha raccontato: "Non mi sento un'eroina", ma "spero che il mio sacrificio non sia stato vano e che le persone aprano gli occhi". Marina, dopo essere stata condannata dal tribunale di Mosca a pagare una multa di 30mila rubi (250 euro) per il video registrato a casa in cui si scusava per aver fatto "propaganda per il Cremlino", ora spera "di non finire incriminata penalmente" per il blitz al tg russo, ha raccontato Marina alla Reuters.
https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/Tg-russo.mp4
 

Le prime parole di Marina Ovsyannikova: "Credo in quello che ho fatto"

"Credo in quello che ho fatto, ma ora capisco la portata dei problemi che dovrò affrontare e, ovviamente, sono estremamente preoccupata per la mia sicurezza", ha raccontato Marina Ovsyannikova alla Reuters. "Non mi sento assolutamente un'eroina... Voglio solo sentire che questo sacrificio non sia stato vano e che le persone apriranno gli occhi", ha aggiunto la giornalista russa. Ovsyannikova ha poi raccontato alla Reuters che con il suo blitz al tg di Channel One voleva non solo protestare contro la guerra, ma voleva anche inviare un messaggio direttamente ai russi: "Non siate così zombie, non ascoltate questa propaganda, imparate come analizzare le informazioni, imparate a trovare altre fonti per informarvi, non usate solo la televisione di Stato russa". La sera di martedì 16 marzo Marina Ovsyannikova è stata rilasciata dal tribunale Ostankino di Mosca che l'ha condannata a pagare una multa di 30mila rubli (250 euro) per il video registrato a casa in cui condannava l'invasione russa e si scusava per aver fatto propaganda per il Cremlino nella tv russa. Per quanto riguarda invece il suo blitz in diretta nello studio televisivo, il caso sarà considerato a parte dalla magistratura russa. E vista la legge contro le fake news approvata pochi giorni fa dalla Duma di Stato, che punisce tutti coloro che denigrano le forze armate russe, adesso la giornalista russa potrebbe rischiare fino a 15 anni di carcere.
Marina Ovsyannikova, 44 anni, è la giornalista russa che ha interrotto in diretta il tg di Channel One

Cosa è successo alla giornalista russa dopo il blitz al tg

 

L'irruzione al tg russo

La sera di lunedì 14 marzo, Marina Ovsyannikova ha fatto irruzione nello studio televisivo del notiziario di Vremya, il principale tg russo trasmesso su Channel One. La giornalista si è presentata alle spalle della conduttrice Yekaterina Andreeva urlando "Fermate la guerra! No alla guerra!" e mostrando un cartello con scritto: "No alla guerra (in inglese, ndr). Fermate la guerra, non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo (in russo, ndr). Russi contro la guerra (in inglese, ndr)".

La scomparsa

Dopo il blitz al telegiornale, di Marina Ovsyannikova non si è saputo più nulla. La giornalista russa è scomparsa per tutta la notte di lunedì 14 marzo. Nella tarda mattinata di martedì 15 marzo, la Bbc aveva fatto sapere che quattro avvocati – Anastasia Kostanov, Daniil Berman, Dmitry Zakhvatov e Anri Tsiskarishvili – avevano provato a cercare la donna per tutta la notte, ma invano. Così ha detto l'avvocata Anastasia Kostanov alla Bbc: "Io e i miei colleghi abbiamo cercato tutta la notte la giornalista, ma né la stazione di polizia presente nelle sede del Primo Canale, né il dipartimento di polizia di Ostankino hanno dato conferma della sua presenza. Ciò significa che la nascondono dai suoi avvocati e cercano di privarla dell’assistenza legale, e a quanto pare, stanno cercando di preparare l’accusa più severa".

L'arresto

Nonostante fosse scomparsa, alcune agenzie stampa internazionali avevano fatto sapere che Marina Ovsyannikova era stata arrestata dalla polizia. Ma nessuno sapeva dove fosse o quale fine avesse veramente fatto Marina. Nel tardo pomeriggio di martedì 15 marzo, la giornalista russa è ricomparsa in una foto pubblicata su Twitter dal suo avvocato Anton Gashinsky. La donna si trovava nel tribunale Ostankino di Mosca. La sera di martedì la donna è stata rilasciata dal tribunale, dopo essere stata condannata al pagamento di una multa di 30mila rubli per aver incitato alla protesta nel video registrato a casa e pubblicato sui social.
 
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Quando ci sarà l'udienza per il blitz al telegiornale russo?

La condanna a pagare una multa di 30mila rubli è relativa al video (qua sopra) registrato a casa e pubblicato sui social, in cui Marina Ovsyannikova invita i russi a ribellarsi contro l'invasione in Ucraina e a non credere più alla propaganda del Cremlino. La vicenda del blitz al telegiornale russo, invece, sarà considerata a parte dalla magistratura russa. Ma nessuno sa quando avverrà questa udienza. "Spero di non finire incriminata penalmente", ha dichiarato la giornalista russa alla Reuters. Nei suoi confronti, infatti, è stata aperta un'indagine per stabilire se la sua irruzione nello studio televisivo sia perseguibile in base alla nuova legge approvata dalla Duma di Stato venerdì 4 marzo contro le fake news sulla guerra in Ucraina. Questa legge prevede fino a 15 anni di carcere per tutti coloro che diffondono "notizie false" sul conflitto e per tutti coloro che denigrano le forze armate russe.
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