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Home » Attualità » Mattarella, l’appello al meeting di Rimini tra migrazioni, diversità, accoglienza, social e Costituzione

Mattarella, l’appello al meeting di Rimini tra migrazioni, diversità, accoglienza, social e Costituzione

Il Presidente ci rimette tutti in fila, prendendoci affettuosamente per le orecchie: "Per andare dove dobbiamo andare serve cambiare senso di marcia e passo"

Margherita Ambrogetti Damiani
26 Agosto 2023
mattarella-appello-rimini

L’appello di Mattarella al meeting di Rimini tra migrazioni, diversità, accoglienza, social e Costituzione

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E poi arriva lui, Sergio Mattarella, e ci rimette tutti in fila, prendendoci affettuosamente per le orecchie e spiegandoci che per andare dove dobbiamo andare serve cambiare senso di marcia e passo. Il suo discorso nella giornata conclusiva del 44° meeting di Comunione e Liberazione alla Fiera di Rimini era attesissimo e, come al solito, non ha tradito le aspettative.

Mattarella al meeting

Dalla pace giusta per l’Ucraina alle migrazioni da affrontare come movimenti globali, mettendo da parte muri e barriere e recuperando un’umanità che sembra essersi persa chissà dove, passando da rispetto delle diversità, no ai nazionalismi e ai sentimenti d’odio, amicizia e speranza che devono essere motore potente e prezioso per la costruzione di un noi attraverso il quale provare a mettere insieme i pezzi di un futuro migliore.

Giovani

Al centro i giovani e il loro essere l’unica vera speranza. Il Presidente non ha usato mezzi termini: da loro, i giovani, passa una lettura genuina dei problemi che deve essere coltivata e colta senza esitazione. Il loro sentirsi pienamente europei è un traguardo di inestimabile valore come lo sono le competenze di cui sono in possesso per affrontare un mondo che cambia velocemente.

Giustizia sociale

Giustizia sociale e ambientale nelle menti e nei cuori dei giovani viaggiano all’unisono: ciò che serve per fare fronte a una crisi climatica che sempre di più azzanna il presente a ogni latitudine. Passaggio cruciale quello sul rapporto con i social: dal Presidente della Repubblica il monito ai giovani a non lasciarsi sopraffare dal web, a non permettere che una cattiva interpretazione delle nuove tecnologie li rinchiuda in una quotidianità fatta di solitudine e pixel.

I social

Secondo Mattarella, i social devono essere utilizzati con intelligenza affinché non si trasformino in strumenti capaci di produrre null’altro che una somma di persone sole. Spazio invece al dialogo, alle relazioni personali, agli incontri, alle amicizie, all’amore, alla gratuità dell’impegno. Valori che sembrano essere ormai roba del vecchio secolo ma senza i quali sarebbe davvero difficile anche solo immaginare un qualsivoglia futuro.

mattarella-appello-rimini
Sergio Mattarella accolto dalla folla ad Argenta per il centenario della morte di Don Minzoni (foto Ansa)

Nell’ora di discorso anche un riferimento al tema della ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna, in cui ha sottolineato che i cittadini della Romagna e i loro sindaci non devono essere lasciati soli, e l’invito ai giovani a conoscere la Costituzione, a comprenderne in profondità i principi fondanti, a farsela amica e compagna di strada.

Un richiamo inequivocabile al fatto che solo grazie a una piena e consapevole conoscenza dello Stato e del suo funzionamento i giovani potranno davvero dirsi liberi da ogni asservimento e da strumentalizzazioni politiche di sorta.

Il Presidente sulla Costituzione

“Non abbiate prevenzioni rispetto alla Costituzione del ‘48, solo perché opera di una generazione ormai trascorsa. La Costituzione americana è in vigore da duecento anni e in questi due secoli nessuna generazione l’ha rifiutata o ha proposto di riscriverla integralmente, ha soltanto operato singoli emendamenti puntuali al testo originario dei Padri di Philadelphia, nonostante che, nel frattempo, la società americana sia passata da uno Stato di pionieri a uno Stato oggi leader del mondo”.

Con questa citazione di Giuseppe Dossetti – componente dell’Assemblea costituente – pronunciate all’Università di Parma nel 1995, Mattarella ha chiuso quello che più che un discorso ha avuto tutta l’aria di essere un accorato appello a una generazione che ha un solo compito: conoscere per salvare e continuare a costruire una società giusta, libera e democratica. Esattamente quello che talvolta parte della politica di mezza età e oltre dimentica.

La kermesse

Gli organizzatori riferiscono che alla kermesse riminese, turbata dall’arresto alla vigilia di un educatore di Cl per violenza sessuale ai danni di una teenager, le presenze del 2023 hanno “superato quelle pre-pandemia”.

Sicuramente gli incontri della Settimana, il cui motore sono circa 3mila volontari quasi tutti (ma non solo) giovani e giovanissimi, sono stati sempre affollati. Il meeting numero 45 si terrà dal 20 al 25 agosto del 2024. Il titolo, sarà: ‘Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?’, ed è tratto dal romanzo Il passeggero del romanziere statunitense Cormac McCarthy, recentemente scomparso.

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Mattarella al meeting

Dalla pace giusta per l’Ucraina alle migrazioni da affrontare come movimenti globali, mettendo da parte muri e barriere e recuperando un’umanità che sembra essersi persa chissà dove, passando da rispetto delle diversità, no ai nazionalismi e ai sentimenti d’odio, amicizia e speranza che devono essere motore potente e prezioso per la costruzione di un noi attraverso il quale provare a mettere insieme i pezzi di un futuro migliore.

Giovani

Al centro i giovani e il loro essere l’unica vera speranza. Il Presidente non ha usato mezzi termini: da loro, i giovani, passa una lettura genuina dei problemi che deve essere coltivata e colta senza esitazione. Il loro sentirsi pienamente europei è un traguardo di inestimabile valore come lo sono le competenze di cui sono in possesso per affrontare un mondo che cambia velocemente.

Giustizia sociale

Giustizia sociale e ambientale nelle menti e nei cuori dei giovani viaggiano all’unisono: ciò che serve per fare fronte a una crisi climatica che sempre di più azzanna il presente a ogni latitudine. Passaggio cruciale quello sul rapporto con i social: dal Presidente della Repubblica il monito ai giovani a non lasciarsi sopraffare dal web, a non permettere che una cattiva interpretazione delle nuove tecnologie li rinchiuda in una quotidianità fatta di solitudine e pixel.

I social

Secondo Mattarella, i social devono essere utilizzati con intelligenza affinché non si trasformino in strumenti capaci di produrre null’altro che una somma di persone sole. Spazio invece al dialogo, alle relazioni personali, agli incontri, alle amicizie, all’amore, alla gratuità dell’impegno. Valori che sembrano essere ormai roba del vecchio secolo ma senza i quali sarebbe davvero difficile anche solo immaginare un qualsivoglia futuro.
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Sergio Mattarella accolto dalla folla ad Argenta per il centenario della morte di Don Minzoni (foto Ansa)
Nell’ora di discorso anche un riferimento al tema della ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna, in cui ha sottolineato che i cittadini della Romagna e i loro sindaci non devono essere lasciati soli, e l’invito ai giovani a conoscere la Costituzione, a comprenderne in profondità i principi fondanti, a farsela amica e compagna di strada. Un richiamo inequivocabile al fatto che solo grazie a una piena e consapevole conoscenza dello Stato e del suo funzionamento i giovani potranno davvero dirsi liberi da ogni asservimento e da strumentalizzazioni politiche di sorta.

Il Presidente sulla Costituzione

“Non abbiate prevenzioni rispetto alla Costituzione del ‘48, solo perché opera di una generazione ormai trascorsa. La Costituzione americana è in vigore da duecento anni e in questi due secoli nessuna generazione l’ha rifiutata o ha proposto di riscriverla integralmente, ha soltanto operato singoli emendamenti puntuali al testo originario dei Padri di Philadelphia, nonostante che, nel frattempo, la società americana sia passata da uno Stato di pionieri a uno Stato oggi leader del mondo”. Con questa citazione di Giuseppe Dossetti - componente dell’Assemblea costituente - pronunciate all’Università di Parma nel 1995, Mattarella ha chiuso quello che più che un discorso ha avuto tutta l’aria di essere un accorato appello a una generazione che ha un solo compito: conoscere per salvare e continuare a costruire una società giusta, libera e democratica. Esattamente quello che talvolta parte della politica di mezza età e oltre dimentica.

La kermesse

Gli organizzatori riferiscono che alla kermesse riminese, turbata dall’arresto alla vigilia di un educatore di Cl per violenza sessuale ai danni di una teenager, le presenze del 2023 hanno "superato quelle pre-pandemia". Sicuramente gli incontri della Settimana, il cui motore sono circa 3mila volontari quasi tutti (ma non solo) giovani e giovanissimi, sono stati sempre affollati. Il meeting numero 45 si terrà dal 20 al 25 agosto del 2024. Il titolo, sarà: ‘Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?’, ed è tratto dal romanzo Il passeggero del romanziere statunitense Cormac McCarthy, recentemente scomparso.
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