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Meloni risponde alla lettera di Trapanese: "I bambini meglio se cresciuti da due genitori"

La leader di Fratelli d'Italia, pur ammettendo di fare "il tifo per te e per Alba", rimane salda nelle sue posizioni conservatrici: "La realtà è più complessa"

di MARIANNA GRAZI -
6 settembre 2022
Giorgia Meloni

Giorgia Meloni

L'invito a cena è ben accetto, per assaggiare la pizza leggendaria e per fare giocare insieme due bimbe che hanno, più o meno, la stessa età. Alba, la figlia di Luca Trapanese, ha 5 anni; Ginevra invece, la bimba di Giorgia Meloni, ne ha 6. Ma la sostanza del discorso, nonostante i toni cordiali delle missive che i due adulti si sono scambiati, non cambia. Se l'assessore al Welfare di Napoli cerca un'apertura in tema di genitorialità, la leader di Fratelli d'Italia resta salda nella sua posizione: i figli vanno cresciuti da una mamma e un papà. Nessuna eccezione. Domenica il 45enne, papà single e omosessuale della piccola Alba, una bambina con sindrome di Down che ha adottato quando non aveva nemmeno un mese di vita, ha scritto una lettera sui social (corredata dalle foto che lo immortalano con la sua bambina) alla politica, tra le più quotate come futura premier, in cui appunto la invitava a ragionare sul concetto di famiglia e sulla possibilità di adottare anche per i single o le coppie omosessuali.

La risposta di Giorgia Meloni

Meloni figlia

Giorgia Meloni con in braccio la figlia Ginevra (Twitter)

“Ciao Luca. Ti rispondo volentieri perché, al netto della differente appartenenza politica, ammiro la tua storia e tifo per te ed Alba". Così Meloni inizia la sua risposta al papà partenopeo. "Da quello che ho letto e dai tuoi occhi, sono convinta che stai offrendo a tua figlia tutto il tuo amore. Accetto con piacere l’invito a cena, anche da parte di Ginevra, che si divertirebbe un mondo a giocare con Alba e a mangiare la vostra pizza 'leggendaria'". Insomma persino una donna tutta d'un pezzo come lei, dai saldi principi conservatori, apprezza il tipo di legame che si è creato tra Trapanese e la sua bimba. Ma, c'è un ma. Ed è il nucleo centrale del botta e risposta tra i due. "D’altra parte, ti direi le stesse cose che sostengo in pubblico. Chi ha il compito di scrivere le leggi commetterebbe un errore se non considerasse alcuni princìpi. La norma non è mai dettata per singoli individui, ma per un numero indeterminato di persone che si trovano in una stessa situazione - precisa Meloni -. Lo dico per prevenire una tua possibile obiezione: 'Quante coppie etero sarebbero genitori peggiori di una coppia omosessuale o un single?' Non saprei darti un numero, ma ce ne sarebbero e ce ne sono. Ciò non toglie che per un bambino essere cresciuto e amato da un papà e una mamma è meglio che esserlo da uno solo dei 2. Non conosco nessuno che rinuncerebbe a uno dei propri genitori. Io non ho avuto la possibilità di scegliere e ho dovuto farci i conti per tutta la vita". Una replica che non lascia spazio a interpretazioni, dunque. No ai genitori single, no alle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso, perché anche se sarebbero pure capaci di crescere bene i loro figli e figlie, non sarebbero altrettanto 'adatti' a farlo di una madre e un padre eterosessuali.
Luca-Trapanese-Alba

Luca Trapanese con la figlia Alba, qualche anno fa

"La norma deve anzitutto porsi dalla parte del soggetto più fragile, difenderlo e garantirgli condizioni di vita migliori possibili - aggiunge la leader di centrodestra -. Detto ciò, è chiaro che un single o una coppia omosessuale sarebbero meglio di una casa-famiglia. Ed è giusto che la legge consenta a te e Alba di essere famiglia. Poiché si pone sempre dalla parte del soggetto più fragile. E quindi ammette che in situazioni particolari come la vostra vi possa essere un’adozione a tutti gli effetti". L'adozione anche per un padre single, che in Italia non sarebbe ammessa, è stata però accordata, come sottolineato dallo stesso Luca Trapanese nella lettera, solo perché Alba ha una grave disabilità. "Ma la realtà è ancor più complessa - sottolinea ancora la Meloni -: in Italia ci sono tantissime coppie che tentano disperatamente di adottare un bimbo attraversando un’infernale trafila burocratica e sono molte di più dei bambini dichiarati adottabili. Per questo serve fare tanto: potenziare servizi di protezione dell’infanzia, tagliare burocrazia, velocizzare adozioni nazionali e internazionali, sostenere economicamente le coppie che decidono di fare questo straordinario gesto d’amore. Temi sui quali sono convinta saresti d’accordo con me. Ma ne riparliamo a cena… Vi abbraccio forte", conclude. E chissà se la cena ci sarà, a questo punto. Sarebbe sicuramente un'occasione per tornare a discutere di temi che, per quanto non urgenti riguardano migliaia di vite.