Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » “Mi regalate una protesi rosa con i fiorellini?”. Sasha, la bambina ucraina di 9 anni ha perso il braccio in un bombardamento a Kiev

“Mi regalate una protesi rosa con i fiorellini?”. Sasha, la bambina ucraina di 9 anni ha perso il braccio in un bombardamento a Kiev

La piccola stava fuggendo dalla capitale con la famiglia. All'improvviso la loro auto è finita sotto una pioggia di proiettili. Il padre è morto sul colpo. La mamma ha preso le due figlie e le ha portate in una cantina. Ma le condizioni di Sasha sono peggiorate, e una volta in ospedale, le è stato amputato il braccio

Remy Morandi
16 Marzo 2022
Sasha, la bambina ucraina che ha perso un braccio in un bombardamento a Kiev

Sasha, la bambina ucraina che ha perso un braccio in un bombardamento a Kiev

Share on FacebookShare on Twitter

“Potete regalarmi una protesi rosa con i fiorellini?“. Sasha è una bambina ucraina di 9 anni. I chirurghi di un ospedale di Kiev hanno dovuto amputarle il braccio sinistro per tenerla in vita. La piccola è rimasta gravemente ferita da una pioggia di proiettili mentre stava fuggendo con la famiglia dai bombardamenti a Hostomel, un quartiere della capitale. Suo padre è morto nello stesso attacco. A raccontare la storia della bambina è il Daily Mail.

Sasha, la bambina ucraina a cui è stato amputato il braccio: “Mi potete regalare una protesi rosa con i fiorellini?” (Foto di Tim Clarke)

La storia di Sasha: la fuga dalla città e la pioggia di proiettili sull’automobile

Circa una settimana fa, a Hostomel, un sobborgo a nord ovest di Kiev, Sasha, suo padre, sua madre e sua sorella decidono di lasciare la loro casa per mettersi in fuga dai bombardamenti russi. La famiglia prepara le valigie e, dopo averle caricate velocemente in auto, parte per abbandonare la città. All’improvviso la loro auto finisce sotto una pioggia di proiettili. Il padre viene ucciso. Sasha rimane gravemente ferita al braccio sinistro. La mamma fa velocemente scendere le due bambine dalla macchina e le tre iniziano a correre per la strada cercando un rifugio dove ripararsi. Trovano una cantina. Le tre si riparano lì. Ma le condizioni di Sasha iniziano a peggiorare. Il braccio sinistro sanguina copiosamente, la bambina di 9 anni perde conoscenza per due giorni. Aiutata dai residenti di quella strada, la mamma prende Sasha e la porta in ospedale, al Central Irpin Hospital di Kiev.

I chirurghi dell’ospedale di Kiev: “Il braccio di Sasha va amputato”

Qui i chirurghi capiscono che non ci sono molte alternative. Il braccio di Sasha è in cancrena e va amputato. “È una delle tante bambine con ferite gravissime che vengono portate qui in ospedale”, hanno detto i dottori al tabloid inglese. Sasha viene operata. Al suo risveglio la prima cosa che chiede a un’infermiera è: “Scusami, ho ancora la mano sinistra?“. L’infermiera rivela al Daily Mail: “Non sapevo cosa dire. Non sapevo se non dirle niente, mentire o dirle la verità”. Dopo aver saputo la verità, la piccola chiede all’infermiera se poteva avere una protesi rosa con i fiori. “Ci ha ringraziato per averle salvato la vita. Lei è così forte, non piange perché sa che piangono solo i deboli”, ha aggiunto l’infermiera.

La piccola ora in clinica: “Mi regalate un braccio artificiale rosa?”

La piccola ora si trova in una clinica privata di Kiev. E anche qui ai medici chiede che le venga regalato per il suo compleanno – Sasha ha compiuto 9 anni il 23 febbraio, il giorno prima dell’invasione russa – un nuovo braccio artificiale rosa ricoperto di fiori. Parlando dal suo letto nella clinica di Kiev, Sasha ha detto: “Non so perché i russi mi hanno sparato. Spero sia stato un incidente e che non intendessero farmi male”.

James Elder, portavoce dell’Unicef: “Ogni secondo un bambino diventa un rifugiato”

Gli ospedali di Leopoli usano adesivi per stabilire quale bambino salvare per primo

James Elder, un portavoce dell’Unicef, ha fatto sapere che circa 1,4 milioni di bambini sono fuggiti dall’Ucraina da quando è iniziata l’invasione russa il 24 febbraio. “Un bambino al secondo sta diventando un rifugiato“, ha dichiarato Elder. “In media – ha aggiunto il portavoce – ogni giorno negli ultimi 20 giorni in Ucraina, più di 70mila bambini sono diventati rifugiati”. Il portavoce dell’Unicef ha poi raccontato cosa sta accadendo in questi giorni negli ospedali ucraini a Leopoli. “Ho appena trascorso due settimane qui, parlando con alcune delle madri, dei padri e dei bambini che sono fuggiti per salvare le loro vite, e alcuni degli operatori in prima linea che cercano di aiutarli. Quando ho chiesto ai pediatri di Leopoli, che avevano ricevuto 60 bambini dagli ospedali di Kiev durante la notte, come si stessero preparando, mi hanno spiegato la loro procedura: se un gran numero di bambini arriva con ferite da guerra, usano degli adesivi per stabilire le priorità. Adesivo verde: il bambino non è in gravi condizioni. Adesivo giallo: il bambino ha bisogno subito di assistenza medica. Adesivo rosso: il bambino è in condizioni critiche. Adesivo nero: non c’è niente che si possa fare per salvare il bambino”. Così ha dichiarato James Elder, portavoce dell’Unicef.

Potrebbe interessarti anche

"Juditha Triumphans devicta Holofernis barbarie" al Teatro Verdi di Pisa
Spettacolo

Le putte di Vivaldi sul palco a Pisa: “Così riscattiamo le voci angeliche delle orfane”

17 Marzo 2023
Manifestazione de I Sentinelli, Famiglie Arcobaleno e Cig Arcigay
Attualità

Milano, manifestazione famiglie arcobaleno. Schlein: “Pronta la legge”

18 Marzo 2023
Luca Trapanese insieme alla figlia Alba
Attualità

Famiglie arcobaleno, Luca Trapanese: “In Italia si tolgono i diritti”

17 Marzo 2023

Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
"Potete regalarmi una protesi rosa con i fiorellini?". Sasha è una bambina ucraina di 9 anni. I chirurghi di un ospedale di Kiev hanno dovuto amputarle il braccio sinistro per tenerla in vita. La piccola è rimasta gravemente ferita da una pioggia di proiettili mentre stava fuggendo con la famiglia dai bombardamenti a Hostomel, un quartiere della capitale. Suo padre è morto nello stesso attacco. A raccontare la storia della bambina è il Daily Mail.
Sasha, la bambina ucraina a cui è stato amputato il braccio: "Mi potete regalare una protesi rosa con i fiorellini?" (Foto di Tim Clarke)

La storia di Sasha: la fuga dalla città e la pioggia di proiettili sull'automobile

Circa una settimana fa, a Hostomel, un sobborgo a nord ovest di Kiev, Sasha, suo padre, sua madre e sua sorella decidono di lasciare la loro casa per mettersi in fuga dai bombardamenti russi. La famiglia prepara le valigie e, dopo averle caricate velocemente in auto, parte per abbandonare la città. All'improvviso la loro auto finisce sotto una pioggia di proiettili. Il padre viene ucciso. Sasha rimane gravemente ferita al braccio sinistro. La mamma fa velocemente scendere le due bambine dalla macchina e le tre iniziano a correre per la strada cercando un rifugio dove ripararsi. Trovano una cantina. Le tre si riparano lì. Ma le condizioni di Sasha iniziano a peggiorare. Il braccio sinistro sanguina copiosamente, la bambina di 9 anni perde conoscenza per due giorni. Aiutata dai residenti di quella strada, la mamma prende Sasha e la porta in ospedale, al Central Irpin Hospital di Kiev.

I chirurghi dell'ospedale di Kiev: "Il braccio di Sasha va amputato"

Qui i chirurghi capiscono che non ci sono molte alternative. Il braccio di Sasha è in cancrena e va amputato. "È una delle tante bambine con ferite gravissime che vengono portate qui in ospedale", hanno detto i dottori al tabloid inglese. Sasha viene operata. Al suo risveglio la prima cosa che chiede a un'infermiera è: "Scusami, ho ancora la mano sinistra?". L'infermiera rivela al Daily Mail: "Non sapevo cosa dire. Non sapevo se non dirle niente, mentire o dirle la verità". Dopo aver saputo la verità, la piccola chiede all'infermiera se poteva avere una protesi rosa con i fiori. "Ci ha ringraziato per averle salvato la vita. Lei è così forte, non piange perché sa che piangono solo i deboli", ha aggiunto l'infermiera.

La piccola ora in clinica: "Mi regalate un braccio artificiale rosa?"

La piccola ora si trova in una clinica privata di Kiev. E anche qui ai medici chiede che le venga regalato per il suo compleanno - Sasha ha compiuto 9 anni il 23 febbraio, il giorno prima dell'invasione russa - un nuovo braccio artificiale rosa ricoperto di fiori. Parlando dal suo letto nella clinica di Kiev, Sasha ha detto: "Non so perché i russi mi hanno sparato. Spero sia stato un incidente e che non intendessero farmi male".
James Elder, portavoce dell'Unicef: "Ogni secondo un bambino diventa un rifugiato"

Gli ospedali di Leopoli usano adesivi per stabilire quale bambino salvare per primo

James Elder, un portavoce dell'Unicef, ha fatto sapere che circa 1,4 milioni di bambini sono fuggiti dall'Ucraina da quando è iniziata l'invasione russa il 24 febbraio. "Un bambino al secondo sta diventando un rifugiato", ha dichiarato Elder. "In media - ha aggiunto il portavoce - ogni giorno negli ultimi 20 giorni in Ucraina, più di 70mila bambini sono diventati rifugiati". Il portavoce dell'Unicef ha poi raccontato cosa sta accadendo in questi giorni negli ospedali ucraini a Leopoli. "Ho appena trascorso due settimane qui, parlando con alcune delle madri, dei padri e dei bambini che sono fuggiti per salvare le loro vite, e alcuni degli operatori in prima linea che cercano di aiutarli. Quando ho chiesto ai pediatri di Leopoli, che avevano ricevuto 60 bambini dagli ospedali di Kiev durante la notte, come si stessero preparando, mi hanno spiegato la loro procedura: se un gran numero di bambini arriva con ferite da guerra, usano degli adesivi per stabilire le priorità. Adesivo verde: il bambino non è in gravi condizioni. Adesivo giallo: il bambino ha bisogno subito di assistenza medica. Adesivo rosso: il bambino è in condizioni critiche. Adesivo nero: non c'è niente che si possa fare per salvare il bambino". Così ha dichiarato James Elder, portavoce dell'Unicef.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto