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Home » Attualità » Molestata in diretta tv, Greta Beccaglia non si arrende: “Vado avanti sulla mia strada”. L’aggressore intercettato: “Chiedo scusa”

Molestata in diretta tv, Greta Beccaglia non si arrende: “Vado avanti sulla mia strada”. L’aggressore intercettato: “Chiedo scusa”

La 27enne stava intervistando i tifosi all'uscita dallo stadio di Empoli nel post partita contro la Fiorentina, sabato sera. Un uomo le si è avvicinato e l'ha palpeggiata; poi, a telecamere spente, altre molestie: "Pretendo rispetto come professionista e come donna". Intano la Procura avrebbe identificato l'aggressore, un 45enne tifoso della Fiorentina ma non residente in Toscana

Paolo Chirichigno
30 Novembre 2021
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Greta Beccaglia è una cronista di stadio, sa che gli imprevisti con i tifosi sono all’ordine del giorno. Ma la sera di sabato 27 novembre, dopo Empoli-Fiorentina, si è passato il limite. La cronista pratese, 27enne, aspirante giornalista dell’emittente Toscana Tv, si è ritrovata da sola in un inferno di palpeggiamenti, frasi scurrili e aggressioni fisiche. Nell’indifferenza generale.

Intanto, grazie alla trasmissione Le Iene, sarebbe stato intercettato e  identificato il responsabile del gesto, che avrebbe chiesto scusa pubblicamente alla giornalista. Gli atti relativi al caso sono stati trasmessi alla Procura di Firenze . La giornalista stessa ha presentato regolare querela alla Questura fiorentina ed è stato aperto un fascicolo di indagine. Nel frattempo, gli agenti del commissariato di polizia di Empoli, hanno individuato il presunto responsabile delle molestie: si tratterebbe di un tifoso della Fiorentina, Andrea Serrani, 45 anni, che al momento risulterebbe l’unico indagato. Per lui l’accusa sarebbe quella di violenza sessuale. L’identificazione dell’aggressore è stata possibile incrociando le immagini delle molestie in tv con quelle riprese dalle telecamere di sorveglianza dello stadio. Nel frattempo vanno avanti le indagini da parte del commissariato di Empoli per identificare altri tifosi che sarebbero resi responsabili di molestie anche solo verbali verso la giornalista nella stessa serata. La ragazza ha parlato di almeno altre tre persone. Per Serrani è arrivato un Daspo di tre anni, come ha annunciato il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, dopo averne parlato col prefetto di Firenze Valerio Valenti.

“Non sto bene per quello che ho fatto, ho chiesto scusa ed è stato uno sbaglio“. Sono queste le parole del 45enne accusato dell’aggressione, che fa il ristoratore in provincia di Ancona e ha una compagna ed una figlia, a La Zanzara su Radio 24. “Ho chiesto scusa e ci mancherebbe. Non volevo parlare con nessuno, solo andare alla macchina. Ho sbagliato. Voglio incontrarla, quando lei vorrà”. E sulla denuncia sporta dalla giornalista risponde: “Cosa devo dire, ho sbagliato. A casa mi hanno detto ‘Come ti è venuto in mente’, me l’ha detto anche la mia compagna. Sanno che non sono una persona cattiva. Stiamo passando tutti i dispiaceri possibili del mondo”. Oltre alle scuse, però, l’uomo ci tiene a precisare un particolare, replicando all’accusa di aver sputato prima di palpeggiare Beccaglia: “Stavo tossendo, non ho sputato” e conclude dicendo: “Non sto bene, guardate dove è finita questa cosa per uno sbaglio. Uno lavora una vita, si crea una vita e poi guardate cosa succede”.

“Domani (martedì 30 novembre, ndr) se sarà possibile andrò allo stadio a seguire Fiorentina-Sampdoria, ma voglio tornare a lavoro, a fare quello che amo. Nonostante quello che mi è successo. Anzi da questo episodio ne traggo una forza grande per proseguire nella mia strada“, ha dichiarato la ragazza in diretta tv su Rai 1.

Qui il video dell’episodio

Greta, che cosa è successo?

“Durante il collegamento a fine partita di solito mi fermo a intervistare i tifosi, a un certo punto uno da dietro prima si porta la mano alla bocca, poi mi palpeggia il sedere e scappa. Cerco di restare calma e gli dico che ‘questo non si può fare’. Poi avvicino un ragazzino che dice cose irripetibili sugli empolesi. Un incubo”.

Il conduttore Giorgio Micheletti l’ha invitata a “restare calma”…

“Mi sono sentita sola, stimo molto Giorgio e credo che da studio non abbia capito subito che cos’era successo”.

Il peggio, se possibile, doveva ancora arrivare…

“Durante un’altra intervista, uno dei tifosi mi ripeteva ‘sei bellissima’ con gli occhi spiritati, altri più lontani mi urlavano frasi irripetibili. A telecamere spente, un tizio incappucciato si è scagliato contro di me tentando due volte di palpeggiarmi nelle parti intime. Lo ha scacciato il cameraman. Sono cose che non dovrebbero mai succedere. Ero a lavorare, pretendo rispetto come giornalista e come donna. E mi domando: stavolta è successo davanti alla telecamere. Quante altre ragazze ogni giorno subiscono violenze simili nel silenzio più assoluto?”.

Torniamo a Micheletti, il conduttore della trasmissione. Il suo comportamento è stato stigmatizzato dall’Ordine dei Giornalisti

“In un secondo collegamento mi ha invitata a difendermi come potevo e ha condannato l’episodio. Vi prego di non metterlo in croce, sui social si vede e si sente solo una parte della trasmissione”.

Resta il fatto, gravissimo

“Vado a fare denuncia, non si può tollerare. Tante volte ho fatto le interviste a fine gara a contatto con i tifosi, mai mi ero ritrovata quasi da sola a difendermi. Anche il cameraman era sconvolto: mai vista una cosa simile. Tanto più che proprio i calciatori erano scesi in campo mostrando il simbolo rosso della Giornata contro la violenza sulle donne”.

Come vede il suo futuro professionale?

“Bene, resto convinta di quello che faccio e vado avanti. Dirò di più: meglio sia toccata a me una cosa simile, ho abbastanza personalità per sopportarla, piuttosto che una collega più giovane e inesperta”.

Una cosa è sicura, vero?

“Domani sera (martedì 30 novembre, ndr) sarò allo stadio per le interviste di Fiorentina-Sampdoria. Chi dice che abbandono la professione si sbaglia, è una falsità”.

Che cosa l’ha offesa di più?

“Il fatto che non posso andare a lavorare tranquillamente solo perché sono una giovane donna: quello che è accaduto dimostra quanto siamo indietro nel rispetto minimo fra i sessi. Il cameraman mi ha detto che non aveva mai assistito a una scena del genere in tanti anni di professione. Sono sconvolta e impaurita”.

Ma Beccaglia non molla di un millimetro.

“Ho ricevuto una valanga di messaggi di solidarietà, soprattutto dagli uomini, resto convinta di essere sulla strada giusta per fare la giornalista, è il mio sogno. Non sarà questo episodio, seppur gravissimo, a fermarmi”.

La vicenda di Greta Beccaglia sta raccogliendo numerose reazioni (leggi qui): lei stessa, tramite i social, aveva chiesto aiuto per identificare e denunciare l’uomo che l’ha molestata. Martedì sarà allo stadio perché invitata da Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, in tribuna autorità per dare vicinanza e solidarietà a lei e un segno di condanna sull’accaduto
Dal mondo del giornalismo, è arrivata la reazione di Diletta Leotta: dalle sue storie Instagram esprime vicinanza per Greta Beccaglia e sottolinea come si tratti di un gesto “riprovevole e intollerabile. Vergogna”. Le fanno compagnia anche i piani alti della politica. Sulla vicenda si sono espresse infatti alcune delle più alte cariche dello Stato. Il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha scritto: “Basta con la violenza sulle donne! La mia solidarietà alla giornalista Greta Beccaglia. Mi auguro che quelle inaccettabili molestie in diretta tv siano perseguite senza esitazioni”. Medesimi toni anche per il presidente della Camera Roberto Fico, che dai social aggiunge: “Quello che è successo a Greta Beccaglia non è accettabile, non può essere derubricato in alcun modo. È un episodio di violenza vera e propria che va condannato senza esitazioni. Alla giornalista va la mia solidarietà”. “Sono cose che feriscono – ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò – soprattutto a poche ore dalla celebrazione della giornata contro la violenza sulle donne”. La città di Firenze si stringe attorno alla giornalista aggredita. Vorrei dire a Greta – ha affermato il sindaco Dario Nardella – che ha fatto bene, benissimo, a denunciare, il suo è un esempio per tante donne”.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Greta Beccaglia è una cronista di stadio, sa che gli imprevisti con i tifosi sono all'ordine del giorno. Ma la sera di sabato 27 novembre, dopo Empoli-Fiorentina, si è passato il limite. La cronista pratese, 27enne, aspirante giornalista dell'emittente Toscana Tv, si è ritrovata da sola in un inferno di palpeggiamenti, frasi scurrili e aggressioni fisiche. Nell'indifferenza generale. Intanto, grazie alla trasmissione Le Iene, sarebbe stato intercettato e  identificato il responsabile del gesto, che avrebbe chiesto scusa pubblicamente alla giornalista. Gli atti relativi al caso sono stati trasmessi alla Procura di Firenze . La giornalista stessa ha presentato regolare querela alla Questura fiorentina ed è stato aperto un fascicolo di indagine. Nel frattempo, gli agenti del commissariato di polizia di Empoli, hanno individuato il presunto responsabile delle molestie: si tratterebbe di un tifoso della Fiorentina, Andrea Serrani, 45 anni, che al momento risulterebbe l’unico indagato. Per lui l'accusa sarebbe quella di violenza sessuale. L'identificazione dell'aggressore è stata possibile incrociando le immagini delle molestie in tv con quelle riprese dalle telecamere di sorveglianza dello stadio. Nel frattempo vanno avanti le indagini da parte del commissariato di Empoli per identificare altri tifosi che sarebbero resi responsabili di molestie anche solo verbali verso la giornalista nella stessa serata. La ragazza ha parlato di almeno altre tre persone. Per Serrani è arrivato un Daspo di tre anni, come ha annunciato il sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia, dopo averne parlato col prefetto di Firenze Valerio Valenti. "Non sto bene per quello che ho fatto, ho chiesto scusa ed è stato uno sbaglio". Sono queste le parole del 45enne accusato dell'aggressione, che fa il ristoratore in provincia di Ancona e ha una compagna ed una figlia, a La Zanzara su Radio 24. "Ho chiesto scusa e ci mancherebbe. Non volevo parlare con nessuno, solo andare alla macchina. Ho sbagliato. Voglio incontrarla, quando lei vorrà". E sulla denuncia sporta dalla giornalista risponde: "Cosa devo dire, ho sbagliato. A casa mi hanno detto 'Come ti è venuto in mente', me l’ha detto anche la mia compagna. Sanno che non sono una persona cattiva. Stiamo passando tutti i dispiaceri possibili del mondo". Oltre alle scuse, però, l'uomo ci tiene a precisare un particolare, replicando all’accusa di aver sputato prima di palpeggiare Beccaglia: "Stavo tossendo, non ho sputato" e conclude dicendo: "Non sto bene, guardate dove è finita questa cosa per uno sbaglio. Uno lavora una vita, si crea una vita e poi guardate cosa succede". "Domani (martedì 30 novembre, ndr) se sarà possibile andrò allo stadio a seguire Fiorentina-Sampdoria, ma voglio tornare a lavoro, a fare quello che amo. Nonostante quello che mi è successo. Anzi da questo episodio ne traggo una forza grande per proseguire nella mia strada", ha dichiarato la ragazza in diretta tv su Rai 1.

Qui il video dell'episodio

Greta, che cosa è successo? "Durante il collegamento a fine partita di solito mi fermo a intervistare i tifosi, a un certo punto uno da dietro prima si porta la mano alla bocca, poi mi palpeggia il sedere e scappa. Cerco di restare calma e gli dico che 'questo non si può fare'. Poi avvicino un ragazzino che dice cose irripetibili sugli empolesi. Un incubo". Il conduttore Giorgio Micheletti l’ha invitata a "restare calma"... "Mi sono sentita sola, stimo molto Giorgio e credo che da studio non abbia capito subito che cos'era successo". Il peggio, se possibile, doveva ancora arrivare... "Durante un'altra intervista, uno dei tifosi mi ripeteva 'sei bellissima' con gli occhi spiritati, altri più lontani mi urlavano frasi irripetibili. A telecamere spente, un tizio incappucciato si è scagliato contro di me tentando due volte di palpeggiarmi nelle parti intime. Lo ha scacciato il cameraman. Sono cose che non dovrebbero mai succedere. Ero a lavorare, pretendo rispetto come giornalista e come donna. E mi domando: stavolta è successo davanti alla telecamere. Quante altre ragazze ogni giorno subiscono violenze simili nel silenzio più assoluto?". Torniamo a Micheletti, il conduttore della trasmissione. Il suo comportamento è stato stigmatizzato dall'Ordine dei Giornalisti "In un secondo collegamento mi ha invitata a difendermi come potevo e ha condannato l'episodio. Vi prego di non metterlo in croce, sui social si vede e si sente solo una parte della trasmissione". Resta il fatto, gravissimo "Vado a fare denuncia, non si può tollerare. Tante volte ho fatto le interviste a fine gara a contatto con i tifosi, mai mi ero ritrovata quasi da sola a difendermi. Anche il cameraman era sconvolto: mai vista una cosa simile. Tanto più che proprio i calciatori erano scesi in campo mostrando il simbolo rosso della Giornata contro la violenza sulle donne". Come vede il suo futuro professionale? "Bene, resto convinta di quello che faccio e vado avanti. Dirò di più: meglio sia toccata a me una cosa simile, ho abbastanza personalità per sopportarla, piuttosto che una collega più giovane e inesperta". Una cosa è sicura, vero? "Domani sera (martedì 30 novembre, ndr) sarò allo stadio per le interviste di Fiorentina-Sampdoria. Chi dice che abbandono la professione si sbaglia, è una falsità". Che cosa l’ha offesa di più? "Il fatto che non posso andare a lavorare tranquillamente solo perché sono una giovane donna: quello che è accaduto dimostra quanto siamo indietro nel rispetto minimo fra i sessi. Il cameraman mi ha detto che non aveva mai assistito a una scena del genere in tanti anni di professione. Sono sconvolta e impaurita". Ma Beccaglia non molla di un millimetro. "Ho ricevuto una valanga di messaggi di solidarietà, soprattutto dagli uomini, resto convinta di essere sulla strada giusta per fare la giornalista, è il mio sogno. Non sarà questo episodio, seppur gravissimo, a fermarmi". La vicenda di Greta Beccaglia sta raccogliendo numerose reazioni (leggi qui): lei stessa, tramite i social, aveva chiesto aiuto per identificare e denunciare l’uomo che l’ha molestata. Martedì sarà allo stadio perché invitata da Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, in tribuna autorità per dare vicinanza e solidarietà a lei e un segno di condanna sull'accaduto Dal mondo del giornalismo, è arrivata la reazione di Diletta Leotta: dalle sue storie Instagram esprime vicinanza per Greta Beccaglia e sottolinea come si tratti di un gesto "riprovevole e intollerabile. Vergogna". Le fanno compagnia anche i piani alti della politica. Sulla vicenda si sono espresse infatti alcune delle più alte cariche dello Stato. Il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha scritto: "Basta con la violenza sulle donne! La mia solidarietà alla giornalista Greta Beccaglia. Mi auguro che quelle inaccettabili molestie in diretta tv siano perseguite senza esitazioni". Medesimi toni anche per il presidente della Camera Roberto Fico, che dai social aggiunge: "Quello che è successo a Greta Beccaglia non è accettabile, non può essere derubricato in alcun modo. È un episodio di violenza vera e propria che va condannato senza esitazioni. Alla giornalista va la mia solidarietà". "Sono cose che feriscono - ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò - soprattutto a poche ore dalla celebrazione della giornata contro la violenza sulle donne". La città di Firenze si stringe attorno alla giornalista aggredita. Vorrei dire a Greta - ha affermato il sindaco Dario Nardella - che ha fatto bene, benissimo, a denunciare, il suo è un esempio per tante donne".
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