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Home » Attualità » Alpini a Rimini, presentata la prima denuncia per molestie. Bonetti: “Gravissimo e inaccettabile”

Alpini a Rimini, presentata la prima denuncia per molestie. Bonetti: “Gravissimo e inaccettabile”

Dopo le oltre 150 segnalazioni di abusi pervenute all'associazione 'Non una di meno', una ragazza di 26 anni ha denunciato ai carabinieri di essere stata "circondata e aggredita da tre persone". La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia: "Inaccettabile per le istituzioni"

Remy Morandi
11 Maggio 2022
alpini rimini

alpini rimini

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Alla fine è stata presentata la prima denuncia per molestie all’adunata nazionale degli alpini a Rimini. Martedì 10 maggio ne avevamo parlato qui, sottolineando il fatto che su oltre 150 segnalazioni di presunti abusi verbali e fisici pervenute all’associazione ‘Non una di meno’, nessuna donna aveva sporto denuncia alle forze dell’ordine. E invece nel pomeriggio di martedì una ragazza di 26 anni ha denunciato ai carabinieri di essere stata molestata durante la 93esima adunata nazionale degli alpini, svoltasi a Rimini dal 5 all’8 maggio. “Quanto è accaduto – ha sottolineato la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti – è gravissimo, inaccettabile per le istituzioni”.

La 93esima Adunata nazionale degli alpini si è tenuta a Rimini dal 5 all’8 maggio (Foto Ansa)

Alpini a Rimini, la prima denuncia per molestie

Nel pomeriggio di martedì 10 maggio, una ragazza di 26 anni si è presentata al Comando Stazione dei carabinieri di Rimini Porto per denunciare le molestie ricevute durante l’adunata degli alpini. La giovane, accompagnata da un’amica che ha assistito alla scena e dal proprio avvocato, ha raccontato di essere stata circondata e aggredita da tre persone in mezzo alla folla sabato 7 maggio.

Secondo la denuncia della 26enne, le tre persone l’avrebbero presa per un braccio, strattonata e insultata con frasi dall’esplicito riferimento sessuale. La giovane si è quindi divincolata ed è riuscita a scappare via. La denuncia presentata ai carabinieri di Rimini è al momento contro ignoti e i militari stanno procedendo nelle indagini per il reato di molestie sessuali.

 

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Le oltre 150 segnalazioni di molestie a ‘Non una di meno’

Quello che ha denunciato la ragazza di 26 anni è un racconto molto simile a ciò che centinaia di donne hanno raccontato e segnalato a ‘Non una di meno’ di Rimini. Fischi, urla, cat-calling, proposte oscene, palpeggiamenti, molestie fisiche. Questo ciò che hanno denunciato all’associazione moltissime donne, per lo più giovani ragazze, bariste e cameriere, che stavano lavorando nella riviera romagnola.

“Faccio la cameriera e tra ieri e oggi è stato surreale il livello di molestie che ho dovuto sopportare. Gente che allunga le mani, cerca di darti baci sulla guancia dopo averti tolto di forza la mascherina, continui apprezzamenti che passano dal ‘sei bella’ a chiederti che intimo indossi, se lo indossi”, ha raccontato una ragazza all’associazione ‘Non una di meno’ di Rimini. Ma gli esempi e le testimonianze sono tantissime: “Fra ieri e oggi quello che ho subito dagli alpini è svilente per ogni donna. Un alpino ha provato a leccarmi sulla bocca mentre prendevo un ordine al tavolo. Uno mimava un atto sessuale mentre mi giravo per sparecchiare”, ha raccontato un’altra donna.

Elena Bonetti, 48 anni, è ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia (Foto Ansa)

La ministra Bonetti: “Gravissimo e inaccettabile”

Dopo l’intervento del ministro della Difesa Lorenzo Guerini che ha definito “gravissimi” gli episodi segnalati a Rimini, anche la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ha definito “gravissimo quanto è accaduto e quanto viene riportato dalla cronaca”. La ministra ha quindi sottolineato a RaiNews24 che è “inaccettabile per le istituzioni e in particolare per uomini che sono e devono essere al servizio dello Stato. L’Italia si fonda sulla piena parità di genere e quindi deve ripudiare con forza quella sub-cultura di prevaricazione del maschile nei confronti del femminile. Quell’utilizzo del femminile come un oggetto che non è davvero compatibile con i principi costituzionali”.

“Quanto emerge – ha ancora sottolineato la ministra Bonetti -, che ovviamente deve essere poi verificato nelle sedi opportune, disegna un quadro gravissimo, di un comportamento di abuso e violenza nei confronti di donne che non è degno di uomini al servizio delle istituzioni e di nessun cittadino. È quanto di più lontano da quanto previsto come elemento costitutivo del Dna democratico e della nostra Costituzione”. “La subcultura di abuso e prevaricazione del maschile rispetto al femminile va non solo ripudiata, ma rimossa. E questo comporta – ha concluso la ministra – anche un rispetto di gesti e comportamenti: ogni forma di negazione di questa dignità è da definirsi una violenza esercitata”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Alla fine è stata presentata la prima denuncia per molestie all'adunata nazionale degli alpini a Rimini. Martedì 10 maggio ne avevamo parlato qui, sottolineando il fatto che su oltre 150 segnalazioni di presunti abusi verbali e fisici pervenute all'associazione 'Non una di meno', nessuna donna aveva sporto denuncia alle forze dell'ordine. E invece nel pomeriggio di martedì una ragazza di 26 anni ha denunciato ai carabinieri di essere stata molestata durante la 93esima adunata nazionale degli alpini, svoltasi a Rimini dal 5 all'8 maggio. "Quanto è accaduto - ha sottolineato la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti - è gravissimo, inaccettabile per le istituzioni".
La 93esima Adunata nazionale degli alpini si è tenuta a Rimini dal 5 all'8 maggio (Foto Ansa)

Alpini a Rimini, la prima denuncia per molestie

Nel pomeriggio di martedì 10 maggio, una ragazza di 26 anni si è presentata al Comando Stazione dei carabinieri di Rimini Porto per denunciare le molestie ricevute durante l'adunata degli alpini. La giovane, accompagnata da un'amica che ha assistito alla scena e dal proprio avvocato, ha raccontato di essere stata circondata e aggredita da tre persone in mezzo alla folla sabato 7 maggio. Secondo la denuncia della 26enne, le tre persone l'avrebbero presa per un braccio, strattonata e insultata con frasi dall'esplicito riferimento sessuale. La giovane si è quindi divincolata ed è riuscita a scappare via. La denuncia presentata ai carabinieri di Rimini è al momento contro ignoti e i militari stanno procedendo nelle indagini per il reato di molestie sessuali.
 
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Le oltre 150 segnalazioni di molestie a 'Non una di meno'

Quello che ha denunciato la ragazza di 26 anni è un racconto molto simile a ciò che centinaia di donne hanno raccontato e segnalato a 'Non una di meno' di Rimini. Fischi, urla, cat-calling, proposte oscene, palpeggiamenti, molestie fisiche. Questo ciò che hanno denunciato all'associazione moltissime donne, per lo più giovani ragazze, bariste e cameriere, che stavano lavorando nella riviera romagnola. "Faccio la cameriera e tra ieri e oggi è stato surreale il livello di molestie che ho dovuto sopportare. Gente che allunga le mani, cerca di darti baci sulla guancia dopo averti tolto di forza la mascherina, continui apprezzamenti che passano dal 'sei bella' a chiederti che intimo indossi, se lo indossi", ha raccontato una ragazza all'associazione 'Non una di meno' di Rimini. Ma gli esempi e le testimonianze sono tantissime: "Fra ieri e oggi quello che ho subito dagli alpini è svilente per ogni donna. Un alpino ha provato a leccarmi sulla bocca mentre prendevo un ordine al tavolo. Uno mimava un atto sessuale mentre mi giravo per sparecchiare", ha raccontato un'altra donna.
Elena Bonetti, 48 anni, è ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia (Foto Ansa)

La ministra Bonetti: "Gravissimo e inaccettabile"

Dopo l'intervento del ministro della Difesa Lorenzo Guerini che ha definito "gravissimi" gli episodi segnalati a Rimini, anche la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ha definito "gravissimo quanto è accaduto e quanto viene riportato dalla cronaca". La ministra ha quindi sottolineato a RaiNews24 che è "inaccettabile per le istituzioni e in particolare per uomini che sono e devono essere al servizio dello Stato. L'Italia si fonda sulla piena parità di genere e quindi deve ripudiare con forza quella sub-cultura di prevaricazione del maschile nei confronti del femminile. Quell'utilizzo del femminile come un oggetto che non è davvero compatibile con i principi costituzionali". "Quanto emerge - ha ancora sottolineato la ministra Bonetti -, che ovviamente deve essere poi verificato nelle sedi opportune, disegna un quadro gravissimo, di un comportamento di abuso e violenza nei confronti di donne che non è degno di uomini al servizio delle istituzioni e di nessun cittadino. È quanto di più lontano da quanto previsto come elemento costitutivo del Dna democratico e della nostra Costituzione". "La subcultura di abuso e prevaricazione del maschile rispetto al femminile va non solo ripudiata, ma rimossa. E questo comporta - ha concluso la ministra - anche un rispetto di gesti e comportamenti: ogni forma di negazione di questa dignità è da definirsi una violenza esercitata".
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