La nuova vita di
Mustafa, il bambino siriano senza arti arrivato in Italia lo scorso gennaio, è iniziata. E adesso il piccolo, protagonista insieme al padre
Munzir El Nezzel della
foto 'Hardship of Life' che commosse il mondo, sta per cominciare il periodo di cure e riabilitazione al
Centro Protesi Inail di Vigorso. Mustafa e il padre Munzir sono infatti arrivati da poco a
Budrio (Bologna). La famiglia El Nezzel ha preso oggi primo contatto con la cittadina della Bassa bolognese dove a fine settembre si trasferirà. Quella di oggi dunque è stata solo una sorta di gita, da
Siena, dove Mustafa e la famiglia sono ospitati dallo scorso gennaio in una casa messa a disposizione dalla Caritas. Le novità però per gli El Nezzel non sono finite: perché il prossimo luglio è prevista la nascita di un'altra
sorellina, che si chiamerà
Maria.
Munzir e Mustafa, la foto-simbolo "Hardship of Life" / Credit Mehmet Aslan
Mustafa a Budrio, presto il percorso per iniziare una nuova vita
Il piccolo di 6 anni, Mustafa, è nato
senza braccia e senza gambe a causa di un
attacco chimico durante la gravidanza. Il papà Munzir, 35 anni, ha invece perso una gamba in seguito a un bombardamento in Siria. Sono arrivati in Italia il 21 gennaio e da quel giorno ospitati a Siena. Ad accompagnarli a Budrio ci sarà
don Vittorio Giglio, direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali dell'
arcidiocesi di Siena-Colle di Val D'Elsa-Montalcino, che insieme alla
Caritas diocesana si sta occupando - dal gennaio di quest'anno - di assistere la famiglia. La presenza della famiglia El Nezzel a Budrio è il primo passo per il suo trasferimento da Siena nella cittadina alle porte di Bologna dove potranno iniziare anche un
percorso di integrazione lavorativo e scolastico per i bambini. Tutto questo grazie alla disponibilità e collaborazione del Comune di Budrio e della Città metropolitana di Bologna. Al
Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio - appena possibile - inizierà il percorso verso una nuova vita per Munzir e Mustafa, padre e figlio mutilati dalle bombe in Siria. Saranno, dunque, accolti a Budrio dove poi inizierà il loro viaggio verso una nuova normalità.
Il piccolo Mustafa è arrivato a Budrio
"Questa prima visita - spiega don Vittorio Giglio - è il primo passo per il trasferimento dalla nostra città a Budrio. Lo stiamo facendo ora perché il Covid non ha risparmiato la famiglia siriana e questo ha logicamente rallentato tutto. Questi mesi a Siena sono serviti comunque per approfondire il loro stato di salute grazie alla collaborazione professionale e straordinaria dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria Senese che non ci ha fatto mai mancare il sostegno. Un ringraziamento particolare al professor Antonio Davide Barretta, direttore generale dell'AOU Senese e a tutto personale
. Grazie agli operatori della Caritas diocesana - aggiunge - abbiamo utilizzato questi mesi per iniziare un lavoro di inculturazione della famiglia con il loro nuovo mondo «italiano», che sono sicuro proseguirà a Budrio".
Mustafa, il bambino siriano di 6 anni, con il padre Munzir all'aeroporto di Roma
Munzir: "Speriamo che le cure di Mustafa vadano bene"
"Speriamo che le cure di Mustafa vadano bene e speriamo di vivere bene qui, non come in Siria", ha detto il padre Munzir conversando a Budrio con i giornalisti. "Noi siamo sereni qui in Italia - ha aggiunto - ma pensiamo tutti i giorni a quelli che sono in Siria a vivere sotto la guerra". Anche la madre Zeynep ha sottolineato ai cronisti di essere felicissima per il loro arrivo a Budrio e ha fatto sapere che a luglio arriverà una
sorellina per Mustafa, che si chiamerà
Maria: "Ho scelto questo nome perché sono molto legata alla Vergine Maria", ha raccontato la mamma. "È un sogno per noi essere a Budrio - ha aggiunto -, non vediamo l'ora di tornare per iniziare le cure". Il primo appuntamento tecnico-sanitario per il piccolo Mustafa al Centro Protesi di Vigorso è stato programmato
a fine settembre, quando è previsto il definitivo trasferimento della famiglia dalla Toscana all'Emilia. Un altro nuovo inizio per Mustafa e la famiglia El Nezzel.