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Home » Attualità » Nella giornata mondiale della giustizia sociale: diritti umani e uguaglianza al centro

Nella giornata mondiale della giustizia sociale: diritti umani e uguaglianza al centro

Istituita dall'Onu nel 2008, il suo scopo è concentrarsi sulla difficile situazione dell’ingiustizia sociale in tutto il mondo e premere per miglioramenti e soluzioni

Sofia Francioni
20 Febbraio 2022
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Oggi, come ogni 20 febbraio, si celebra la “Giornata mondiale della giustizia sociale“. Istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2008, il suo scopo è concentrarsi sulla difficile situazione dell’ingiustizia sociale in tutto il mondo e premere per miglioramenti e soluzioni. La giornata nasce per promuovere gli sforzi e affrontare questioni come la povertà, l’esclusione, l’occupazione, l’equità di genere e l’accesso al benessere sociale e alla giustizia per tutti. Come riconosciuto dall’Onu, la giustizia sociale, l’uguaglianza e l’equità costituiscono infatti i valori fondamentali di tutte le società ed è da questi valori che bisogna partire per fare giustizia sociale a livello nazionale, regionale e internazionale.

Anche quest’anno, sono tre i principali obiettivi della giornata:

  • Riconoscere la necessità di identificare le questioni della giustizia sociale come la povertà, la disoccupazione, l’elevazione sociale, i diritti umani e l’uguaglianza di genere.
  • Concentrarsi sul raggiungimento dell’obiettivo dell’integrazione sociale e dell’occupazione.
  • Incoraggiare le persone a prendere coscienza delle responsabilità sociali, della giustizia e dell’eliminazione della povertà.

“La nostra parte”, il libro di Elly Schlein

Elly Schlein, 37 anni, vicepresidente dell’Emilia Romagna

Fresco di stampa, il libro della vice presidente dell’Emilia Romagna (Pd), Elly Schlein, tocca il cuore della giornata e parla di giustizia. “La nostra parte“, libro edito dalla Mondadori, parla proprio di quanto giustizia sociale e ambientale nel futuro debbano essere facce della stessa medaglia. “Dobbiamo unire le lotte per la giustizia sociale e ambientale, nel segno dell’intersezionalità, attorno a una visione condivisa: ecologista, progressista e femminista insieme”, scrive l’autrice nella prefazione. “Non si può lottare efficacemente contro le diseguaglianze se non si affronta al contempo l’emergenza climatica, che ne è concausa ed effetto”. Eletta nel 2014 al Parlamento europeo, Schlein ha lavorato sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e la cooperazione internazionale (ricevendo il Mep Award 2017), nella Commissione d’inchiesta sui Panama Papers, sul contrasto alle mafie, sulle politiche migratorie e, come relatrice del Gruppo S&D, sulla riforma del Regolamento di Dublino. Alle elezioni regionali del 2020 guida EmiliaRomagna Coraggiosa, viene eletta e assume l’incarico di vicepresidente della Regione, con deleghe al contrasto alle diseguaglianze e alla transizione ecologica.

 

 

 

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  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Oggi, come ogni 20 febbraio, si celebra la "Giornata mondiale della giustizia sociale". Istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2008, il suo scopo è concentrarsi sulla difficile situazione dell’ingiustizia sociale in tutto il mondo e premere per miglioramenti e soluzioni. La giornata nasce per promuovere gli sforzi e affrontare questioni come la povertà, l’esclusione, l’occupazione, l’equità di genere e l’accesso al benessere sociale e alla giustizia per tutti. Come riconosciuto dall'Onu, la giustizia sociale, l’uguaglianza e l’equità costituiscono infatti i valori fondamentali di tutte le società ed è da questi valori che bisogna partire per fare giustizia sociale a livello nazionale, regionale e internazionale.

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