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Home » Attualità » Morta a 89 anni Nichelle Nichols: la diva ha infranto il codice razziale di “Star Trek”

Morta a 89 anni Nichelle Nichols: la diva ha infranto il codice razziale di “Star Trek”

Fu coinvolta nel primo bacio interrazziale su una rete televisiva statunitense e interpretò il tenente Uhura dal 1966 al 1969

Marianna Grazi
1 Agosto 2022
Nichelle Nichols

Nichelle Nichols è morta a 89 anni

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Addio a Nichelle Nichols, l’attrice di colore che ha infranto gli stereotipi razziali nel ruolo del tenente Uhura nella famosa serie televisiva  degli anni ’60 “Star Trek”. L’attrice, era stata un esempio per tutte le colleghe afroamericane negli Stati Uniti. Nichols, 89 anni, aveva avuto un ictus nel 2015, ed è  morta a Silver City, nel Nuovo Messico, il 30 luglio. Le cause del decesso sono naturali, come ha scritto il figlio, Kyle Johnson, sulla sua pagina Facebook domenica:

“Mi dispiace informarvi che una grande stella del firmamento non brilla più per noi. Ieri notte, mia madre, Nichelle Nichols, è morta per cause naturali. La sua luce, tuttavia, come le antiche galassie, rimarrà per noi e per le generazioni future”.

Una donna e per di più nera: scandalo a “Star Trek”

Nichelle Nichols
Nichelle Nichols nei panni del tenente Uhura in “Star Trek”

Nella serie di fantascienza della NBC, andata in onda per tre stagioni a partire dal 1966, la Nichols interpretava l’ufficiale capo delle comunicazioni a bordo della USS Enterprise in missione quinquennale nello spazio nel 23° secolo. Il creatore della serie Gene Roddenberry scrisse il personaggio come l’unico membro femminile tra gli alti ufficiali dell’astronave, un ruolo ben diverso da quello di cameriere che di solito le attrici afroamericane erano ‘limitate’ ad interpretare in televisione. “Gli uomini del network ebbero un sussulto quando videro che non solo c’era una donna importante nell’equipaggio di comando in plancia, ma anche una nera“, ha raccontato Nichols, secondo “Primetime Blues: African Americans on Network Television“, libro di Donald Bogle del 2001. “Hanno dato a Gene un ultimatum furioso: sbarazzati di lei!“. Roddenberry rifiutò.

Nel novembre 1968, durante l’ultima stagione, Nichols entrò nella storia quando Uhura e il capitano James T. Kirk, il comandante dell’Enterprise interpretato da William Shatner, furono costretti da alcuni rapitori su un pianeta sconosciuto ad abbracciarsi e ad unire le labbra. Si trattò del primo bacio tra attori bianchi e neri sulla rete televisiva statunitense. La scena dovette essere approvata dai dirigenti della NBC prima di essere trasmessa. “Abbiamo ricevuto il maggior numero di lettere da parte dei fan – ha dichiarato Nichols – ed è interessante notare che quasi nessuno ha trovato il bacio offensivo”.

L’incontro con Martin Luther King Jr.

All’inizio della serie, Nichols subì dei maltrattamenti alla Desilu Productions a causa del suo carattere razziale e decise di lasciare la produzione dopo la prima stagione, come spiega nell’autobiografia “Beyond Uhura”. A farle cambiare idea fu nientemeno che il leader dei diritti civili Martin Luther King Jr., incontrato a un evento della NAACP. King la convinse a rimanere nel cast dicendole: “Hai il primo ruolo non stereotipato in televisione, maschile o femminile. Hai aperto un varco“. Il presidente Usa Joe Biden, che ha reso omaggio alla Nichols, l’ha definita “una pioniera del palcoscenico e dello schermo che ha ridefinito ciò che è possibile per i neri americani e per le donne”.

Chi era Nichelle Nichols

Grace Dell Nichols è nata il 28 dicembre 1932 a Robbins, Illinois, un sobborgo di Chicago, da Samuel Earl Nichols e Lishia Mae Nichols, una dei nove figli della coppia. Suo padre era un chimico e sindaco della città,  Nichols ha studiato danza classica e danza afro-cubana da bambina e ha iniziato la sua carriera a 15 anni come ballerina in una produzione teatrale di Chicago di “The College Inn Story”. Nel 1951 sposò Foster Johnson, un ballerino, da cui ebbe un figlio, Kyle. Il matrimonio finì con un divorzio.
Nichelle è stata anche in tournée come cantante e alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce a Los Angeles per trovare lavoro al cinema e in televisione. La sua prima apparizione cinematografica fu un ruolo non accreditato nel coro di “Porgy and Bess” di Otto Preminger del 1959, dove lavorò accanto a Sidney Poitier, primo afroamericano premio Oscar. Il ruolo “mi ha aperto porte che altrimenti avrei potuto bussare per anni”, ha scritto la Nichols nella sua autobiografia. Nel 1964, apparve nel suo primo episodio televisivo, “Il tenente”, un altro show di Roddenberry.
Tra i due nacque un’amicizia che si trasformò in una storia d’amore, finché la Nichols non venne a sapere che lo scrittore sposato aveva una relazione con Majel Barrett, ma l’amicizia tra l’attrice nera e il produttore continuò. Nel 1968, durante l’ultima stagione di “Star Trek”, Nichols si sposò con il cantautore Duke Mondy, ma i due rimasero insieme solo fino al 1972.

Una fonte d’ispirazione

Nichelle Nichols
Nichelle Nichols, nei panni di Uhura venne promossa a comandante nel secondo film di Star Trek, diventando ispirazione per la prima astronauta nera ad andare nello spazio, Mae Jemison

Nichols ha ripreso il suo ruolo di Uhura nel film del 1979, “Star Trek: The Motion Picture“, in cui il personaggio è stato promosso a tenente comandante. Nel film successivo, “Star Trek II: L’ira di Khan“, Uhura aveva raggiunto il grado di comandante. Nel 1992, Mae Jemison, che da bambina seguiva le imprese dell’astronave Enterprise in televisione, divenne la prima astronauta donna nera ad entrare nello spazio. Prima di partire a bordo della navetta spaziale Endeavour, chiamò Nichols per ringraziarla della sua ispirazione. “Le icone dello spettacolo ci mostrano che è possibile“, ha detto Jemison. “Molte volte la fantasia è ciò che ci permette di affrontare la realtà”.

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  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
  • Paese che vai inquinamento che trovi. O, se volete, un mal comune che non diventa affatto un mezzo gaudio. Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet Planetary Health”, primo autore il professore Yuming Guo, sono infatti a appena 8 milioni le persone che possono dire di respirare aria pulita: lo 0,001% della popolazione mondiale, che vive su una percentuale irrisoria del globo terraqueo, lo 0,18%.

Per i rimanenti 7 miliardi e passa la situazione è grama, se non critica, con la concentrazione annuale di polveri sottili che è costantemente al di sopra della soglia di sicurezza indicata dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità (PM2.5 inferiori a 5 µg/m3), un limite oltre il quale il rischio per la salute diventa considerevole. E come se non bastasse la concentrazione media giornaliera globale è di 32,8 µg/m3, più del doppio della soglia Oms.

Lo studio pubblicato su “Lancet” è il primo al mondo ad aver ricostruito i valori giornalieri di polveri sottili, ovvero smog, su tutto il Pianeta, attraverso un metodo complesso e multifattoriale che ha permesso di ottenere dei valori anche nelle regioni non monitorate, grazie a un mix fatto di osservazioni tradizionali di monitoraggio della qualità dell’aria, rilevatori meteorologici e di inquinamento atmosferico via satellite, metodi statistici e di apprendimento automatico (machine learning).

Dati allarmanti, dunque. Per quanto qualche segnale di miglioramento comincia a intravvedersi, con il totale dei giorni con concentrazioni eccessive che sta diminuendo nel complesso. I dati degli ultimi 20 anni rivelano delle tendenze positive in Europa e Nord America, dove l’inquinamento da PM2.5 è sceso, ma non in Asia meridionale, Australia e Nuova Zelanda, America Latina e Caraibi, dove il trend è invece di crescita. Le concentrazioni più elevate di PM2.5 sono state rilevate nelle regioni dell’Asia orientale (50 µg/m3) e meridionale (37,2 µg/m3), seguite dall’Africa settentrionale (30,1 µg/m3). Poco da gioire, dunque e molto da lavorare.

#lucenews #inquinamento
  • L’arrivo della bella stagione ha il sapore del gelato 🍦

Golosi ma di qualità. È il rapporto degli italiani con il gelato artigianale secondo un’indagine di Glovo. Piattaforma di consegne, e Gusto17, brand gourmet, in vista del Gelato Day del prossimo 24 marzo.

Nel 2022 solo sull’app di Glovo gli italiani hanno ordinato più di 2 milioni di gelati, il 16% in più rispetto al 2021, con una media di 5.500 gelati al giorno, principalmente dalle gelaterie di quartiere, facendo aumentare le vendite del 138% per i piccoli esercenti. In particolare, il picco di ordini si registra alle 21.

Tra i gusti più amati dagli italiani ci sono: crema, pistacchio, nocciola e Nutella. Questa la Top 10 delle città più golose di gelato: Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Firenze, Catania, Bologna, Bari e Verona.

🍨E voi, amanti del gelato, qual è il vostro gusto preferito? 

📸 Credits: @netflixit 

#lucenews #lucelanazione #gelatoday
  • 🗣«Persi undici chili in poco tempo. Per cercare di rialzarmi iniziai un percorso con uno psicologo, ma ho capito presto qual era il motivo per cui ero caduta dentro quel tunnel. E ho iniziato presto a lavorare su di me, da sola.

Nel 2014 avevo ripreso ad allenarmi da pochissimo tempo, quando ho incontrato una donna, Luana Angeletti. Ho scoperto dopo che era la mamma di un amico, ma la cosa importante è quello che lei mi disse quella volta.

Che avevo una struttura fisica adatta a competere nella categoria bikini, nel body-building. Mi è scattato dentro qualcosa, ho iniziato a lavorare perché volevo migliorare e finalmente farmi vedere dagli altri, dopo che per otto anni non ero andata neanche al mare perché mi vergognavo del mio fisico e della mia scoliosi. Grazie a Luana sono passata dal nascondermi allo stare su un palco guardata da tante persone. È stata decisiva.

Imparate a volervi bene, e se non ci riuscite con le vostre forze, non abbiate paura di farvi aiutare e seguire da altri. È importantissimo».

Dai disturbi alimentari al body building, l
Addio a Nichelle Nichols, l'attrice di colore che ha infranto gli stereotipi razziali nel ruolo del tenente Uhura nella famosa serie televisiva  degli anni '60 "Star Trek". L'attrice, era stata un esempio per tutte le colleghe afroamericane negli Stati Uniti. Nichols, 89 anni, aveva avuto un ictus nel 2015, ed è  morta a Silver City, nel Nuovo Messico, il 30 luglio. Le cause del decesso sono naturali, come ha scritto il figlio, Kyle Johnson, sulla sua pagina Facebook domenica:
"Mi dispiace informarvi che una grande stella del firmamento non brilla più per noi. Ieri notte, mia madre, Nichelle Nichols, è morta per cause naturali. La sua luce, tuttavia, come le antiche galassie, rimarrà per noi e per le generazioni future".

Una donna e per di più nera: scandalo a "Star Trek"

Nichelle Nichols
Nichelle Nichols nei panni del tenente Uhura in "Star Trek"
Nella serie di fantascienza della NBC, andata in onda per tre stagioni a partire dal 1966, la Nichols interpretava l'ufficiale capo delle comunicazioni a bordo della USS Enterprise in missione quinquennale nello spazio nel 23° secolo. Il creatore della serie Gene Roddenberry scrisse il personaggio come l'unico membro femminile tra gli alti ufficiali dell'astronave, un ruolo ben diverso da quello di cameriere che di solito le attrici afroamericane erano 'limitate' ad interpretare in televisione. "Gli uomini del network ebbero un sussulto quando videro che non solo c'era una donna importante nell'equipaggio di comando in plancia, ma anche una nera", ha raccontato Nichols, secondo "Primetime Blues: African Americans on Network Television", libro di Donald Bogle del 2001. "Hanno dato a Gene un ultimatum furioso: sbarazzati di lei!". Roddenberry rifiutò. Nel novembre 1968, durante l'ultima stagione, Nichols entrò nella storia quando Uhura e il capitano James T. Kirk, il comandante dell'Enterprise interpretato da William Shatner, furono costretti da alcuni rapitori su un pianeta sconosciuto ad abbracciarsi e ad unire le labbra. Si trattò del primo bacio tra attori bianchi e neri sulla rete televisiva statunitense. La scena dovette essere approvata dai dirigenti della NBC prima di essere trasmessa. "Abbiamo ricevuto il maggior numero di lettere da parte dei fan – ha dichiarato Nichols – ed è interessante notare che quasi nessuno ha trovato il bacio offensivo".

L'incontro con Martin Luther King Jr.

All'inizio della serie, Nichols subì dei maltrattamenti alla Desilu Productions a causa del suo carattere razziale e decise di lasciare la produzione dopo la prima stagione, come spiega nell'autobiografia "Beyond Uhura". A farle cambiare idea fu nientemeno che il leader dei diritti civili Martin Luther King Jr., incontrato a un evento della NAACP. King la convinse a rimanere nel cast dicendole: "Hai il primo ruolo non stereotipato in televisione, maschile o femminile. Hai aperto un varco". Il presidente Usa Joe Biden, che ha reso omaggio alla Nichols, l'ha definita "una pioniera del palcoscenico e dello schermo che ha ridefinito ciò che è possibile per i neri americani e per le donne".

Chi era Nichelle Nichols

Grace Dell Nichols è nata il 28 dicembre 1932 a Robbins, Illinois, un sobborgo di Chicago, da Samuel Earl Nichols e Lishia Mae Nichols, una dei nove figli della coppia. Suo padre era un chimico e sindaco della città,  Nichols ha studiato danza classica e danza afro-cubana da bambina e ha iniziato la sua carriera a 15 anni come ballerina in una produzione teatrale di Chicago di "The College Inn Story". Nel 1951 sposò Foster Johnson, un ballerino, da cui ebbe un figlio, Kyle. Il matrimonio finì con un divorzio. Nichelle è stata anche in tournée come cantante e alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce a Los Angeles per trovare lavoro al cinema e in televisione. La sua prima apparizione cinematografica fu un ruolo non accreditato nel coro di "Porgy and Bess" di Otto Preminger del 1959, dove lavorò accanto a Sidney Poitier, primo afroamericano premio Oscar. Il ruolo "mi ha aperto porte che altrimenti avrei potuto bussare per anni", ha scritto la Nichols nella sua autobiografia. Nel 1964, apparve nel suo primo episodio televisivo, "Il tenente", un altro show di Roddenberry. Tra i due nacque un'amicizia che si trasformò in una storia d'amore, finché la Nichols non venne a sapere che lo scrittore sposato aveva una relazione con Majel Barrett, ma l'amicizia tra l'attrice nera e il produttore continuò. Nel 1968, durante l'ultima stagione di "Star Trek", Nichols si sposò con il cantautore Duke Mondy, ma i due rimasero insieme solo fino al 1972.

Una fonte d'ispirazione

Nichelle Nichols
Nichelle Nichols, nei panni di Uhura venne promossa a comandante nel secondo film di Star Trek, diventando ispirazione per la prima astronauta nera ad andare nello spazio, Mae Jemison
Nichols ha ripreso il suo ruolo di Uhura nel film del 1979, "Star Trek: The Motion Picture", in cui il personaggio è stato promosso a tenente comandante. Nel film successivo, "Star Trek II: L'ira di Khan", Uhura aveva raggiunto il grado di comandante. Nel 1992, Mae Jemison, che da bambina seguiva le imprese dell'astronave Enterprise in televisione, divenne la prima astronauta donna nera ad entrare nello spazio. Prima di partire a bordo della navetta spaziale Endeavour, chiamò Nichols per ringraziarla della sua ispirazione. "Le icone dello spettacolo ci mostrano che è possibile", ha detto Jemison. "Molte volte la fantasia è ciò che ci permette di affrontare la realtà".
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