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La Nuova Zelanda aiuta i giovani a riprendersi dalle delusioni d'amore

La campagna Love Better costerà al governo circa 4 milioni di dollari in tre anni e prevede anche un video che incoraggia gli adolescenti a cancellare i loro ex sui social

di MARIANNA GRAZI -
23 marzo 2023
Love Better campagna Nuova Zelanda

Love Better campagna Nuova Zelanda

La Nuova Zelanda investe milioni di dollari sui suoi giovani. Per la precisione sul loro benessere dopo la fine di una relazione. La campagna lanciata dal governo si chiama "Love Better" prevede lo stanziamento di circa 4 milioni di dollari (6,4 milioni di dollari neozelandesi) in tre anni da parte del Ministero dello Sviluppo Sociale, proprio per aiutare gli adolescenti a riprendersi dalle rotture e a ridurre al minimo i danni.

"Le rotture fanno schifo"

La campagna Love Better punta ad aiutare i giovani neozelandesi a superare la fine di una relazione amorosa

L'esecutivo identifica nella gioventù del Paese uno dei suoi principali problemi, da affrontare con urgenza: ecco il motivo che ha spinto a puntare così tanti fondi sull'iniziativa. "Oltre 1.200 giovani neozelandesi ci hanno detto di aver bisogno di sostegno per affrontare le prime esperienze amorose e di sofferenza, tra le quali il tema della fine di una storia è stato identificato come sfida comune", ha dichiarato in un comunicato il ministro associato per lo Sviluppo Sociale e l'Occupazione, Priyanca Radhakrishnan. "Le rotture fanno schifo", afferma un video promozionale della campagna: nel filmato vengono mostrati spezzoni in cui gli adolescenti parlano della necessità di bloccare i loro ex e di andare avanti dopo la chiusura della relazione; uno di loro dice ad esempio: "La cosa sta diventando ridicola. La situazione mi sta sfuggendo di mano. Ho bisogno di dormire la notte. Ho bisogno di dimenticarla".

Una linea telefonica e la comunità di supporto sui social

Una parte della campagna - che utilizza lo slogan "Own the feels" - prevede un numero di telefono, di messaggistica e un'email dedicata ai giovani che stanno attraversando una separazione, gestita da Youthline. L'organizzazione stessa, dedicata al sostegno delle persone di età compresa tra i 12 e i 24 anni, riceverà una parte dei finanziamenti per sostenere l'espansione del servizio di assistenza telefonica esistente. L'impegno portato avanti con Love Better "si basa sui social media e sulla realizzazione di una comunità di ragazzi e ragazze per affrontare insieme l'impatto delle rotture - spiega il ministro Radhakrishnan -. È un modo per ispirare gli altri a sviluppare la propria forza, la propria autostima e la propria resilienza" aggiunge, sottolineando come l'approccio della campagna non sia mai stato sperimentato prima. "Sappiamo che le separazioni possono avere un impatto molto negativo, sia a livello personale che di comunità", ha dichiarato Shae Ronald, direttore generale di Youthline, aggiungendo che i problemi sentimentali sono uno dei motivi principali per cui i giovani si rivolgono alla linea di assistenza. Secondo il Ministero dello Sviluppo Sociale il sondaggio condotto sui 1.200 adolescenti ha rilevato che il 68% ha vissuto un'esperienza negativa "che va oltre il 'normale' dolore per una rottura".

Spezzare il ciclo della violanza

Love Better fa parte di un impegno più ampio del governo per contrastare la violenza sessuale e familiare

Il ministro ha dichiarato che l'obiettivo della campagna è quello di sostenere i giovani attraverso "queste esperienze formative", nella speranza di influenzare positivamente il loro modo di affrontare le relazioni future. L'iniziativa infatti fa parte di una più ampia strategia nazionale del governo perché "La Nuova Zelanda registra cifre vergognose per quanto riguarda la violenza in famiglia e sessuale e abbiamo bisogno di approcci innovativi per spezzare questo ciclo", ha aggiunto Radhakrishnan. Secondo il Ministero della Giustizia, ogni anno la polizia neozelandese indaga su oltre 100mila episodi di abusi in ambito famigliare. Nel 2020, la polizia ha ricevuto 9.723 denunce di violenza sessuale e circa la metà delle persone si sono rivolte alle forze dell'ordine per questo tipo di reati nel Paese avevano meno di 18 anni al momento dell'incidente.