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Nursery a scuola per la neomamma Sofia: "Così potrà dare la maturità"

L'idea del liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna per la studentessa che è diventata madre: "Spero che si realizzi in qualunque istituto e posto di lavoro"

di ILARIA VALLERINI -
5 giugno 2023
Una nursery a scuola per la neomamma Sofia Baroni

Una nursery a scuola per la neomamma Sofia Baroni

Nursery a scuola per la neomamma Sofia. Suona la campanella al liceo Nervi-Severini di Ravenna. Sofia Baroni è al suo ultimo anno di scuola e mamma a tempo pieno del piccolo Edoardo, nato otto mesi fa. La ventenne esce dall'aula spingendo il passeggino. Tra la ricreazione e la lezione successiva c'è giusto il tempo per una poppata o per cambiare il pannolino.

Nursery a scuola

L'ambiente a misura di neonato realizzata all'interno dell'istituto è stata la soluzione a tutti i suoi problemi: le ha permesso di proseguire gli studi per coronare il suo sogno di diplomarsi insieme ai suoi compagni. E' un cambio di passo quello che parte dal ravennate e un esempio per tutte le altre strutture: una mamma può anche studiare. Sofia lo dimostra ogni giorno cullando il suo piccino tra una lezione di italiano e un compito in classe. La ragazza abita insieme ai genitori e al suo compagno ad Alfonsine, a mezz'ora di macchina dal liceo. Per questo, inizialmente, aveva preso una decisione difficile: lasciare gli studi". "Abbiamo visto che Sofia era in difficoltà e abbiamo trovato un modo per evitare che abbandonasse gli studi", racconta il dirigente scolastico Gianluca Dradi. E così, in una stanza in disuso, è stata allestita una cameretta tutta per Sofia ed Edoardo.

"Anche Edo segue le lezioni di fianco al banco"

"Era diventato troppo faticoso stare dietro a tutto e fare avanti e indietro tutti i giorni - racconta la neo mamma - Ho smesso di andare a lezione, ma ho subito ricevuto la chiamata di professori e del preside, che dolcemente mi ha detto 'Ma cosa fai a casa? Alzati che bisogna tornare in classe!'. Inizialmente hanno attivato appositamente per me la didattica a distanza, ma era comunque molto difficile fare tutto: una creatura nei primi mesi ha tante esigenze, in primis l'allattamento". "Qui ho potuto allattarlo, ora gli do il biberon, ha i suoi giochi e un lettino. Durante la mattinata Edo sta con me fra i banchi, tengo il passeggino di fianco al banco e 'segue le lezioni' anche lui!",  scherza Sofia. "Quando deve mangiare lo porto nella stanza decicata, ma durante l'intervallo anche le mie compagne di classe e i genitori giocano con lui. Le mie amiche poi sono le sue 'zie': mi aiutano sempre con Edo, soprattutto quando devo essere interrogata o ho una verifica".
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La studentessa-madre Sofia Baroni con il figlio Edoardo

"Non deve rimanere un caso isolato". Parola di Sofia. La ventenne si fa portavoce della condizione vissuta da molte altre neomamme teenager e non costrette ad abbandonare il loro percorso scolastico o il lavoro per dedicarsi alla cura dei figli. Un aiuto concreto contro la dispersione. "Credo che lo spazio dedicato ai bebè potrebbe essere realizzata in qualunque istituto, ma anche nei posti di lavoro. Per me è stato un grande aiuto: una giovane mamma all'inizio può aver paura, ma se si è disposti a fare di più in questi casi credo che molte ragazze madri eviterebbero di abbandonare gli studi. Perché per un caso come il mio, in cui ho deciso di continuare a studiare, ci sono 3000 ragazze che invece sono costrette a smettere di frequentare".

Una realtà inclusiva a 360 gradi

E' un liceo inclusivo a 360 gradi quello nel ravennate. Prima di realizzare la stanza dedicata a a Sofia e Edoardo, non era nuovo a questo genere di iniziative. E' sempre stata una realtà ambasciatrice in ambito di diritti: nel 2022 ha introdotto le carriere alias (già scelte da nove studenti dell'Istituto) e il congedo mestruale per chi li richiede. "Penso sia necessario creare un clima più sereno possibile con varie strategie inclusive, senza ovviamente abbassare il livello delle richieste e cercando sempre di ottenere l'apprendimento necessario per poter proseguire la propria carriera scolastica", evidenzia il preside Dradi. "Il nostro compito - conclude - è tendere la mano il più possibile con convinzione ed empatia, poi però devono essere gli studenti a raccogliere questa disponibilità". Sofia l'ha raccolta tracciando un sentiero di speranza fondamentale per tutte le donne.

Il congedo mestruale

Una prima assoluta: il liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna è stato appunto il primo istituto scolastico italianaoa riconoscere il congedo mestruale per le studentesse afflitte da dolori durante il periodo del ciclo. Una scelta in anticipo sulla legge, che in Italia ancora non riconosce alcuna forma di congedo per le donne affette dalla cosiddetta dismenorrea. L’iniziativa, in quello che molti a Ravenna chiamano ancora ‘il liceo del mosaico‘, è partita dalle quattro studentesse che ricoprono il ruolo di rappresentanti degli studenti. “Sono state loro a raccogliere le testimonianze di sedici alunne dell’istituto afflitte da dolori mestruali così forti da rendere impossibile lo svolgimento delle normali attività scolastiche”, spiega il preside Gianluca Dradi.