
In Italia stanno nascendo diverse oasi per insetti impollinatori
La crisi climatica non è fatta solo di ghiacciai che si sciolgono o temperature record. È anche tra i nostri campi, nelle nostre città, nel rumore sempre più assordante delle emergenze, dove le api muoiono. Gli insetti impollinatori — api, farfalle, bombi, sirfidi, coleotteri — sono in forte declino a causa della combinazione letale di cambiamenti climatici, uso massiccio di pesticidi, perdita di habitat e inquinamento. Non si tratta solo di un problema per chi produce miele: è una questione di sopravvivenza.
Il 75% delle colture alimentari mondiali dipende, almeno in parte, dall’impollinazione animale. Questo significa che buona parte del nostro cibo — frutta, ortaggi, semi, oli — esiste grazie a questi piccoli esseri alati che svolgono, gratuitamente, un lavoro insostituibile. Eppure, li stiamo spingendo verso l’estinzione.
Il cambiamento climatico ha effetti devastanti sulla loro vita. Gli eventi meteorologici estremi — gelate tardive, ondate di calore, siccità prolungate, piogge torrenziali — compromettono la disponibilità di fiori e piante mellifere, alterano i tempi della fioritura, riducono le risorse alimentari. L’innalzamento delle temperature modifica le rotte migratorie, sposta gli equilibri ecologici, disorienta insetti che da milioni di anni regolano i loro comportamenti con una precisione millimetrica. A questa pressione si somma la perdita di habitat: siepi, campi fioriti, boschi, prati stabili sono stati sostituiti da monoculture intensive, cemento, asfalto. Il risultato? Api sempre più fragili, isolate, affamate.
In questo scenario, ogni gesto concreto di tutela della biodiversità assume un valore politico e culturale. Non si tratta più solo di proteggere una specie, ma di cambiare paradigma. E a volte basta poco per invertire la rotta. Come a Corciano, borgo umbro che ha scelto di mettersi dalla parte delle api con il progetto APErtaMENTE. Lungo via Bartolucci, alle porte del centro storico, nascerà un’oasi fiorita per impollinatori: un pendio oggi incolto sarà trasformato in habitat per api e impollinatori, grazie alla piantumazione di essenze mellifere. Ma non sarà solo un rifugio per la natura: diventerà anche un’aula a cielo aperto, facilmente raggiungibile dalle scuole del paese, dove bambine e bambini potranno imparare il valore della biodiversità non sui libri, ma con gli occhi, le mani, l’olfatto.