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"Sei obeso, niente Arma", ma il giudice lo arruola. "Errore nel peso", la decisione viene ribaltata

Il 19enne era stato ritenuto inidoneo al concorso per diventare carabiniere. L'aspirante militare non si è arreso e ha fatto ricorso al Tar, vincendo una battaglia lunga tre anni: la Benemerita è stata condannata a pagare le spese processuali

di LETIZIA CINI -
15 ottobre 2022
"Il Capitano" di Fernando Botero e un carabiniere

"Il Capitano" di Fernando Botero e un carabiniere

Non è solo una questione di peso. L’attaccamento al proprio Paese e alla divisa dipende da ben altro. Lo dimostra la sentenza del Consiglio di Stato che “assolve“ dal reatro di “troppa ciccia“ di un  ragazzo (all'epoca 19enne) di Palermo. L’obesità non rappresenta un ostacolo insormontabile per arruolarsi nell’Arma dei cCrabinieri, ha stabilito il Consiglio di Stato, che ha dato ragione al giovane siciliano che ha vinto anche al Consiglio di Stato la propria battaglia per diventare militare, riuscendo a far passare dei principi non considerati dal Comando generale. Una battaglia lunga tre anni: il ragazzo ha avuto la meglio in primo e in secondo grado è il Comando Generale dell’Arma è stato condannato a pagare le spese processuali

La storia

Il protagonista di questa storia, A.G. (ora 21enne), è residente a Ficarazzi (Palermo): è stato riammesso perché gli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza hanno dimostrato che era stato commesso un errore sui parametri di valutazione. Il giovane, per quanto robusto, non è obeso: è infatti alto 1,93 e il suo peso, in base a nuovi parametri di valutazione, rientra nella norma e consente l’ammissione. Sia il Tar del Lazio sia, adesso, il Consiglio di Stato hanno stabilito che il rapporto tra peso e altezza conta. Peraltro, dopo il primo no della commissione medica del ministero della Difesa, era stato fatto un altro accertamento da una commissione sanitaria del ministero dell’Interno, in particolare il test bio-impedenziometrico: e a conclusione di questa verifica la commissione sanitaria aveva ritenuto il giovane compatibile con l’arruolamento. Il test specialistico consente di capire se una persona sia o meno obesa: permette, infatti, di conoscere di quanta acqua, massa magra e massa grassa, sia composto il corpo, lo stato di idratazione, disidratazione o ritenzione idrica e lo stato nutrizionale. Il candidato carabiniere così non era stato ritenuto obeso: prima il Tar Lazio e ora l’organo di appello hanno dato ragione ai suoi legali. Evidente “il travisamento dei fatti”, anche perché la giurisprudenza consente, sulle “valutazioni effettuate in sede di accertamento dei requisiti psico-fisici - tipica manifestazione di discrezionalità tecnica amministrativa - ... il sindacato giurisdizionale, laddove siano in esse ravvisabili ipotesi di eccesso di potere per travisamento dei fatti e illogicità”. Il Consiglio di Stato adesso, condividendo le tesi difensive degli avvocati Rubino e Piazza, ha rigettato la tesi della “infungibilità temporale” degli accertamenti fisici effettuati in sede concorsuale e insussistente la lamentata violazione della par condicio competitorum.

La motivazione

"Tutto ruota attorno all’indice di massa corporea, dato che correlaziona il peso con l’altezza: viene calcolato dividendo il peso corporeo (kg) per la statura (metri) al quadrato. Secondo quanto stabilito dal concorso il rapporto tra peso e altezza non doveva superare il valore di 30 – dice l’avvocato Rubino –. Durante le visite peso e altezza erano sbagliati. Secondo quanto accertato dalla commissione il giovane pesava 113,2 chili ed è alto 193,5. Con questi dati l’indice di massa corporea era 30,2 e superava il limite previsto dal concorso. Nel corso delle verifiche mediche è stato accertato che il giovane pesa 112 chili ed è alto 196 centimetri: l’indice di massa corporea a questo punto è di 29,2 al di sotto di quanto richiesto dal bando del concorso".
Carabinieri: informazioni sul bando di concorso possono essere reperite sul sito istituzionale www.carabinieri.it e in tutte le Stazioni dell’Arma

Carabinieri: informazioni sul bando di concorso possono essere reperite sul sito istituzionale www.carabinieri.it e in tutte le Stazioni dell’Arma

Una battaglia lunga tre anni

A 19 anni alto e possente aveva tentato di arruolarsi nell’Arma per realizzare il suo sogno: diventare carabiniere. Un progetto, che A.G., originario di Ficarazzi, paese in provincia di Palermo, aveva fin da piccolo. Il giorno del concorso, a dicembre del 2019, la brutta sorpresa: l’esclusione dall’esame perché obeso. Per raggiungere il suo obiettivo ha dovuto rivolgersi alla giustizia e ottenere in primo grado e adesso anche in appello l’atteso responso. Anche i giudici del Consiglio di Stato hanno infatti accolto il ricorso presentato dall’aspirante militare, adesso 21enne. Una lunga battaglia la sua, durata tre anni. Il giovane non si è rassegnato all’esclusione e ha deciso di rivolgersi prima al Tar del Lazio e poi ha contrastato il ricorso dei carabinieri davanti al Consiglio di Stato per "impugnare una decisione che riteneva ingiusta". E in giudizio, davanti al tribunale amministrativo, ha citato il ministero della Difesa. Alla fine di un lungo processo in cui è stato rappresentato dagli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, i giudici amministrativi gli hanno dato ragione e, dopo avere richiesto nuove verifiche, hanno accolto le tesi della difesa. "Tutto ruota attorno all’indice di massa corporea, dato che correlazione il peso con l’altezza: viene calcolato dividendo il peso corporeo (kg) per la statura (metri) al quadrato. Secondo quanto stabilito dal concorso il rapporto tra peso e altezza non doveva superare il valore di 30 - dice l’avvocato Rubino - Durante le visite peso e altezza erano sbagliati. Secondo quanto accertato dalla commissione il giovane pesava 113,2 chili ed è alto 193,5. Con questi dati l’indice di massa corporea era 30,2 e superava il limite previsto dal concorso. Nel corso delle verifiche mediche è stato accertato che il giovane pesa 112 chili ed è alto 196 centimetri: l’indice di massa corporea a questo punto è di 29,2 al di sotto di quanto richiesto dal bando del concorso". E così aggiunge l’avvocato Rubino: "Dopo gli accertamenti sanitari effettuati ed in particolare del test bio-impedenziometrico, la Commissione sanitaria, condividendo le nostre tesi ha ritenuto insussistenti i presupposti sui cui si era fondato il provvedimento adottato dall’Arma dei Carabinieri ed ha attribuito al giovane candidato un profilo sanitario perfettamente compatibile con l’iter concorsuale". Tesi condivise dai giudici di primo e secondo grado. «Le valutazioni effettuate in sede di accertamento dei requisiti psico-fisici, seppure costituiscano tipica manifestazione di discrezionalità tecnica amministrativa - scrivono i giudici, che parlano di ‘travisamento dei fatti e difetto di istruttoria' - non sfuggono al sindacato giurisdizionale, laddove siano in esse ravvisabili ipotesi di eccesso di potere per travisamento dei fatti e illogicità». Da qui la decisione di annullare sia il giudizio di inidoneità che la graduatoria di merito del concorso. Ora A.G. potrà dare seguito alle sue aspirazioni nella Benemerita e realizzare i suoi piani.

L'esito finale

Da qui la decisione di annullare sia il giudizio di inidoneità sia la graduatoria di merito del concorso condannando il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri al pagamento delle spese giudiziali. La decisione è stata confermata anche in appello. I giudici del Consiglio di Stato hanno respinto il ricorso presentato dal Corpo. Il giovane siciliano sarà arruolato.