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Arriva Ocean Savior, il videogioco per salvare l'oceano dall'inquinamento

Il gioco è stato creato da una classe di studenti di Napoli. La protagonista è una tartaruga che ha il compito di rimuovere dal mare i rifiuti

di EDOARDO MARTINI -
12 novembre 2022
Il videogioco Ocean Savior

Il videogioco Ocean Savior

Un videogioco che insegna a rispettare l’oceano. Si chiama "Ocean Savior" e arriva direttamente da Napoli. E', infatti, la classe 5E dell’Istituto Francesco Saverio Nitti di Napoli la vincitrice del concorso "Save the Wave App Challenge", ideato dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021-2030) con l’intento di introdurre l’Educazione all’Oceano (Ocean Literacy) all’interno delle scuole e dei programmi scolastici, anche grazie al coding e alle nuove tecnologie.
La classe 5E dell’Istituto Francesco Saverio Nitti di Napoli è la vincitrice del concorso “Save the Wave App Challenge”

La classe 5E dell’Istituto Francesco Saverio Nitti di Napoli è la vincitrice del concorso “Save the Wave App Challenge”

"L'obiettivo del gioco è denunciare l'inquinamento dei mari"

Protagonista del gioco digitale è la tartaruga Cleany, che ha il compito di rimuovere dal mare quanti più rifiuti possibili con il suo cestino: il giocatore dovrà quindi aiutarla a preservare fauna e flora marina, eliminando tutti gli elementi dannosi. Bisognerà però prestare attenzione a non far cadere i rifiuti sul fondale e a non catturare i pesciolini, altrimenti si perderà una delle tre vite a disposizione. Ad arricchire le partite, anche tante curiosità che consentono ai giocatori di conoscere più da vicino l’oceano e i suoi abitanti.

I ragazzi della 5E, soddisfatti del videogioco, ne hanno parlato così: "Obiettivo del gioco è denunciare l’inquinamento dei mari, causato in particolare da rifiuti di plastica, e spronare il giocatore a rimuovere dai fondali marini tali prodotti inquinanti, non solo sugli schermi ma anche nella vita reale. Ci auguriamo che ‘Ocean Savior’ possa ben illustrare il reale degrado dei nostri mari e incitare i giovani alla salvaguardia dei nostri habitat marini, ricchezza del territorio italiano".

Il videogioco dove tutti vincono

Francesca Santoro, Senior Programme Officer per Ioc-Unesco e responsabile a livello mondiale dell’Ocean Literacy per il Decennio del Mare, si è concentrata invece sul futuro: "Il lavoro che stiamo portando avanti nelle scuole e con i giovani è fondamentale nell’ottica di costruire una Generazione Oceano che sia pronta a trovare soluzioni per il benessere del nostro pianeta blu. Come Ioc-Unesco abbiamo avviato il programma di Educazione all’Oceano (Ocean Literacy), che intendiamo introdurre entro il 2025 nei programmi scolastici dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite: un obiettivo ambizioso, ma i risultati di iniziative come Save the Wave App Challenge sono davvero incoraggianti, perché dimostrano l’interesse, la creatività e la presa di coscienza da parte dei più giovani.

L’iniziativa è stata realizzata con il supporto e contributo di AXA Italia, affiancata da Gamindo, startup innovativa specializzata nello sviluppo di impact branded videogames, videogiochi brandizzati per enti e aziende. Proprio il co-fondatore di quest'ultima, Nicolò Santin, ha messo in evidenza tutto il coinvolgimento possibile che questo videogioco potrà fornire: "Save The Wave App Challenge è un gioco pensato dai giovani per i giovani per educare sulla salvaguardia degli oceani in modo coinvolgente e interattivo tramite il gaming. Considerando che l’età media dei videogiocatori è 34 anni, crediamo che questo gioco possa essere utilizzato anche dai meno giovani. Potrebbe essere proprio oggetto di una sfida tra genitori e figli, dove tutti vincono perché imparano giocando".