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Omicidio Giulia Tramontano, una scultura di sabbia per la ragazza uccisa

A rendere omaggio a lei e al suo bambino l'artista nuorese Nicola Urru, che realizzata sull'arenile un'opera in ricordo della 29enne incinta massacrata dal fidanzato Alessandro Impagnatiello

di LETIZIA CINI -
4 giugno 2023
Omicidio Giulia Tramontano, scultura di sabbia in sua memoria su una spiaggia sarda

Omicidio Giulia Tramontano, scultura di sabbia in sua memoria su una spiaggia sarda

Omicidio Giulia Tramontano, una scultura di sabbia in memoria della ragazza incinta uccisa la ricorsa in Sardegna. A rendere omaggio a lei e al suo bambino l'artista nuorese Nicola Urru, che realizzata sull'arenile un'opera in ricordo della 29enne massacrata dal fidanzato a Senago, Milano, a Terzo Pettine di Platamona.
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L’opera è stata realizzata dell’artista nuorese Nicola Urru, in ricordo della ragazza di 29 anni uccisa dal fidanzato a Senago

L'ho scritto sulla sabbia

"Una violenza così precisamente riconoscibile e così odiosamente ricorrente che si innesta in mente e corpi di tutte le donne, e le abita", scrive sul suo profilo l'artista, che su Instagram si firma land_art_de_rena, postando anche lui  l’hashtag  #LoSapevamoTutte, che aveva iniziato a circolare su Twitter subito dopo la notizia della morte della giovane donna, al settimo mese di gravidanza.
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L’opera è stata realizzata dell’artista nuorese Nicola Urru, in ricordo della ragazza di 29 anni uccisa dal fidanzato a Senago

Avvocate, attiviste, centri antiviolenza, associazioni, persone comuni vedevano in questa vicenda già i contorni macabri del femminicidio. Che poi Alessandro Impagnatiello ha confessato nei più atroci particolari. Losapevamotutte e diventato così virale; migliaia di post per dire basta, un hashtag in tendenza su Twitter in seguito all’uccisione di Giulia Tramontano, per denunciare l’ennesimo femminicidio.

Quell'omaggio sulla spiaggia

L’artista nuorese Nicola Urru non solo ha dedicato la sua opera alla vittima di Alessandro Impagnatiello,  reo confesso dell'omicidio che risale al 27 maggio scorso, ma ha anche scritto parole molto toccanti, condividendo poi sui social le immagini del suo potente lavoro comparso sul bagnasciuga.
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L’artista nuorese Nicola Urru ha dedicato una scultura di sabbia a Giulia Tramontano, la ragazza di 29 anni incinta al settimo mese uccisa a Senago dal fidanzato Alessandro Impagnatiello il 27 maggio

Violenza odiosamente ricorrente

Urru ha mostrato la scultura in tre post pubblicati su Instagram. In uno dei post ha scritto “#LoSapevamoTutte una violenza così precisamente riconoscibile e così odiosamente ricorrente che si innesta in mente e corpi di tutte le donne, e le abita” mentre in un altro ha citato una poesia di Alda Merini.

Omicidio Giulia Tramontano, bugie e tradimenti

Urru ha poi postato le foto e il video della sua ultima opera con Giulia Tramontano che, incinta di sette mesi di un bimbo che avrebbe chiamato Thiago, ha perso la vita a 29 anni, accoltellata a morte dal compagno, il barman 30enne Alessandro Impagnatiello nella loro casa di Senago, in provincia di Milano. L’uomo, nel frattempo, viveva una storia parallela con A., una collega 23enne italoinglese: anche lei è rimasta incinta. È stata la stessa ragazza a spiegarlo ai carabinieri il 31 maggio. In quella testimonianza, la 23nne ha raccontato innanzitutto l’incontro con Giulia all’Hotel Armani di Milano, dove lei e Impagnatiello lavoravano e dove era nata la loro relazione, per fare finalmente chiarezza in una situazione fatta di bugie e inganni che andavano avanti ormai da mesi. “Avevo scoperto tutto dalle varie menzogne che mi aveva raccontato – ha detto la giovane – a cui io non credevo e per raccogliere altre prove e metterlo alle strette (...) avevo quindi iniziato da un po' a registrare le conversazioni tra me e lui”. Come quelle in cui Impagnatiello le diceva che “si erano lasciati verso dicembre o gennaio, il periodo in cui avevo scoperto di essere incinta”. Lei aveva deciso di interrompere la gravidanza, come anche Giulia – in base a quello che ha detto la sorella – che però aveva già superato i termini di legge per un’interruzione di gravidanza.
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Tante le testimonianze di affetto per la futura mamma uccisa

E proprio la decisione di far nascere il bimbo aveva dato a Giulia, sempre stando alla testimonianza della sorella, una nuova determinazione a troncare con le menzogne di Impagnatiello, nonostante le rassicurazioni e anche le accuse (“ma che madre sei?”) di lui.

Il ricordo

Il toccante ricordo è stata realizzata a Platamona (in provincia di Sassari) e ritrae una donna che accarezza il pancione con dolcezza, sulla battigia e con il cappello sulla fronte (l’immagine è quasi identica a una delle foto della giovane donna, circolate la settimana scorsa, durante i 4 giorni dalla sua scomparsa, quando ancora si credeva fosse viva).
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Sulla spiaggia di Platamona è stata ricreata la figura gigante di una donna incinta per ricordare il femminicidio della 29enne, al settimo mese di gravidanza

I funerali

I funerali di Giulia dovrebbero svolgersi la settimana prossima a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, il suo paese d’origine, almeno a quanto spiega il parroco don Salvatore Coviello, che l’ha battezza nella stessa chiesa. In quel giorno il sindaco Massimo Buonanno ha proclamato il lutto cittadino, dopo lo stop alle celebrazioni della Festa della Repubblica. Dopo i risultati dell’autopsia la famiglia potrà riportare le spoglie mortali della ragazza in Campania, dove lei stessa voleva tornare dopo aver chiuso la relazione.

Omicidio premeditato

Per gli investigatori, quello di Senago è stato un omicidio premeditato. Pianificato dal barman trentenne Alessandro Impagnatiello. “Indagini, chat e ricerche su internet” sarebbero lì a testimoniare, secondo il pm Alessia Menegazzo, che l’uomo si è preparato all’ultimo incontro con Giulia Tramontano, cercando sul web ad esempio le modalità per disfarsi del corpo e di come bruciare un cadavere per farlo sparire o per renderlo irriconoscibile. “L’assassino si è accanito sul corpo”, conferma anche il comandante provinciale dei carabinieri Iacopo Mannucci Benincasa.
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Omicidio di Giulia Tramontano, l'arresto del barman omicida

L’hashtag #losapevamotutte

Losapevamotutte, migliaia di post per dire basta:  #losapevamotutte l'hashtag diventato virale dopo l’uccisione di Giulia Tramontano, ennesima vittima di femminicidio. Perché nessuno aveva creduto alla sua scomparsa volontaria.