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Atto di "devozione e amore": padre suicida dopo aver lasciato il figlio di 18 mesi in auto

Dopo aver trovato il cadavere del bambino Aaron Beck si è sparato. La disavventura è accaduta lo scorso 28 giugno in una contea della Virginia

di MARIANNA GRAZI -
6 luglio 2022
aaron-anderson-beck

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Aveva dimenticato il figlio di 18 mesi in auto, sotto il sole cocente. Quando lo ha trovato senza vita il dolore e il senso di colpa lo hanno schiacciato spingendolo al gesto più estremo, il suicidio. "Erano legati l’uno all’altro in maniera indissolubile e Aaron ha voluto sacrificare la sua vita a suo figlio in un atto di profonda devozione e amore".⁣ Sono alcune delle parole dello straziante necrologio che la famiglia di Aaron Beck, l'uomo che si è sparato poco lontano da casa sua, in Virginia (Usa), dopo aver trovato il corpo esanime del suo piccolo Anderson, ha scritto per ricordare padre e figlio.

La dimenticanza e il dolore insopportabile

anderson-beck

Il piccolo Anderson Beck

Il 37enne, era fuori con il bambino di un anno e mezzo, quando il 28 giugno si è verificata la drammatica disavventura nella contea di Chesterfield. Quando la polizia è arrivata a casa di Beck, ha trovato l'auto nel vialetto con la portiera posteriore ancora aperta e il seggiolino del bambino vuoto. All'interno dell'abitazione gli agenti hanno fatto la macabra scoperta: il corpo del bambino senza vita. In un boschetto dietro dietro la casa, invece, la polizia ha trovato il cadavere del padre, Aaron Beck, morto per una ferita d'arma da fuoco autoinflitta. Una vicenda dai confini nitidi quanto terrificanti, un caso di quelli che lasciano senza fiato per il dolore.

Il necrologio: "Legati dal un legame indissolubile"

Aaron e Anderson

Aaron e Anderson

Una doppia tragedia, che ha spinto la famiglia dei due a ricordare padre e figlio in un necrologio condiviso, che descrive il piccolo Anderson come un "bambino intelligente" che "ha unito la sua famiglia ed è stato profondamente amato dai suoi genitori e dalla comunità circostante". Lo amava, tanto, tantissimo, anche il suo papà. Tanto da non sopportare di averlo ucciso. Per disattenzione, per lo stress, per i troppi pensieri. Non c'è colpa nel suo gesto, non ci deve essere condanna: una dimenticanza fatale, è vero, ma che non faceva di lui un padre cattivo. Anzi. La colpa, però, lui l'ha sentita piombare su di sé come un macigno. Laureato alla Drexel University, il 37enne lavorava come disegnatore, anche se il suo "obiettivo più devoto era suo figlio Anderson, a cui dava un amore enorme e infinito", si legge nel necrologio. "Era generoso, gentile, premuroso e tenero con suo figlio. Il suo amore disinteressato era una testimonianza delle capacità di essere padre e delle possibilità del cuore". Una campagna GoFundMe ha raccolto quasi 5.000 dollari per aiutare la famiglia in lutto a coprire i costi del funerale e altre spese.

"È una tragedia orribile: controllate sempre le vostre auto"

"Questa è una tragedia orribile sotto molti punti di vista e i nostri cuori vanno alla famiglia e agli amici che devono affrontarla", ha dichiarato il poliziotto della contea di Chesterfield Chris Hensley ai giornalisti dopo il terribile incidente. "Ma saremmo negligenti se non cogliessimo l'opportunità di far capire alla gente quanto sia importante controllare i propri veicoli". Un appello che, anche in Italia, soprattutto in questo periodo, viene ribadito dalle autorità e dai media, tanto che sono stati recentemente messi in commercio anche seggiolini appositi con un allarme che suona in caso di dimenticanza. Ma è altrettanto importante ribadire che nessuno, in questi drammi, può soffrire più del genitore: non spetta a noi giudicare.