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Home » Attualità » Papa Francesco scrive una lettera alla transgender Alessia Nobile: “Agli occhi di Dio siamo tutti suoi figli”

Papa Francesco scrive una lettera alla transgender Alessia Nobile: “Agli occhi di Dio siamo tutti suoi figli”

'La bambina invisibile': "Mi ha infuso tanto coraggio e mi ha raccomandato di raccontarmi a beneficio anche di coloro che non hanno voce"

Guido Guidi Guerrera
28 Ottobre 2022
Alessia Nobile in udienza dal Papa

Alessia Nobile in udienza dal Papa

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“Agli occhi di Dio siamo tutti suoi figli, e questo è quello che conta”. Così scrive Papa Francesco ad Alessia Nobile, la transgender che i lettori di Luce! già hanno imparato a conoscere. Alessia ha raccontato i passi salienti della sua esistenza nel libro “La Bambina Invisibile” ( Castelvecchi Ed.), un racconto che ha coinvolto il pubblico dei lettori e commosso il Santo Padre dopo averlo ricevuto dalle mani della stessa scrittrice nel corso di una udienza speciale. L’autenticità, la spontaneità e la semplicità di Alessia hanno subito colpito il Papa che non soltanto ha avuto nei suoi confronti parole di empatia e conforto, ma le ha impedito come prima cosa di inginocchiarsi, tenendole invece stretta affettuosamente la mano.

Alessia Nobile in udienza dal Papa
Alessia Nobile in udienza dal Papa

“Mi ha infuso tanto coraggio – spiega Alessia – e mi ha raccomandato di raccontarmi, senza smettere mai di farlo, a beneficio anche di quelle persone che vivono una esperienza come la mia e non hanno voce”. Un giorno lei sente l’impulso di trasmettere un messaggio al suo autorevole amico e lo fa tramite suor Genevieve, la stessa religiosa che aveva permesso l’incontro in Vaticano nel giugno scorso. Dopo breve tempo, ecco arrivare la risposta scritta di proprio pugno dal pontefice che si firma, con l’umiltà che gli è propria, Francesco: “Fraternamente, Francesco”. Nella missiva si leggono tutti i segni più affettuosi di una totale partecipazione al dramma esistenziale della ‘bambina invisibile’, così affine a quello dei tanti nati in un corpo opposto alla propria natura. “Abbiamo un Padre che ci ama – si legge -, che ci è vicino con la sua compassione e tenerezza. A tutti, nessuno escluso. Questo è lo stile di Dio …”.

La lettera che Papa Francesco ha mandato, in risposta, ad Alessia Nobile
La lettera che Papa Francesco ha mandato, in risposta, ad Alessia Nobile

Un’emozione mai vissuta prima, la descrive Alessia. “Avere un’accoglienza di questo tipo da parte del Papa, essere oggetto di simili, meravigliose parole di speranza e sostegno è qualcosa di unico, irripetibile – racconta -. Io sono fortemente credente e vengo da una famiglia di sicura impronta cattolica quindi per me ogni parola di Papa Francesco è motivo di riflessione, di incoraggiamento e orgoglio. So che lui ha preso a cuore il destino di tante mie sorelle transgender, alcune delle quali di nazionalità argentina, che ha aiutato concretamente, conoscendone le difficoltà. E’ un uomo di Chiesa straordinario: mi piace davvero perché si espone e non si preoccupa affatto di far sapere al mondo come la pensa, anche su tematiche ritenute ancora oggi scottanti”.

Alessia, bisogna però ammettere che spesso la Chiesa non si è mostrata troppo incline ad accogliere determinati mutamenti sociali…
“E’ vero, e molte volte mi sento dire che sarebbe bene per me allontanarmi dall’Italia perché troppo succube delle direttive del Vaticano. Idee che si rifletterebbero sul sentire comune. Non sono del tutto d’accordo, credo infatti che sia necessario fare delle distinzioni, non a caso adesso la presenza di papa Francesco è sinonimo di cambiamento riguardo a moltissime cose. Quindi è un fatto che il volto della Chiesa possa apparire per tradizione rigoroso e intollerante, ma grazie a un pontefice aperto e illuminato come Bergoglio mi accorgo di tantissimi, buoni segnali di rinnovamento a favore delle minoranze discriminate. Le difficoltà maggiori che trovo impossibile superare sono quelle legate al lavoro. Nonostante la mia laurea in Scienze Sociali non riesco a trovarne nemmeno uno. Sono così costretta a continuare la mia attività di ‘sex worker’ perché l’alternativa sarebbe andare a fare la donna delle pulizie con un salario da fame. Smetterò non appena mi sarà fatta un’offerta dignitosa. A questo proposito mi richiamo proprio alle parole del Papa che in un suo recente discorso ha ribadito come l’assistenzialismo sia uno strumento inadeguato per chi ha diritto di trovare nel lavoro sicurezza e dignità. E’ un’occasione che attendo e so di meritare, per il fatto che essere transessuali non può diventare una condanna anche in questo senso. Pregiudizi, pregiudizi e ancora pregiudizi. Sinceramente non ne posso più”.

Alessia Nobile
Alessia Nobile

Cosa le ha raccomandato Papa Francesco in particolar modo?
“Di insistere, di non stancarmi mai e di far capire alla gente che non rappresento qualcosa di ‘diverso’ ma un essere umano con valori, sentimenti ed esigenze simili a quelli di chiunque altro. Credo che le persone siano specialmente vittime di ‘ignoranza’, nel senso etimologico del termine. In poche parole non solo ignorano totalmente il mio mondo ma talvolta aggiungono alla semplice discriminazione quote pericolose di violenza. I fatti anche recenti di cronaca parlano di trans brutalmente uccisi dalla furia di assassini senza attenuanti. Ecco perché reputo più che mai giusto ‘raccontarmi’, farlo ovunque: nelle scuole, negli ambienti istituzionali, perfino nelle parrocchie. Ovunque sia necessario e laddove la mia voce possa essere raccolta a beneficio di una generale consapevolezza. Essere resilienti è la condizione della mia vita, da sempre. Ho dovuto subire violenze verbali, sono stata scacciata, a partire dagli strappi con la mia famiglia e sono stata troppe volte trattata da reietta. Adesso ho dalla mia parte un uomo speciale, avverto la sua forza spirituale che è quella di un uomo di immensa fede pronto a sostenermi in questa mia battaglia. Essere sicura di una presenza così importante e significativa mi rende ancora più salda nei valori religiosi in cui credo, certa che niente potrà scoraggiarmi”.

Sta raccogliendo tanti successi e adesso questa lettera è la conferma del suo virtuoso percorso. Più amici o nemici?
“Beh, ovviamente le invidie non mancano. Ho ricevuto messaggi infarciti da giudizi gratuiti e sciocchi, alcuni decisamente violenti. Li ho appena scorsi senza soffermarmi troppo. D’altra parte ho l’apprezzamento di un gran numero di persone che mi hanno reso portavoce di questioni che aspettano soluzione senza che lo chiedessi, forse semplicemente perché hanno individuato in me onestà e capacità di affrontare i problemi con un linguaggio comprensibile e diretto. Quindi mi occupo degli aspetti positivi e costruttivi, lasciando perdere il resto. Chi è forte interiormente perché ha un ideale superiore in cui credere non si preoccupa di certe ‘miserie umane’. Un’altra raccomandazione di Bergoglio è stata quella di ‘farmi scivolare addosso ogni forma di cattiveria’. Ed è proprio quello che metto in pratica quando vengo attaccata. In fondo ci sono abbastanza abituata. All’inizio ci stavo molto male, ne soffrivo e questo mi toglieva un sacco di energie. Poi ho capito che dare retta all’odio della gente era far loro il regalo della mia considerazione, di cui non potevano essere degni. Così ho smesso”.

Qual è la frase del Papa che l’ha colpita in modo speciale?
“Quella che Dio ci è vicini con ‘passione e tenerezza’. E poi il fatto di essersi rivolta a me chiamandomi ‘sorella’ mi ha commosso immensamente. La sua lettera termina con parole di benedizione che tengo strette nel mio cuore: ‘Prego per te, per favore fallo per me. Che il Signore ti protegga e la Madonna ti custodisca. Fraternamente, Francesco’. Non credo che una donna come me possa chiedere di più dalla vita”.

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
“Agli occhi di Dio siamo tutti suoi figli, e questo è quello che conta”. Così scrive Papa Francesco ad Alessia Nobile, la transgender che i lettori di Luce! già hanno imparato a conoscere. Alessia ha raccontato i passi salienti della sua esistenza nel libro “La Bambina Invisibile” ( Castelvecchi Ed.), un racconto che ha coinvolto il pubblico dei lettori e commosso il Santo Padre dopo averlo ricevuto dalle mani della stessa scrittrice nel corso di una udienza speciale. L’autenticità, la spontaneità e la semplicità di Alessia hanno subito colpito il Papa che non soltanto ha avuto nei suoi confronti parole di empatia e conforto, ma le ha impedito come prima cosa di inginocchiarsi, tenendole invece stretta affettuosamente la mano.
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Alessia Nobile
Alessia Nobile
Cosa le ha raccomandato Papa Francesco in particolar modo? “Di insistere, di non stancarmi mai e di far capire alla gente che non rappresento qualcosa di ‘diverso’ ma un essere umano con valori, sentimenti ed esigenze simili a quelli di chiunque altro. Credo che le persone siano specialmente vittime di ‘ignoranza’, nel senso etimologico del termine. In poche parole non solo ignorano totalmente il mio mondo ma talvolta aggiungono alla semplice discriminazione quote pericolose di violenza. I fatti anche recenti di cronaca parlano di trans brutalmente uccisi dalla furia di assassini senza attenuanti. Ecco perché reputo più che mai giusto ‘raccontarmi’, farlo ovunque: nelle scuole, negli ambienti istituzionali, perfino nelle parrocchie. Ovunque sia necessario e laddove la mia voce possa essere raccolta a beneficio di una generale consapevolezza. Essere resilienti è la condizione della mia vita, da sempre. Ho dovuto subire violenze verbali, sono stata scacciata, a partire dagli strappi con la mia famiglia e sono stata troppe volte trattata da reietta. Adesso ho dalla mia parte un uomo speciale, avverto la sua forza spirituale che è quella di un uomo di immensa fede pronto a sostenermi in questa mia battaglia. Essere sicura di una presenza così importante e significativa mi rende ancora più salda nei valori religiosi in cui credo, certa che niente potrà scoraggiarmi”. Sta raccogliendo tanti successi e adesso questa lettera è la conferma del suo virtuoso percorso. Più amici o nemici? “Beh, ovviamente le invidie non mancano. Ho ricevuto messaggi infarciti da giudizi gratuiti e sciocchi, alcuni decisamente violenti. Li ho appena scorsi senza soffermarmi troppo. D’altra parte ho l’apprezzamento di un gran numero di persone che mi hanno reso portavoce di questioni che aspettano soluzione senza che lo chiedessi, forse semplicemente perché hanno individuato in me onestà e capacità di affrontare i problemi con un linguaggio comprensibile e diretto. Quindi mi occupo degli aspetti positivi e costruttivi, lasciando perdere il resto. Chi è forte interiormente perché ha un ideale superiore in cui credere non si preoccupa di certe ‘miserie umane’. Un’altra raccomandazione di Bergoglio è stata quella di ‘farmi scivolare addosso ogni forma di cattiveria’. Ed è proprio quello che metto in pratica quando vengo attaccata. In fondo ci sono abbastanza abituata. All’inizio ci stavo molto male, ne soffrivo e questo mi toglieva un sacco di energie. Poi ho capito che dare retta all’odio della gente era far loro il regalo della mia considerazione, di cui non potevano essere degni. Così ho smesso”. Qual è la frase del Papa che l’ha colpita in modo speciale? “Quella che Dio ci è vicini con ‘passione e tenerezza’. E poi il fatto di essersi rivolta a me chiamandomi ‘sorella’ mi ha commosso immensamente. La sua lettera termina con parole di benedizione che tengo strette nel mio cuore: ‘Prego per te, per favore fallo per me. Che il Signore ti protegga e la Madonna ti custodisca. Fraternamente, Francesco’. Non credo che una donna come me possa chiedere di più dalla vita”.
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