Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Il Papa apre la Chiesa ai cattolici Lgbt. Partito Gay: “A queste parole seguano azioni concrete”

Il Papa apre la Chiesa ai cattolici Lgbt. Partito Gay: “A queste parole seguano azioni concrete”

Nella mini intervista al padre gesuita James Martin Bergoglio dichiara la propria volontà a rendere la Chiesa un luogo veramente inclusivo in nome della Fede, ma il portavoce del Partito gay Marrazzo è scettico: "La rivoluzione solo quando la chiesa cambierà davvero"

Marianna Grazi
10 Maggio 2022
james-martin-papa-francesco

Papa Francesco con il gesuita difensore dei cattolici Lgbt padre James Martin

Share on FacebookShare on Twitter

La Chiesa apra le sue porte ai cattolici Lgbt: a chiederlo è nientemeno che Papa Francesco, in una breve intervista con il gesuita James Martin pubblicata lunedì 9 maggio. Una dichiarazione importante e rivoluzionaria, accolta con piacere da Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay per i Diritti LGBT+, che però ci tiene a sottolineare: “Ci auguriamo che a queste parole seguano delle azioni concrete che facciano realmente cambiare la chiesa e tutte le migliaia di associazioni, strutture sanitarie, scuole, strutture sportive e strutture per anziani gestite dalla chiesa cattolica. Questa sarebbe una rivoluzione!”. Insomma buoni gli intenti ma che non si dimostrino solo promesse e si concretizzino invece in una reale apertura.

Papa Francesco
Papa Francesco sui cattolici Lgbt: “La Santa Madre Chiesa non sia una setta” (Ansa)

L’intervista del Papa

“Una Chiesa ‘selettiva’, di ‘sangue puro’, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta“. Il Pontefice sembra avere le idee ben chiare in materia di cattolici Lgbt, almeno dalle risposte date a padre James Martin nella mini-intervista rivoltagli dal gesuita. “Il 5 maggio, a nome di Outreach, ho chiesto a papa Francesco se fosse disposto a rispondere ad alcune delle domande più comuni che mi vengono poste dai cattolici Lgbtq e dalle loro famiglie“, racconta padre Martin sul sito Outreach. “Nella mia nota, scritta in spagnolo, ho fatto tre domande e ho detto al Papa che poteva essere breve quanto desiderava […] Tre giorni dopo, ho ricevuto una nota scritta a mano con le sue risposte”, spiega il sacerdote, da sempre difensore dei diritti dei fedeli della comunità arcobaleno.

Il Papa alle persone Lgbt: Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli – Vatican News https://t.co/p0uRUAfGyG

— James Martin, SJ (@JamesMartinSJ) May 9, 2022

Il primo quesito posto a Bergoglio chiedeva: “Quale diresti che sia la cosa più importante che le persone Lgbt devono saper su Dio?” e il Papa ha risposto: “Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E ‘lo stile’ di Dio è ‘vicinanza, misericordia e tenerezza’. Lungo questa strada troverete Dio”. Alla seconda questione, “Cosa vorresti che le persone Lgbt sapessero della Chiesa?”, il Pontefice ha replicato: “Vorrei che leggessero il libro degli Atti degli Apostoli. Là troveranno l’immagine della Chiesa vivente”. Infine alla terza domanda, “Cosa dici a un cattolico Lgbt che ha subito un rifiuto dalla Chiesa?”, Francesco ribatte: “Vorrei che lo riconoscessero non come ‘il rifiuto della Chiesa’, ma piuttosto di ‘persone nella Chiesa’. La Chiesa è madre e chiama insieme tutti i suoi figli. Prendiamo ad esempio la parabola degli invitati alla festa: ‘I giusti, i peccatori, i ricchi e i poveri, ecc’. (Matteo 22:1-15; Luca 14:15-24). Una Chiesa ‘selettiva’, di ‘sangue puro’, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta”.

Il Papa ai cattolici Lgbt, 'la Chiesa non vi rifiuta'
La risposta scritta da Papa Francesco a tre domande del padre gesuita James Martin riguardanti i cattolici Lgbt (Ansa)

Una dichiarazione forte e chiara, quella del Papa, che fin dai primi mesi di Pontificato, nell’estate del 2013 durante il viaggio di ritorno dal Brasile, pronunciando il celebre “chi sono io per giudicare?“, rivolto agli omosessuali che “cercano Dio” e “hanno buona volontà”, si è sempre dimostrato propenso all’accogliere piuttosto che al cacciare, al comprendere che la Fede possa abitare anche in coloro che non rientrano nei ‘dogmi’ tradizionali, all’abbracciare all’interno della Chiesa cattolica le persone omosessuali anche quando il resto dell’istituzione stessa li discrimina.

La lettera dello scorso anno: “Dio è Padre di tutti e tutte”

Lettera Papa al gesuita James Martin
Lettera Papa al gesuita James Martin: “Dio ama tutti e tutte”

Infatti questa non è nemmeno la prima volta che il Pontefice si confronta con padre James Martin, un gesuita, tra gli esponenti del cattolicesimo più impegnati in favore della causa Lgbtq. Già circa un anno fa, a giugno 2021, Francesco aveva inviato una lettera in spagnolo in cui ringraziava il prelato, redattore della rivista America e consultore del Dicastero vaticano per la Comunicazione, per il suo lavoro con la comunità. Nel testo si ritrova quella prima risposta data al sacerdote nelle più recente intervista: “Lo stile di Dio ha tre tratti: vicinanza, compassione e tenerezza. Questo è il modo in cui si avvicina a ciascuno di noi – si leggeva infatti nella missiva –. Pensando al tuo lavoro pastorale, vedo che cerchi continuamente di imitare questo stile di Dio. Tu sei un sacerdote per tutti e tutte, come Dio è Padre di tutti e tutte“. Lo scorso anno la lettera raggiunse il sacerdote in occasione del webinar Outreach Lgbtq Catholic Ministry, a segnare quasi una correzione di rotta rispetto alle prese di posizione (assolutamente contrarie all’apertura) del Vaticano in merito al Ddl Zan allora ancora al vaglio del Parlamento italiano.

La reazione del Partito gay: “Alle parole corrispondano azioni”

“Apprendiamo con piacere la notizia della dichiarazione di Papa Francesco durante l’intervista pubblicata oggi (lunedì 9 maggio, ndr) con il gesuita James Martin, nella quale ha affermato che la chiesa non deve rifiutare le persone LGBT. L’affermazione di Papa Francesco è sicuramente molto importante perché condanna le persone che in nome della chiesa allontanano le persone LGBT“, commenta a caldo Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay per i Diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale. Tuttavia, aggiunge in un comunicato ufficiale diffuso sul sito del partito, “Purtroppo a queste sue parole devono riscontrare delle azioni concrete, in quanto ad oggi ci sono molti regolamenti che escludono le persone LGBT dalla vita della chiesa e in particolare dalle scuole; basti pensare ad esempio al recente regolamento delle scuole del Vaticano che proibisce gli insegnanti LGBT“. Il riferimento è al documento della Congregazione per l’Educazione cattolica, pubblicato a fine marzo, in cui si farebbe divieto agli istituti di assumere docenti che non possano dimostrare la propria eterosessualità.
“Pertanto – conclude Marrazzo – ci auguriamo che a queste parole seguano delle azioni concrete che facciano realmente cambiare la chiesa e tutte le migliaia di associazioni, strutture sanitarie, scuole, strutture sportive e strutture per anziani gestite dalla chiesa cattolica. Questa sarebbe una rivoluzione!”.

 

Potrebbe interessarti anche

L'attrice e modella Pamela Anderson (Ansa)
Spettacolo

Pamela Anderson si racconta senza filtri: dal sex tape con l’ex marito alle violenze subite

5 Febbraio 2023
Bobi, il cane più vecchio al mondo
Lifestyle

Il cane più vecchio del mondo ha 30 anni: Bobi, l’amico a quattro zampe della famiglia Costa

3 Febbraio 2023
Marie Kondo (Instagram)
Lifestyle

Marie Kondo si arrende: “Ho rinunciato a mettere in ordine la casa, passo il tempo coi miei figli”

31 Gennaio 2023

Instagram

  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
La Chiesa apra le sue porte ai cattolici Lgbt: a chiederlo è nientemeno che Papa Francesco, in una breve intervista con il gesuita James Martin pubblicata lunedì 9 maggio. Una dichiarazione importante e rivoluzionaria, accolta con piacere da Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay per i Diritti LGBT+, che però ci tiene a sottolineare: "Ci auguriamo che a queste parole seguano delle azioni concrete che facciano realmente cambiare la chiesa e tutte le migliaia di associazioni, strutture sanitarie, scuole, strutture sportive e strutture per anziani gestite dalla chiesa cattolica. Questa sarebbe una rivoluzione!". Insomma buoni gli intenti ma che non si dimostrino solo promesse e si concretizzino invece in una reale apertura.
Papa Francesco
Papa Francesco sui cattolici Lgbt: "La Santa Madre Chiesa non sia una setta" (Ansa)

L'intervista del Papa

"Una Chiesa 'selettiva', di 'sangue puro', non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta". Il Pontefice sembra avere le idee ben chiare in materia di cattolici Lgbt, almeno dalle risposte date a padre James Martin nella mini-intervista rivoltagli dal gesuita. "Il 5 maggio, a nome di Outreach, ho chiesto a papa Francesco se fosse disposto a rispondere ad alcune delle domande più comuni che mi vengono poste dai cattolici Lgbtq e dalle loro famiglie", racconta padre Martin sul sito Outreach. "Nella mia nota, scritta in spagnolo, ho fatto tre domande e ho detto al Papa che poteva essere breve quanto desiderava [...] Tre giorni dopo, ho ricevuto una nota scritta a mano con le sue risposte", spiega il sacerdote, da sempre difensore dei diritti dei fedeli della comunità arcobaleno.

Il Papa alle persone Lgbt: Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli - Vatican News https://t.co/p0uRUAfGyG

— James Martin, SJ (@JamesMartinSJ) May 9, 2022
Il primo quesito posto a Bergoglio chiedeva: "Quale diresti che sia la cosa più importante che le persone Lgbt devono saper su Dio?" e il Papa ha risposto: "Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E 'lo stile' di Dio è 'vicinanza, misericordia e tenerezza'. Lungo questa strada troverete Dio". Alla seconda questione, "Cosa vorresti che le persone Lgbt sapessero della Chiesa?", il Pontefice ha replicato: "Vorrei che leggessero il libro degli Atti degli Apostoli. Là troveranno l'immagine della Chiesa vivente". Infine alla terza domanda, "Cosa dici a un cattolico Lgbt che ha subito un rifiuto dalla Chiesa?", Francesco ribatte: "Vorrei che lo riconoscessero non come 'il rifiuto della Chiesa', ma piuttosto di 'persone nella Chiesa'. La Chiesa è madre e chiama insieme tutti i suoi figli. Prendiamo ad esempio la parabola degli invitati alla festa: 'I giusti, i peccatori, i ricchi e i poveri, ecc'. (Matteo 22:1-15; Luca 14:15-24). Una Chiesa 'selettiva', di 'sangue puro', non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta".
Il Papa ai cattolici Lgbt, 'la Chiesa non vi rifiuta'
La risposta scritta da Papa Francesco a tre domande del padre gesuita James Martin riguardanti i cattolici Lgbt (Ansa)
Una dichiarazione forte e chiara, quella del Papa, che fin dai primi mesi di Pontificato, nell'estate del 2013 durante il viaggio di ritorno dal Brasile, pronunciando il celebre "chi sono io per giudicare?", rivolto agli omosessuali che "cercano Dio" e "hanno buona volontà", si è sempre dimostrato propenso all'accogliere piuttosto che al cacciare, al comprendere che la Fede possa abitare anche in coloro che non rientrano nei 'dogmi' tradizionali, all'abbracciare all'interno della Chiesa cattolica le persone omosessuali anche quando il resto dell'istituzione stessa li discrimina.

La lettera dello scorso anno: "Dio è Padre di tutti e tutte"

Lettera Papa al gesuita James Martin
Lettera Papa al gesuita James Martin: "Dio ama tutti e tutte"
Infatti questa non è nemmeno la prima volta che il Pontefice si confronta con padre James Martin, un gesuita, tra gli esponenti del cattolicesimo più impegnati in favore della causa Lgbtq. Già circa un anno fa, a giugno 2021, Francesco aveva inviato una lettera in spagnolo in cui ringraziava il prelato, redattore della rivista America e consultore del Dicastero vaticano per la Comunicazione, per il suo lavoro con la comunità. Nel testo si ritrova quella prima risposta data al sacerdote nelle più recente intervista: "Lo stile di Dio ha tre tratti: vicinanza, compassione e tenerezza. Questo è il modo in cui si avvicina a ciascuno di noi – si leggeva infatti nella missiva –. Pensando al tuo lavoro pastorale, vedo che cerchi continuamente di imitare questo stile di Dio. Tu sei un sacerdote per tutti e tutte, come Dio è Padre di tutti e tutte". Lo scorso anno la lettera raggiunse il sacerdote in occasione del webinar Outreach Lgbtq Catholic Ministry, a segnare quasi una correzione di rotta rispetto alle prese di posizione (assolutamente contrarie all'apertura) del Vaticano in merito al Ddl Zan allora ancora al vaglio del Parlamento italiano.

La reazione del Partito gay: "Alle parole corrispondano azioni"

"Apprendiamo con piacere la notizia della dichiarazione di Papa Francesco durante l'intervista pubblicata oggi (lunedì 9 maggio, ndr) con il gesuita James Martin, nella quale ha affermato che la chiesa non deve rifiutare le persone LGBT. L'affermazione di Papa Francesco è sicuramente molto importante perché condanna le persone che in nome della chiesa allontanano le persone LGBT", commenta a caldo Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay per i Diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale. Tuttavia, aggiunge in un comunicato ufficiale diffuso sul sito del partito, "Purtroppo a queste sue parole devono riscontrare delle azioni concrete, in quanto ad oggi ci sono molti regolamenti che escludono le persone LGBT dalla vita della chiesa e in particolare dalle scuole; basti pensare ad esempio al recente regolamento delle scuole del Vaticano che proibisce gli insegnanti LGBT". Il riferimento è al documento della Congregazione per l’Educazione cattolica, pubblicato a fine marzo, in cui si farebbe divieto agli istituti di assumere docenti che non possano dimostrare la propria eterosessualità. "Pertanto – conclude Marrazzo – ci auguriamo che a queste parole seguano delle azioni concrete che facciano realmente cambiare la chiesa e tutte le migliaia di associazioni, strutture sanitarie, scuole, strutture sportive e strutture per anziani gestite dalla chiesa cattolica. Questa sarebbe una rivoluzione!".  
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto