Un’occasione importante celebrata in un modo speciale: Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald, per festeggiare i vent’anni di attività, ha partecipato all’udienza privata con Papa Francesco. Oltre 280 persone, soci e partner di Assifero – Associazione italiana fondazioni e enti filantropici -, sono state accolte nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano. Tra di loro, anche una delegazione della fondazione, rappresentata da alcuni operatori sociali insieme a due famiglie ospiti presso Casa Ronald McDonald Roma Bellosguardo e Palidoro, i cui bambini sono in cura all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, l’ospedale del Santo Padre.
“Sono onorato e grato ad Assifero per la straordinaria esperienza vissuta con il Santo Padre insieme ai nostri operatori e alle famiglie. Questo momento ha avuto per noi un grande significato perché ci ha permesso, ancora una volta, di ricordare i sentimenti che animano la nostra missione”, ha detto Nicola Antonacci, presidente di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald. Per l’occasione la delegazione ha offerto al pontefice un dono speciale: la chiave originale della stanza 20 di casa Ronald Palidoro, struttura che si trova sul mare a Fiumicino e dal 2008 ha ospitato oltre 900 famiglie, ma soprattutto dove – nella camera specifica – soggiornò Papa Giovanni Paolo II. Un dono simbolico, in quanto la chiave rappresenta l’apertura della propria porta al prossimo, a chi è fragile, a chi viene da lontano, a coloro che soffrono. “Donare la chiave della stanza 20 non è solo un rimando alle gesta di Papa Giovanni Paolo II ma anche un simbolo di apertura verso il prossimo, di accoglienza, cura e attenzione verso chi – famiglie e bambini – ha bisogno di ascolto e conforto”.
Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, da oltre vent’anni al fianco delle realtà ospedaliere pediatriche d’eccellenza in Italia e nel mondo, si impegna affinché bambini e adolescenti gravemente malati e in condizioni di disagio possano affrontare nel migliore dei modi il periodo di terapia, e affinché le relative famiglie possano essere supportate e coinvolte attivamente nella cura e nell’assistenza dei propri piccoli. “Il tracciato dell’operato di Assifero riconduce sempre a quanto auspicato e invocato dal Santo Padre: mettere al centro di ognuna delle proprie azioni la dignità umana; ripercorrere, con responsabilità, processi partecipativi che attivino la coscienza umana, e insieme la coscienza politica di coloro che possono cambiare il corso delle cose; donare speranza, verso una società giusta ed inclusiva”, afferma Stefania Mancini, Presidente di Assifero. “Ogni fondazione ed ente filantropico è diverso per origine e missione ma all’interno dell’associazione camminiamo tutti insieme, condividendo i valori di Giustizia e Pace, in un percorso basato sull’ascolto dei territori e delle comunità”.
“Voi raggruppate numerose fondazioni private che, in Italia e all’estero, si adoperano in svariati ambiti, per la promozione della persona e per lo sviluppo di modelli sociali ed economici sani e solidali, mettendo in sinergia competenze e risorse diverse. […] Siete di provenienze, estrazioni e confessioni cristiane diverse, portate con voi il patrimonio di sfere di attività, competenze e modalità operative di vario tipo, rivolgete la vostra attenzione e il vostro aiuto a realtà e contesti di ogni genere. La vostra è una carità ‘a tutto campo’, che richiede apertura mentale e capacità di coordinamento; per usare un’immagine paolina, come membra di un corpo (cfr 1 Cor 12,1-13). Per questo vorrei raccomandarvi di curare particolarmente, nei vostri programmi, tre valori importanti che, del resto, avete già ben presenti: primo, la promozione del bene integrale della persona, secondo, l’ascolto delle comunità locali, terzo, la vicinanza agli ultimi. Sulla vicinanza non dimenticatevi che è una delle qualità di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza. Dio è così: vicino, compassionevole e tenero. Sono i tre ‘atteggiamenti’ per dire così, di Dio. Questa vicinanza ti porta alla compassione e alla tenerezza” ha affermato il Santo Padre nel suo saluto rivolto ai presenti.