
Il parterre di solo uomini nello studio di Bruno Vespa
"Cambiare tutto per non cambiare niente", scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne "Il Gattopardo". Ed è così che, a raccontare nelle prime ore la morte di un Papa che si è detto il più aperto possibile a una nuova posizione delle donne all'interno della Chiesa, sono stati (per la maggioranza) solo uomini. Sulle prime pagine di martedì 22 aprile di tre dei principali quotidiani italiani (Corriere della Sera, la Repubblica e La Stampa) sono presenti solo sette pezzi a firma femminile dei trenta totali. Nel primo speciale di "Porta a Porta" di Bruno Vespa, andato in onda nella serata di lunedì 21 aprile, è stato invitato un panel tutto al maschile per ripercorrere il pontificato di Bergoglio: 8 uomini per 8 poltrone. Nelle tre ore di diretta, solo in un'occasione è stata data la parola a una voce femminile, proveniente dal pubblico, composto nella sua totalità da religiose.
Un Papa che ha fatto spazio alle donne nella Chiesa. Ma non abbastanza
Di donne e della figura femminile durante il pontificato di Francesco se ne è parlato tanto. Bergoglio, da una parte, ha promosso molte più donne rispetto ai papati precedenti nelle posizioni di vertice del Vaticano: per la prima volta nella storia, nell'estate 2022, ha nominato Raffaella Petrini, Yvonne Reungoat e Maria Lia Zervino nel dicastero per i vescovi, l’organo della Chiesa che si occupa di scegliere nuovi vescovi nel mondo.

Si deve a Francesco la nomina di suor Simona Brambilla al prefetto di dicastero (l’equivalente alla carica di un ministro nel Vaticano, era la prima volta che succedeva), mentre durante il ricovero al Gemelli ha nominato la prima donna a diventare governatrice nel Vaticano. Sempre durante il papato di Bergoglio, le donne sono state incluse per la prima volta nei Sinodi, le riunioni straordinarie dei vescovi.
Dall'altra parte però, il Papa "venuto dalla fine del mondo" si è detto fermamente contrario al sacerdozio femminile e alla figura della donna diacono, aggiungendo che "fare spazio alle donne nella Chiesa non significa dare loro un ministero". Papa Francesco poi ha ribadito come "l'aborto sia un omicidio" e come i medici che si prestano a compierlo siano "sicari".
Anche dopo i 12 anni di pontificato di uno dei personaggi considerati “più progressisti” della Chiesa cattolica, la religione sembra rimanere un affare di uomini e per uomini, anche nella sua narrazione. E l’idea di una “Papessa” si avvicina più alla fantascienza che all’ipotesi di una vera emancipazione della donna nella sua concezione ecclesiastica.