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Home » Attualità » Zelensky premia Patron, il cane anti-mine: “Ha individuato oltre 200 bombe in Ucraina”

Zelensky premia Patron, il cane anti-mine: “Ha individuato oltre 200 bombe in Ucraina”

Il piccolo Jack Russell Terrier è stato ricompensato a Kiev con una medaglia al valore. Alla cerimonia era presente anche il primo ministro canadese Justin Trudeau. Il cagnolino è diventato un eroe per gli artificieri e per tutte le forze armate ucraine

Luca Marchetti
9 Maggio 2022
Patron, il cane eroe ucraino che ha scovato oltre 90 bombe a Chernihiv

Patron, il cane eroe ucraino che ha scovato oltre 90 bombe a Chernihiv

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In ucraino “Patron” significa “Pallottola“. E nome più azzeccato non poteva essere trovato per il cane anti-mine divenuto un eroe in Ucraina (ne avevamo parlato qui, lo scorso mese di marzo). Il piccolo Jack Russell Terrier, 2 anni, è stato premiato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di una cerimonia a Kiev, dopo aver individuato dall’inizio della guerra, oltre 200 ordigni esplosivi e bombe di vario tipo.

Patron, il cane anti-mine premiato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev. Alla cerimonia era presente anche il primo ministro del Canada Justin Trudeau

“Oggi vogliamo premiare quegli eroi ucraini che stanno già liberando la nostra terra dalle mine. E insieme ai nostri eroi, un piccolo geniere meraviglioso, Patron, che aiuta non solo a neutralizzare gli esplosivi, ma anche a insegnare ai nostri figli le regole di sicurezza necessarie in aree dove c’è una minaccia di mine”, ha dichiarato il presidente Zelensky nel corso della cerimonia tenuta a Kiev, alla quale era presente anche il primo ministro del Canada Justin Trudeau. Il piccolo Juck Russell Terrier, di poco più di due anni, è stato premiato con una medaglia al valore per aver individuato oltre 200 ordigni esplosivi in Ucraina. Il cane eroe, ormai divenuto una celebrità in tutto il Paese, ha ringraziato abbaiando e scodinzolando festosamente.

Patron è diventato la mascotte delle forze armate ucraine. Nel video diffuso dallo State Emergency Service of Ukraine, gli artificieri scrivono: “Grazie amico per il tuo instancabile lavoro”

Patron è la mascotte dello State Emergency Service of Ukraine, i Servizi d’emergenza del Paese. Grazie al suo fiuto ha individuato oltre 200 mine lasciate dai russi nell’area della città nord orientale di Chernihiv. Il cagnolino ha iniziato ad operare in Ucraina fin dai primi giorni della guerra. Già a fine marzo era riuscito a segnare un record assoluto, scovando circa 90 ordigni.

A dog called Patron, who works with SES rescuers in Chernihiv, has helped defuse nearly 90 explosive devices since the beginning of the full-scale invasion 🐶 One day, Patron’s story will be turned into a film, but for now, he is faithfully performing his professional duties. pic.twitter.com/2PpT8p4Yfr

— Stratcom Centre UA (@StratcomCentre) March 19, 2022

In un video pubblicato dallo State Emergency Service of Ukraine, gli artificieri hanno dedicato queste parole al piccolo cagnolino: “Patron ha delle importanti novità. Il nostro cane militare, la mascotte di Chernihiv, è ancora in azione. Lui e gli artificieri del SES sono riusciti a eliminare quasi 90 ordigni esplosivi all’inizio della guerra. Grazie amico, per il tuo instancabile lavoro“, scrisse così a marzo la squadra anti-bombe della città ucraina.

Patron, il cane eroe che è riuscito a trovare oltre 200 bombe a Chernihiv, Ucraina

Da quel momento Patron non ha mai smesso di andare tra le strade della città di Chernihiv e dell’Ucraina per scovare gli ordigni militari. Con un mini-giubbotto antiproiettile nero, con lo stemma della squadra degli artificieri e con la targhetta col suo nome ‘Patron’, il piccolo Jack Russell Terrier ha sempre accompagnato gli artificieri di Chernihiv, per andare alla ricerca di  ordigni esplosivi. Nel video pubblicato dallo State Emergency Service of Ukraine, si vede il cagnolino mentre viene fatto salire su un’automobile della squadra. Patron, prima di entrare in azione, si diverte a scodinzolare e a farsi accarezzare da un membro della squadra. Il piccolo abbaia ripetutamente alla telecamera che lo inquadra, nel frattempo continua a giocare e a mordicchiare gli artificieri in auto. Alla fine Patron si mette a lavoro: viene fatto scendere dall’auto e si avvicina ad annusare una bomba. Poi il piccolo viene sguinzagliato in un campo e inizia a cercare gli esplosivi. Con questo metodo, il piccolo Jack Russell Terrier è riuscito a trovare oltre 200 bombe sparse in Ucraina. E ora il piccolo cane ha anche una medaglia al valore. Bravo, Patron!

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Instagram

  • Un’onda multiforme, dalle mille voci diverse. 🌈

Il Pride Month, il mese dell’orgoglio Lgbtqia+ che tradizionalmente si celebra a giugno, porta ogni anno una vera e propria marea multicolore in tutto il mondo. 

Migliaia di persone che manifestano identità di genere, espressioni di genere o orientamenti sessuali diversi scendono in strada, nelle piazze, portando avanti le istanze della comunità, rivendicando tra cui, forse il più importante, quello di essere e amare chi si vuole. 
Tutti, tutte e tutt* riunit* convenzionalmente sotto un’unica bandiera, quella arcobaleno, simbolo di riconoscimento anche politico per le persone Lgbtqia+. 

Ma se anche la Pride Flag cambia colore, diventando sempre più inclusiva, ogni soggettività ha adottato col tempo dei simboli per potersi identificare e dimostrare unità, orgoglio e i propri valori, oltre che riconoscersi. 

Scorri la gallery per scoprire tutte (o quasi) le bandire del Pride ✨

E tu? In quale ti riconosci? 🏳️‍🌈

#lucenews #lucelanazione #pridemonth #lgbtqiaplus #prideflag #proudtobepride
  • La notizia del matrimonio, giovedì 30 giugno, ha destato scalpore, diventando immediatamente virale, rimbalzando sui siti web e sui social, fino ai quotidiani.

Paola Turci e Francesca Pascale si sposeranno domani, sabato 2 luglio, nella splendida cornice di Montalcino. Ma se i bagliori dello scoop non si sono ancora spenti, quello che si è acceso dopo che l’informazione è diventata di dominio pubblico è anche il fuoco dell’omofobia. Ancora e ancora.
E meno male che il mese del Pride, dell’orgoglio e delle rivendicazioni della comunità Lgbtq+ si è appena concluso (anche se manca ancora Milano tra gli eventi in calendario).

La cantautrice ha infatti ricevuto e denunciato insulti omofobi che le sono stati rivoluti dopo l’annuncio del matrimonio. Stanotte, nella sue storie di Instagram, l’artista ha pubblicato un messaggio ricevuto da un profilo di una guest house piemontese: “Lesbicona che schifo!!“, recita lo squallido post, che la cantante ha mostrato, commentando: “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase“.

Immediati i commenti di condanna per il gesto che hanno sommerso il profilo social da cui risulta partito l’insulto. L’indignazione generale non basta però a cancellare il fatto: due donne, anche famose, che scelgono l’amore non sono ancora tollerate. Assurdo? Certo.

È inammissibile che l’odio prevalga ancora sulla gioia, che una persona, un gruppo di individui, una comunità perfino non accettino che due donne celebrino la loro felicità. Cosa, queste nozze, toglierebbero loro?

Per fortuna sul web si moltiplicano invece i messaggi di felicitazioni per la coppia, che avrebbe voluto tenere riservata la notizia dell’unione civile, mantenendo sull’evento la stessa privacy con cui finora ha protetto la relazione, rivelata nell’estate del 2020 dal settimanale “Oggi" che pubblicò lo scatto di un bacio tra le due donne durante una vacanza in barca.

Perché l’amore, in effetti, andrebbe sempre celebrato e non insultato. Che sia quello tra un uomo e una donna, due donne, due uomini, due persone…
L’amore è amore, chiama felicità, non odio.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #paolaturci #pridemonth #matrimonio #unionecivile
  • È la storia di Carson Pickett che non è solo una favola sportiva, ma un esempio di forza volontà e voglia di superare limiti fisici e pregiudizi. ⚽️

Nell’amichevole contro la Colombia, la Nazionale femminile degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta quanto è all’avanguardia e ha fatto esordire Carson Pickett, giocatrice nata senza una parte del braccio sinistro. 

"La sensazione di essere diverso e l’ansia di non adattarsi è qualcosa che ho passato. Spero di incoraggiare altri a non vergognarsi di quello che sono.”

Questa volta la Nazionale statunitense ha mostrato, ancora una volta, quanto sia avanti nell’inclusione sociale e nelle pari opportunità. I diritti umani e sociali sono sempre in primo piano nella testa delle ragazze e della Federazione, che non di rado si sono esposte su tematiche importanti come il razzismo, l’omofobia e più in generale su questioni spinose.

Dopo il raggiungimento dell’obiettivo della parità salariale con i colleghi uomini, lo sdoganamento dell’omosessualità e altro ancora, ora i riflettori si puntano verso la disabilità e come nonostante essa si possa diventare giocatrici professioniste.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #carsonpickett #football #colombie #womensoccer #uswomensoccer #inspiretheworld
  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

#lucenews #lucelanazione #enrico #jovabeachparty #disabilityinclusion
In ucraino "Patron" significa "Pallottola". E nome più azzeccato non poteva essere trovato per il cane anti-mine divenuto un eroe in Ucraina (ne avevamo parlato qui, lo scorso mese di marzo). Il piccolo Jack Russell Terrier, 2 anni, è stato premiato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di una cerimonia a Kiev, dopo aver individuato dall'inizio della guerra, oltre 200 ordigni esplosivi e bombe di vario tipo.
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Patron è la mascotte dello State Emergency Service of Ukraine, i Servizi d'emergenza del Paese. Grazie al suo fiuto ha individuato oltre 200 mine lasciate dai russi nell'area della città nord orientale di Chernihiv. Il cagnolino ha iniziato ad operare in Ucraina fin dai primi giorni della guerra. Già a fine marzo era riuscito a segnare un record assoluto, scovando circa 90 ordigni.

A dog called Patron, who works with SES rescuers in Chernihiv, has helped defuse nearly 90 explosive devices since the beginning of the full-scale invasion 🐶 One day, Patron's story will be turned into a film, but for now, he is faithfully performing his professional duties. pic.twitter.com/2PpT8p4Yfr

— Stratcom Centre UA (@StratcomCentre) March 19, 2022
In un video pubblicato dallo State Emergency Service of Ukraine, gli artificieri hanno dedicato queste parole al piccolo cagnolino: "Patron ha delle importanti novità. Il nostro cane militare, la mascotte di Chernihiv, è ancora in azione. Lui e gli artificieri del SES sono riusciti a eliminare quasi 90 ordigni esplosivi all'inizio della guerra. Grazie amico, per il tuo instancabile lavoro", scrisse così a marzo la squadra anti-bombe della città ucraina.
Patron, il cane eroe che è riuscito a trovare oltre 200 bombe a Chernihiv, Ucraina
Da quel momento Patron non ha mai smesso di andare tra le strade della città di Chernihiv e dell'Ucraina per scovare gli ordigni militari. Con un mini-giubbotto antiproiettile nero, con lo stemma della squadra degli artificieri e con la targhetta col suo nome 'Patron', il piccolo Jack Russell Terrier ha sempre accompagnato gli artificieri di Chernihiv, per andare alla ricerca di  ordigni esplosivi. Nel video pubblicato dallo State Emergency Service of Ukraine, si vede il cagnolino mentre viene fatto salire su un'automobile della squadra. Patron, prima di entrare in azione, si diverte a scodinzolare e a farsi accarezzare da un membro della squadra. Il piccolo abbaia ripetutamente alla telecamera che lo inquadra, nel frattempo continua a giocare e a mordicchiare gli artificieri in auto. Alla fine Patron si mette a lavoro: viene fatto scendere dall'auto e si avvicina ad annusare una bomba. Poi il piccolo viene sguinzagliato in un campo e inizia a cercare gli esplosivi. Con questo metodo, il piccolo Jack Russell Terrier è riuscito a trovare oltre 200 bombe sparse in Ucraina. E ora il piccolo cane ha anche una medaglia al valore. Bravo, Patron!
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