Contro aborto, migranti e celibato facoltativo: chi è Péter Erdo, l’ungherese che piace ai conservatori di Roma

Difensore della dottrina tradizionale, è noto per le sue posizioni dottrinali piuttosto rigide. Nel suo paese ha cercato di mantenere un equilibrio tra la Chiesa e il Governo

di CLARA LATORRACA
3 maggio 2025
Péter Erdő è nato a Budapest il 25 giugno 1952

Péter Erdő è nato a Budapest il 25 giugno 1952

A Roma, dove i cardinali si contano ma non si pesano, ce n’è uno che vale più del suo silenzio: Péter Erdő, ungherese, classe 1952, il tipo di conservatore che non si agita, non urla, non si espone mai troppo — e per questo, paradossalmente, si fa notare. Il cardinale, 73 anni, è Arcivescovo di Esztergom-Budapest dal 2002 grazie a Giovanni Paolo II, che lo crea cardinale l’anno successivo. Considerato tra i candidati a guidare la Chiesa, rappresenta un modello molto lontano da Papa Francesco.

Nel corso della sua carriera canonica è stato rettore dell’università cattolica Péter Pázmány di Budapest e – dal 2006 al 2016 – presidente del consiglio delle conferenze episcopali europee. Erdo è conosciuto per il suo sostegno all’avvicinamento del Papa ai cristiani ortodossi. La sua enfasi sull’unità e il suo ruolo di ponte tra Oriente e Occidente hanno consolidato la sua posizione di importante leader della Chiesa.

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Le posizioni dottrinali del cardinale ungherese sono considerate piuttosto conservatrici e tradizionaliste. Erdo è contrario al celibato facoltativo per i sacerdoti ed difende la struttura gerarchica della Chiesa. L’arcivescovo è favorevole all’accompagnamento pastorale dei divorziati “risposati”, ma solo se non ci sono “dubbi” sull’insegnamento della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio. 

Sul tema del matrimonio omosessuale, Erdo ha dichiarato che “non ci sono assolutamento motivi” per considerare le unioni tra persone dello stesso sesso “in qualche modo simili o anche solo lontanamente analoghi al piano di Dio per il matrimonio e la famiglia”. Inoltre, Erdo è un convinto difensore della dignità incondizionata di ogni vita umana, dal momento del concepimento fino alla morte naturale e considera ogni vita umana “una benedizione”. Per questo ha definito l’aborto un peccato estremamente grave: “Ogni vita umana – disse nel 2010 al Forum Cattolico-Ortodosso – è sacra dal concepimento alla morte naturale. La vita non è una proprietà, ma un dono”.

Nel 2015 l’arcivescovo di Budapest è apparso contrario all’appello di Francesco affinché le chiese sostenessero i migranti e non ha mai criticato il governo ungherese per le sue posizioni dure sull’accoglienza, mantenendo una posizione equilibrata in cui ha sempre sottolineato la necessità di mantenere la sicurezza interna. Inoltre, Erdo non ha preso parola sull’arretramento democratico o sulla criminalizzazione delle persone senza fissa dimora avvenuta nel Paese.