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Home » Attualità » Picchiata dal marito, minaccia il suicidio. La salva una carabiniera: “Non sprecare la tua vita”

Picchiata dal marito, minaccia il suicidio. La salva una carabiniera: “Non sprecare la tua vita”

La vicenda è accaduta a San Giorgio a Cremano (Napoli) dove una donna, malmenata dl compagno che ha poi tentato di scappare, voleva buttarsi giù dal balcone

Marianna Grazi
25 Agosto 2022
minaccia suicidio salvata da carabiniera

La carabiniera Sonia Cannistraci

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Una donna salvata da una donna. L’una disperata, l’altra coraggiosa. “La vita è un bene troppo prezioso, non sprecarla per un uomo che ti sta umiliando”. Ad unirle una vicenda terribile che ha però, per fortuna, un lieto fine. Il fatto è accaduto il 23 agosto a San Giorgio a Cremano (Napoli): sono circa le 22 e quando al numero d’emergenza 112 arriva una segnalazione di una lite in famiglia. Non c’è da perdere tempo perché la discussione è particolarmente accesa. Una pattuglia locale dei carabinieri sta perlustrando il territorio e dopo pochi istanti arriva nei pressi dell’abitazione indicata dalla centrale operativa.

La donna picchiata e il compagno in fuga

Quella che i militari si trovano davanti è una situazione angosciante: una donna è affacciata al balcone di un appartamento al primo piano, urla e chiede aiuto. Indica un uomo, non lontano da lì, che sta correndo: è il suo compagno che, dopo averla riempita di botte, sta tentando di fuggire. L’uomo viene bloccato da altri carabinieri, quelli della stazione di Portici, e dai colleghi del locale commissariato intervenuti in supporto. In quei frangenti, spesso caratterizzati dalla confusione e dall’intervento di vicini curiosi, è necessario mantenere la giusta lucidità. Per non commettere errori ma anche, come nel caso in questione, per non rischiare che un episodio di violenza si trasformi, se possibile in qualcosa di peggio.

Lo sventato suicidio

Minaccia suicidio e carabiniera la salva, 'tua vita è preziosa'
Un fermo immagine tratto dal Tgr Rai Campania mostra Sonia Cannistraci, la carabiniera siciliana che a San Giorgio a Cremano, ha usato tutta la sua sensibilità per dissuadere una donna di 49 anni, aggredita dal compagno, dal gettarsi nel vuoto da un balcone

La donna affacciata, infatti, una 49enne, sembrava volersi buttare giù dal balcone. Sonia Cannistracci, invece, di anni ne ha 30 e da quasi quattro fa parte della grande famiglia nell’arma dei carabinieri. Di origine siciliana, la militare è riuscita a carpire l’attenzione e lo sguardo dell’aspirante suicida, cerca di intaurare con lei un dialogo, di creare empatia. “Non voleva neppure rivolgermi lo sguardo, – racconta Sonia – già aveva una gamba fuori dalla ringhiera ma per fortuna sono riuscita a instaurare un contatto, anche visivo, con lei”, racconta Cannistracci. La donna racconta che il compagno l’ha appena picchiata; l’ha afferrata per il collo e ha tentato di soffocarla coprendole il volto con un cuscino. Lui scappa, nella mente della donna dalla rabbia allo sconforto è un attimo e le balena la folle idea di farla finita. Sonia le parla, è comprensiva, capisce bene quali siano le terribili emozioni che sta provando. In fondo anche lei è una donna. La carabiniera, all’aspirante suicida, prova a spiegare che quelle botte, quelle percosse, ancora una volta inflitte da colui che avrebbe dovuto amarla, non dovevano indurla a commettere l’estremo gesto.

La sensibilità femminile, il sangue freddo di una donna dell’Arma

Martina Pigliapoco
Martina Pigliapoco, 26 anni, carabiniera in servizio alla stazione di San Vito di Cadore, lo scorso ottobre ha salvato dal suicidio una signora nel bellunese

“Quando ho capito che tra di noi c’era empatia le ho detto che la vita è un bene troppo prezioso per sprecarla con un uomo che la stava solo umiliando. È stato allora – dice emozionata Cannistracci – che ho capito che aveva deciso di ascoltarmi e di desistere”. “La cosa più difficile è stata mettersi in sintonia con lei e con la sua sofferenza – ribadisce la carabiniera di San Giorgio a Cremano – non mi guardava, era in preda all’ira e al panico. Per fortuna sono riuscita a farmi ascoltare e da quel momento in poi l’unico mio obiettivo è stato farle capire che non ne valeva la pena“. La 49enne aveva già subìto violenze in passato, ma non ha mai avuto la forza di denunciarle: “Il nostro invito va esattamente nella direzione opposta – sottolinea Sonia – bisogna assolutamente denunciare per mettere fine al calvario”. La 49enne è stata messa in sicurezza poco dopo, mentre l’aggressore, arrestato, è in carcere in attesa di giudizio. Una storia a lieto fine (all’apparenza), come accaduto tempo fa quando, grazie alla sua sensibilità femminile e al sangue freddo la carabiniera Martina Pigliapoco, lo scorso anno ad appena 25 anni riuscì a fermare una signora che voleva lanciarsi da un ponte vicino Belluno.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Una donna salvata da una donna. L'una disperata, l'altra coraggiosa. "La vita è un bene troppo prezioso, non sprecarla per un uomo che ti sta umiliando". Ad unirle una vicenda terribile che ha però, per fortuna, un lieto fine. Il fatto è accaduto il 23 agosto a San Giorgio a Cremano (Napoli): sono circa le 22 e quando al numero d'emergenza 112 arriva una segnalazione di una lite in famiglia. Non c'è da perdere tempo perché la discussione è particolarmente accesa. Una pattuglia locale dei carabinieri sta perlustrando il territorio e dopo pochi istanti arriva nei pressi dell'abitazione indicata dalla centrale operativa.

La donna picchiata e il compagno in fuga

Quella che i militari si trovano davanti è una situazione angosciante: una donna è affacciata al balcone di un appartamento al primo piano, urla e chiede aiuto. Indica un uomo, non lontano da lì, che sta correndo: è il suo compagno che, dopo averla riempita di botte, sta tentando di fuggire. L'uomo viene bloccato da altri carabinieri, quelli della stazione di Portici, e dai colleghi del locale commissariato intervenuti in supporto. In quei frangenti, spesso caratterizzati dalla confusione e dall'intervento di vicini curiosi, è necessario mantenere la giusta lucidità. Per non commettere errori ma anche, come nel caso in questione, per non rischiare che un episodio di violenza si trasformi, se possibile in qualcosa di peggio.

Lo sventato suicidio

Minaccia suicidio e carabiniera la salva, 'tua vita è preziosa'
Un fermo immagine tratto dal Tgr Rai Campania mostra Sonia Cannistraci, la carabiniera siciliana che a San Giorgio a Cremano, ha usato tutta la sua sensibilità per dissuadere una donna di 49 anni, aggredita dal compagno, dal gettarsi nel vuoto da un balcone
La donna affacciata, infatti, una 49enne, sembrava volersi buttare giù dal balcone. Sonia Cannistracci, invece, di anni ne ha 30 e da quasi quattro fa parte della grande famiglia nell'arma dei carabinieri. Di origine siciliana, la militare è riuscita a carpire l'attenzione e lo sguardo dell'aspirante suicida, cerca di intaurare con lei un dialogo, di creare empatia. "Non voleva neppure rivolgermi lo sguardo, - racconta Sonia - già aveva una gamba fuori dalla ringhiera ma per fortuna sono riuscita a instaurare un contatto, anche visivo, con lei", racconta Cannistracci. La donna racconta che il compagno l'ha appena picchiata; l'ha afferrata per il collo e ha tentato di soffocarla coprendole il volto con un cuscino. Lui scappa, nella mente della donna dalla rabbia allo sconforto è un attimo e le balena la folle idea di farla finita. Sonia le parla, è comprensiva, capisce bene quali siano le terribili emozioni che sta provando. In fondo anche lei è una donna. La carabiniera, all'aspirante suicida, prova a spiegare che quelle botte, quelle percosse, ancora una volta inflitte da colui che avrebbe dovuto amarla, non dovevano indurla a commettere l'estremo gesto.

La sensibilità femminile, il sangue freddo di una donna dell'Arma

Martina Pigliapoco
Martina Pigliapoco, 26 anni, carabiniera in servizio alla stazione di San Vito di Cadore, lo scorso ottobre ha salvato dal suicidio una signora nel bellunese
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