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Pillola del giorno dopo, in Ucraina è emergenza anticoncezionali dopo le denunce di stupri

di REMY MORANDI -
28 aprile 2022
Pillole giorno dopo Ucraina

Pillole giorno dopo Ucraina

Dopo le numerose denunce di stupri e violenze sessuali, in Ucraina è scattata l'emergenza per trovare pillole del giorno dopo e altri anticoncezionali. Lo riportano attivisti, associazioni di volontariato, e anche il Parlamento europeo. La rete di organizzazioni e volontari che si occupano della salute delle donne si sta affrettando nel portare in Ucraina migliaia di kit di contraccettivi di emergenza. L'International Planned Parenthood Federation (IPPF), ad esempio, ha già inviato agli ospedali in Ucraina - come riporta il Guardian - 25.000 pillole del giorno dopo. E altrettanto stanno facendo numerosi volontari, raccogliendo donazioni da tutta Europa. Nel seguente tweet, Maria Chaplia, una volontaria francese, si dice "onorata" per il grande riscontro ottenuto dalla campagna 'Help Ukrainian Women' a cui ha aderito e grazie alla quale oltre 400 pillole del giorno dopo sono già state donate dai cittadini francesi, pronte per essere spedite in Ucraina.

Il tweet con cui l'attivista francese Maria Chaplia comunica che oltre 400 pillole del giorno dopo sono state donate dai cittadini francesi e ora sono in viaggio verso l'Ucraina (Foto Twitter / Maria Chaplia)

In Ucraina, prima della guerra, le pillole anticoncezionali non erano difficili da trovare, come dimostra un rapporto dell'ECEC, European Consortium for Emergency Contraception. Poi però da quando è iniziata l'invasione russa lo scorso 24 febbraio 2022, le catene di approvvigionamento sono saltate. E le donne ucraine hanno così iniziato ad avere serie difficoltà nel trovare pillole del giorno dopo o altri contraccettivi. Una situazione che inevitabilmente è peggiorata con il proseguire della guerra, oggi arrivata al 64esimo giorno. "C'è una grande richiesta di contraccettivi d'emergenza, ma molto raramente dagli ospedali occidentali dell'Ucraina. Si tratta principalmente di ospedali a est, a Kharkiv, Mariupol, in quelle regioni", ha affermato al Guardian Joel Mitchell di Paracrew, un'organizzazione di aiuti umanitari che fornisce cibo, attrezzatture mediche e beni di prima necessità all'Ucraina. "Non appena siamo entrati in contatto con gli ospedali di quelle regioni, abbiamo ricevuto ordini permanenti per quel farmaco (le pillole del giorno dopo, ndr). Non è chiaro quante delle donne che hanno fatto richiesta del farmaco siano state vittime di violenze sessuali, ma un volontario dell'associazione Paracrew ha dichiarato al giornale inglese che dopo aver consegnato una fornitura di anticoncezionali direttamente a un ospedale a nord di Kiev, il personale ospedaliero lo ha informato della presenza di "un certo numero di donne vittime di stupro".

La commissaria ucraina per i diritti umani Lyudmila Denisova ha confermato novi casi di donne ucraine rimaste incinte dopo essere state violentate dai soldati russi (Foto Ansa)

Lyudmila Denisova, commissaria ucraina per i diritti umani, ha denunciato che all'inizio di aprile sono stati confermati nove casi di donne ucraine rimaste incinte dopo esere state violentate dai soldati russi. E attualmente la commissaria sta indagando su una 50ina di casi di presunte violenze sessuali a Bucha, la città ucraina diventata nota per le foto dei cadaveri di civili abbandonati in strada. "Abbiamo sentito parlare di aggressioni e violenze sessuali in Ucraina", ha denunciato Kinga Jelińska, direttrice esecutiva di Women Help Women, un'associazione senza scopo di lucro che si occupa di anticoncezionali e della salute delle donne. "Lo sappiamo - ha spiegato la direttrice - dai gruppi che lavorano in prima linea dove sta avvenendo l'invasione russa, dai gruppi femministi che ci hanno contattato e hanno affermato di essere a corto di forniture mediche legate ad aggressioni sessuali, quindi contraccezioni d'emergenza, pillole abortive, profilassi dell'HIV". Anche il Parlamento europeo ha denunciato e condannato "l'uso della violenza sessuale e di genere come arma di guerra". In una risoluzione approvata lo scorso 22 aprile dalla commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere, gli eurodeputati hanno espresso la loro "profonda preoccupazione per il numero crescente di denunce di tratta di esseri umani, violenze sessuali, sfruttamento, stupri e abusi subiti da donne e bambini". I deputati inoltre hanno invitato l'Unione Europea e tutti i Paesi ospitanti e di transito a garantire l'accesso alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi, in particolare la contraccezione di emergenza e le cure per l'aborto, anche per le vittime di stupro, nonché le cure ostetriche. Per le donne che si trovano ancora in Ucraina, la commissione per i diritti della donna esorta l'Ue a utilizzare tutte le misure e i fondi a sua disposizione per inviare kit sanitari dignitosi, compresi contraccettivi e kit per la salute riproduttiva sessuale. Robert Biedron, presidente della Commissione europea per i diritti delle donne (ne avevamo parlato qui in quanto polacco e apertamente gay), ha dichiarato: "Nonostante l'eroica resistenza del popolo ucraino, la guerra barbara della Russia continua. Come al solito in queste situazioni, le donne e le ragazze pagano il prezzo più alto. Sono loro le responsabili della protezione delle loro famiglie, e sono anche i principali bersagli di trafficanti di esseri umani e della violenza di genere sessuale. Questo è il motivo per cui esortiamo vivamente l'Unione europea e gli Stati membri a garantire che le donne che cercano rifugio in Europa ricevano tutto il sostegno e l'aiuto di cui hanno bisogno", compreso l'accesso alle pillole del giorno dopo e gli anticoncezionali d'emergenza.