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Home » Attualità » Povertà, aumentati del 79% i nuclei familiari costretti a rivolgersi alle mense francescane

Povertà, aumentati del 79% i nuclei familiari costretti a rivolgersi alle mense francescane

E' quanto emerge dalle 18 strutture della rete "Operazione Pane". L'Antoniano lancia la campagna solidale per donare un pasto

Maurizio Costanzo
13 Novembre 2022
Povertà nel mondo

Povertà nel mondo

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Crisi, carovita, aumento delle bollette, postumi della pandemia che ha costretto molte attività, dopo i lockdown, alla chiusura. Il risultato è la povertà in aumento, una vera e propria emergenza sociale che sta colpendo molte famiglie nel nostro Paese. I dati parlano chiaro: sono aumentati del 79%, rispetto al 2019 i nuclei familiari costretti a rivolgersi alle mense francescane per sopravvivere, e la tendenza è in peggioramento.

È quanto emerge da un’analisi realizzata da Antoniano sulle 18 strutture francescane della rete “Operazione Pane” distribuite sul territorio nazionale. Per far fronte a questa emergenza, l’Antoniano ha lanciato una campagna sms solidale che sarà attiva fino al 9 dicembre. Per offrire un contributo basta inviare un sms o fare una telefonata da rete fissa al numero solidale 45588.

Il direttore dell’Antoniano frate Giampaolo Cavalli
Il direttore dell’Antoniano frate Giampaolo Cavalli

“Tendiamo la mano al prossimo”: l’invito del direttore

Ma vediamo i dati nel dettaglio: aumentano del 79%, rispetto al 2019, le famiglie costrette a rivolgersi alle mense francescane per sopravvivere e la tendenza è in peggioramento (nel 2021 +8% rispetto al 2020; nel 2022 +18% rispetto al 2021). Nel 2022 sono già 1.400 le famiglie che si sono rivolte alle mense francescane della rete (778 nel 2019, 1.210 nel 2020, 1.309 nel 2021).

Un dato allarmante in linea con l’ultimo Rapporto Istat Italia 2022, secondo cui nel 2021 versavano in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie (7,5% del totale) e circa 5,6 milioni di individui (9,4%). La pandemia – e ora anche gli effetti della crisi economica legati alla situazione internazionale – hanno peggiorato la condizione di chi già viveva nel disagio, mettendo in difficoltà tante famiglie penalizzate dalla perdita del lavoro e dall’aumento del costo della vita.

Nel 2022 sono già quasi 10.000 le persone sostenute dalle strutture francescane di Operazione Pane, tra queste oltre 800 mamme e 700 papà, per un totale di circa 1.400 nuclei familiari e oltre 1.500 bambini. Ma non sono solo le famiglie a chiedere aiuto: nel 2022 sono quasi 7.000 i singoli che si sono rivolti alle mense di Operazione Pane, registrando un incremento del 10% rispetto alle 6.300 persone che hanno chiesto aiuto nel 2021.

La mensa dell'Antoniano
La mensa dell’Antoniano

“Dal 2019 ad oggi abbiamo visto aumentare anno dopo anno le famiglie che si rivolgono alle mense di Operazione Pane per un pasto caldo o per un supporto nelle spese quotidiane”, sottolinea il direttore dell’Antoniano, frate Giampaolo Cavalli. “La situazione è già grave – aggiunge – e la crisi economica che stiamo vivendo non può che esacerbare il problema. Abbiamo già riscontrato un aumento delle richieste di aiuto per sostenere il costo della vita: le persone che si rivolgono alle strutture della rete di Operazione Pane non chiedono più solo sostegno alimentare, ma anche un aiuto di tipo economico per pagare le bollette, l’affitto e comprare i libri di scuola per i bambini”.

Per garantire un pasto caldo e un aiuto concreto alle migliaia di famiglie e persone sole che vivono nel disagio, l’Antoniano ha lanciato una campagna sms solidale che sarà attiva fino al 9 dicembre. Per offrire un contributo basta inviare un sms o fare una telefonata da rete fissa al numero solidale 45588.

La campagna solidale dell'Antoniano
La campagna solidale dell’Antoniano

“In occasione della VI Giornata Mondiale dei Poveri che ricorre il prossimo 13 novembre – aggiunge frate Giampaolo Cavalli – vogliamo fare nostre le parole di Papa Francesco: impegniamoci, come comunità, affinché a nessuno manchi il necessario. Tendiamo la mano al prossimo e riflettiamo sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del presente”. L’iniziativa solidale è il cuore pulsante dello “Zecchino d’Oro” e ha nel Coro dell’Antoniano il suo primo portavoce. Lo Zecchino d’Oro nasce, infatti, per diffondere i valori di pace, fraternità e speranza attraverso la musica e il canto dei bambini ed è da sempre legato al sostegno di questa iniziativa solidale in favore delle persone accolte dalle realtà francescane.

Una delle tante strutture francescane
Una delle tante strutture francescane

Operazione Pane in Italia e nel mondo

Le realtà francescane italiane della rete “Operazione Pane” si trovano a Palermo, Catanzaro, La Spezia, Bordighera, Torino, Verona, Bologna, Pavia, Monza, Milano, Lonigo, Voghera, Baccanello, Roma (due realtà francescane), Bari, Castellamare di Stabia, Parma. Nel 2022, le diciotto mense hanno già distribuito complessivamente quasi 39.000 pasti al mese, con un incremento del 6% rispetto ai 36.700 circa del 2021. Il progetto solidale Operazione Pane sostiene anche cinque strutture francescane nel mondo: una ad Aleppo, in Siria, che – distribuendo oltre 1.000 pasti al giorno – aiuta 3.000 famiglie, di cui 7.000 bambini; tre in Ucraina a Konotop, Odessa e Kiev e una a Braila, in Romania. Queste ultime sono entrate nella rete solidale di Operazione Pane nell’ultimo anno, a seguito alla guerra in Ucraina: le tre strutture francescane ucraine ogni giorno distribuiscono pasti, beni di prima necessità e medicine, oltre a offrire assistenza agli anziani e a chi è rimasto nelle città massacrate dalla guerra; le suore del convento di Braila supportano le mamme e i bambini che attraversano il confine dell’Ucraina, non solo con aiuti primari ma con un sostegno concreto per integrarsi e inserirsi nel mondo del lavoro, a partire dall’insegnamento della lingua rumena.

 

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
Crisi, carovita, aumento delle bollette, postumi della pandemia che ha costretto molte attività, dopo i lockdown, alla chiusura. Il risultato è la povertà in aumento, una vera e propria emergenza sociale che sta colpendo molte famiglie nel nostro Paese. I dati parlano chiaro: sono aumentati del 79%, rispetto al 2019 i nuclei familiari costretti a rivolgersi alle mense francescane per sopravvivere, e la tendenza è in peggioramento. È quanto emerge da un’analisi realizzata da Antoniano sulle 18 strutture francescane della rete "Operazione Pane" distribuite sul territorio nazionale. Per far fronte a questa emergenza, l'Antoniano ha lanciato una campagna sms solidale che sarà attiva fino al 9 dicembre. Per offrire un contributo basta inviare un sms o fare una telefonata da rete fissa al numero solidale 45588.
Il direttore dell’Antoniano frate Giampaolo Cavalli
Il direttore dell’Antoniano frate Giampaolo Cavalli

"Tendiamo la mano al prossimo": l'invito del direttore

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La mensa dell'Antoniano
La mensa dell'Antoniano
“Dal 2019 ad oggi abbiamo visto aumentare anno dopo anno le famiglie che si rivolgono alle mense di Operazione Pane per un pasto caldo o per un supporto nelle spese quotidiane”, sottolinea il direttore dell’Antoniano, frate Giampaolo Cavalli. “La situazione è già grave – aggiunge – e la crisi economica che stiamo vivendo non può che esacerbare il problema. Abbiamo già riscontrato un aumento delle richieste di aiuto per sostenere il costo della vita: le persone che si rivolgono alle strutture della rete di Operazione Pane non chiedono più solo sostegno alimentare, ma anche un aiuto di tipo economico per pagare le bollette, l’affitto e comprare i libri di scuola per i bambini”. Per garantire un pasto caldo e un aiuto concreto alle migliaia di famiglie e persone sole che vivono nel disagio, l'Antoniano ha lanciato una campagna sms solidale che sarà attiva fino al 9 dicembre. Per offrire un contributo basta inviare un sms o fare una telefonata da rete fissa al numero solidale 45588.
La campagna solidale dell'Antoniano
La campagna solidale dell'Antoniano
“In occasione della VI Giornata Mondiale dei Poveri che ricorre il prossimo 13 novembre – aggiunge frate Giampaolo Cavalli – vogliamo fare nostre le parole di Papa Francesco: impegniamoci, come comunità, affinché a nessuno manchi il necessario. Tendiamo la mano al prossimo e riflettiamo sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del presente”. L’iniziativa solidale è il cuore pulsante dello "Zecchino d'Oro" e ha nel Coro dell'Antoniano il suo primo portavoce. Lo Zecchino d'Oro nasce, infatti, per diffondere i valori di pace, fraternità e speranza attraverso la musica e il canto dei bambini ed è da sempre legato al sostegno di questa iniziativa solidale in favore delle persone accolte dalle realtà francescane.
Una delle tante strutture francescane
Una delle tante strutture francescane

Operazione Pane in Italia e nel mondo

Le realtà francescane italiane della rete "Operazione Pane" si trovano a Palermo, Catanzaro, La Spezia, Bordighera, Torino, Verona, Bologna, Pavia, Monza, Milano, Lonigo, Voghera, Baccanello, Roma (due realtà francescane), Bari, Castellamare di Stabia, Parma. Nel 2022, le diciotto mense hanno già distribuito complessivamente quasi 39.000 pasti al mese, con un incremento del 6% rispetto ai 36.700 circa del 2021. Il progetto solidale Operazione Pane sostiene anche cinque strutture francescane nel mondo: una ad Aleppo, in Siria, che – distribuendo oltre 1.000 pasti al giorno – aiuta 3.000 famiglie, di cui 7.000 bambini; tre in Ucraina a Konotop, Odessa e Kiev e una a Braila, in Romania. Queste ultime sono entrate nella rete solidale di Operazione Pane nell’ultimo anno, a seguito alla guerra in Ucraina: le tre strutture francescane ucraine ogni giorno distribuiscono pasti, beni di prima necessità e medicine, oltre a offrire assistenza agli anziani e a chi è rimasto nelle città massacrate dalla guerra; le suore del convento di Braila supportano le mamme e i bambini che attraversano il confine dell’Ucraina, non solo con aiuti primari ma con un sostegno concreto per integrarsi e inserirsi nel mondo del lavoro, a partire dall’insegnamento della lingua rumena.  
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