Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Paragonò il Pride alla pedofilia. Oggi Letizia Rosati è assessora alla cultura e scuola a Rieti

di ILARIA VALLERINI -
30 giugno 2022
La nuova giunta comunale di Rieti

La nuova giunta comunale di Rieti

Paragonò il Pride alla pedofilia. Letizia Rosati, l'allora consigliera comunale di Rieti, oggi è stata nominata assessora alla Cultura e Scuola del Comune di Rieti dal neosindaco Fdl, Daniele Sinibaldi. La polemica è esplosa subito:  "Riteniamo inaccettabile la sua nomina a qualsiasi incarico istituzionale - dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito Gay Lgbt+, Solidale, Ambientalista, Liberale - è come se oggi per la comunità nera o ebraica nominassero un assessore antisemita o razzista. Peraltro è assurdo che una candidata non eletta che ha preso 200 voti contro i 330 di Domenico di Cesare, nostro referente di Partito Gay Lgbt+ , capolista di SiAmo Rieti, Ambiente, Diritti, Solidarietà, che è stato il più votato del polo progressista, possa imporre nelle istituzioni le sue idee medievali". "Invito gli eletti della coalizione progressista, presente in consiglio comunale a chiedere in massa le dimissioni della assessora Rosati - aggiunge nella stessa nota anche Domenico di Cesare, referente di Partito Gay Lgbt+ e capolista SiAmo Rieti, Ambiente, Diritti, Solidarietà- purtroppo la sua nomina dimostra che una coalizione con FdI e Lega è in antitesi con i diritti delle persone Lgbt+".

L'assessore Letizia Rosati

Comitato Lazio Pride: "Politica dalla memoria corta, ma la società civile non dimentica"

Anche il Comitato Lazio Pride critica la nomina dell'assessora alla Cultura di Rieti, perché la considera omofoba. "Se la politica ha la memoria corta, la società civile non deve e non può dimenticare", si legge in una nota. Le sue furono "parole intrise di omofobia - prosegue il Comitato - ci si chiede come sia possibile nominare assessora alla cultura una persona che - con un ruolo istituzionale - ha calpestato la dignità di tutte quelle persone che rivendicano la possibilità di avere un posto in questa società. Ci si deve domandare: cosa accadrà nelle scuole nei prossimi 5 anni? L'amministrazione reatina si presterà alla celebrazione di una sottocultura omofoba? La giunta condivide o prende le distanze dalle affermazioni dell'ex consigliera? Si è scelto di lasciare inascoltata la volontà espressa da quelle cittadine e cittadini che hanno manifestato per i diritti della comunità Lgbt+ nel 2021. Il sindaco - conclude il Comitato - dimostri di essere distante dalle posizioni dell'assessora e di voler rappresentare tutte e tutti. La cultura non può essere propaganda omofoba".

Lucarelli: "Un clima culturale a cui bisogna dire no dal primo vagito"

L'indignazione passa dal mondo Lgbt+ ai professionisti dell'informazione. E' proprio la giornalista Selvaggia Lucarelli a commentare la nomina di Letizia Rosati sul suo profilo Instagram. "Questo è il clima culturale che vuole Fratelli d'Italia e a cui bisogna dire no dal primo vagito". E conclude: "Non anni dopo, quando per una Cloe è troppo tardi", riferendosi alla recente vicenda di Cloe Bianco, la professoressa transgender che si è tolta la vita dandosi fuoco. La nota giornalista ha postato il messaggio pubblicato nel 2019 dall'allora consigliera comunale, dove sosteneva il diniego al Pride ed equiparava il mondo lgbt+ allo sdoganamento della pedofilia. "Il mondo Lgbt è contro i miei valori perché nega il dato biologico da cui deriva l'identità delle persone e soprattutto i diritti dei bambini che vengono strumentalizzati a scopi di cui non si parla mai a sufficienza. Utero in affitto, sdoganamento della pedofilia, poliamore sono gli obiettivi da raggiungere. Rassicuro pertanto che tale candidatura non è stata promossa dal Comune".

Il commento di Selvaggia Lucarelli sui social