Effettuato il primo trapianto di utero del Regno Unito. A riceverlo una donna di 34 anni e la donatrice era la sorella di 40 anni (entrambe hanno chiesto di rimanere anonime).
I medici di un ospedale di Oxford, dov’è avvenuto, hanno dichiarato che entrambe le pazienti si sono riprese bene dall’intervento e che la sorella minore, insieme al marito, ha conservato in precedenza diversi embrioni, in attesa di essere trasferiti una volta ricevuto l’organo.
In Italia, a settembre 2022, era nato il primo bambino da una mamma che ha ricevuto l’utero, uno dei pochissimi casi al mondo, e la donna britannica spera ora di inserirsi in questa lista esclusiva. Le premesse sono buone.
Il trapianto a Oxford
Un’équipe di circa 20 operatori ha eseguito gli interventi, durati circa 17 ore, in sale operatorie adiacenti dell’ospedale Churchill lo scorso febbraio.
La donatrice ha già due figli e sentiva di aver completato il proprio puzzle familiare. Per questo ha scelto di aiutare la sorella minore, che invece sognava di diventare mamma ma a causa di una rara condizione con cui è nata non poteva averne. Una scelta di amore assoluto, disinteressata.
Il professor Richard Smith, chirurgo ginecologico, che ha guidato tutto il gruppo di sanitari nel prelievo degli organi, ha dedicato 25 anni alla ricerca sul trapianto di utero e ha dichiarato alla BBC che si è trattato di un “enorme successo”.
“È stato un momento emozionante – ha dichiarato –. Credo che dopo fossimo tutti un po’ commossi”. La trapiantologa Isabel Quiroga ha detto che la ricevente era felicissima: “Era al settimo cielo e spera di poter avere non uno ma due bambini. Il suo utero funziona perfettamente e stiamo monitorando i suoi progressi”.
La donna ha avuto il primo ciclo mestruale due settimane dopo l’intervento. Come altre pazienti ora deve assumere farmaci immunosoppressori per prevenire il rigetto dei tessuti. Il che comporta rischi per la salute a lungo termine, quindi l’utero le verrà comunque rimosso dopo un massimo di due gravidanze.
La malattia rara: utero assente o poco sviluppato
La signora è nata con la Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser (MRKH) di tipo 1, condizione in cui l’utero è assente o poco sviluppato mentre le ovaie funzionano. Prima dell’intervento ha effettuato un trattamento di fertilità con il marito e insieme hanno deciso di conservare otto embrioni. E
Entrambi si sono sottoposti a una consulenza prima dell’operazione e il loro caso è stato esaminato e approvato dalla Human Tissue Authority.
L’intervento pagato dalla Womb Transplant UK
I costi previsti dal servizio sanitario nazionale per questo tipo di intervento chirurgico, circa 25mila sterline, sono stati coperti interamente dall’associazione Womb Transplant UK e più di 30 infermieri e dottori coinvolti hanno prestato il loro tempo gratuitamente.
Il professor Smith, che è presidente di Womb Transplant UK, ha dichiarato che l’équipe è già stata autorizzata a eseguire 15 trapianti – cinque con donatori vivi e 10 con donatori in stato di morte cerebrale – ma che saranno necessarie altre 300.000 sterline per pagare tutte le procedure.
“La terribile verità è che attualmente, in questo Paese, ci sono più di 15.000 donne in età fertile che soffrono di infertilità assoluta dovuta a fattore uterino. Sono nate senza utero o hanno subito un’isterectomia a causa di un cancro o di altre anomalie dell’utero”.
Nel 2014 una donna svedese è stata la prima ad avere un bambino grazie a un trapianto di utero. Aveva ricevuto l’organo donato da una sua amica sessantenne. Da allora sono stati effettuate 100 operazioni di questo genere in tutto il mondo.
Di queste circa 50 hanno portato poi la ricevente ad avere un figlio, e questi casi si registrano soprattutto negli Stati Uniti e appunto in Svezia, ma anche in Turchia, India, Italia, Brasile, Cina, Repubblica Ceca, Germania e Francia.