Main Partner

main partnermain partnermain partnermain partner

Partner

main partnermain partner

Esclusa dalla chat dai coetanei si toglie la vita a 13 anni. Indagine in corso per istigazione al suicidio

Il Garante dei Minori in Puglia, Abbaticchio: "Necessario avere operatori sociosanitari in servizio permanente nelle scuole"

29 novembre 2022
Una bambina di 13 anni si è tolta la vita perché esclusa da una chat dai compagni

Una bambina di 13 anni si è tolta la vita perché esclusa da una chat dai compagni

Una domenica come tante altre a Monopoli, cittadina in provincia di Bari. Una madre esce per alcune ore, torna a casa tranquilla. Dentro il bagno c’è la figlia, morta. Aveva appena tredici anni. Poco più che una bambina. È finita così, quando dovrebbe cominciare, la vita di Sofia. Tredici anni, una famiglia che non potrà più darsi pace. Un suicidio che potrebbe essere maturato perché la ragazza si era sentita inadeguata, esclusa dai compagni di scuola. La hanno trovata, pare, ancora con il cellulare in mano. I carabinieri hanno analizzato il suo smartphone, alla ricerca di indicazioni. E hanno aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, affidato alla pm Silvia Curione, con la supervisione del procuratore aggiunto Giuseppe Maralfa.
A Monopoli una ragazzina si è suicidata a 13 anni: era stata esclusa dal gruppo Whatsapp con gli amici

A Monopoli una ragazzina si è suicidata a 13 anni: era stata esclusa dal gruppo Whatsapp con gli amici

Secondo i primi elementi emersi, la ragazza sarebbe stata esclusa da una chat di gruppo con le amiche, e che le stesse non si fossero presentate ad un appuntamento, domenica pomeriggio, a casa sua. Dell’estromissione dalla chat di gruppo, la ragazza aveva parlato anche ad un familiare, nei giorni precedenti. Il padre e la madre avevano cercato di rassicurarla, di convincerla che in lei non ci fosse nulla di sbagliato. Ma in quell’età di passaggio, in cui da bambine si diventa ragazze, tutto può sembrare enorme. Secondo alcuni siti, domenica scorsa – la domenica della tragedia – la ragazza aveva detto ai suoi genitori di voler restare a casa, lasciando che mamma e papà andassero a far compere da soli. Pare che, in quel pomeriggio, la ragazza avesse subito l’ennesima esclusione da un’uscita di gruppo. Ci sarebbero state diverse videochiamate, ma le videochiamate, sugli smartphone, non vengono memorizzate, a differenza delle chat. Può sembrare poco, per arrivare a togliersi la vita. Ma non possiamo mai sapere quanto siano delicati gli equilibri della consapevolezza di sé, a tredici anni; quanto sia fragile la fiducia; quanto possa sembrare enorme il fatto di non sentirsi, o non essere visti, come gli altri. A tredici anni, ogni sguardo, ogni parola, ogni minuto possono sembrare un destino. La ragazza non ha lasciato messaggi, prima di togliersi la vita. Non ha lanciato allarmi alla madre, che dopo quelle compere, in un pomeriggio che maledirà sempre, è tornata a casa senza minimamente immaginare. Le "notizie" sfumano nel passato, poi nell’oblio. Ma il dolore di una famiglia resterà per sempre. Negli ultimi anni, almeno altri due casi simili hanno straziato altre famiglie, in Puglia. Nel 2017, il suicidio di Antonella Diacono, alla stessa età – tredici anni – a Bari. E sempre a Bari, un bambino di nove anni, impiccatosi nel gennaio dell’anno scorso. Il garante regionale per i diritti del minore in Puglia, Ludovico Abbaticchio, sostiene da tempo la necessità di avere operatori sociosanitari in servizio permanente nelle scuole. "È necessario creare luoghi di incontro istituzionali, e far collaborare enti locali, Asl scuola e famiglie" le sue parole.