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Home » Attualità » Pupo: “Poliamore o poligamia? Io e le mie due compagne siamo oltre gli stereotipi”

Pupo: “Poliamore o poligamia? Io e le mie due compagne siamo oltre gli stereotipi”

Enzo Ghinazzi racconta il suo modello di famiglia: "Il nostro “treppiede" (non mi piace chiamarlo triangolo o troppia) è rodato. Funziona perfettamente, ma occorrono pazienza e dialogo"

Letizia Cini
14 Giugno 2022
Enzo Ghinazzi, in arte Pupo con la moglie Anna (a destra) e la compagna Patricia

Enzo Ghinazzi, in arte Pupo con la moglie Anna (a destra) e la compagna Patricia

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Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, 66 anni compiuti l’11 settembre, torna a parlare di sé e della sua vita privata: “Ho mentito tanto e tolto dignità alle donne che mi sono state accanto. Loro invece mi hanno insegnato la lealtà. Non auguro alle mie figlie una cosa simile“, le sue parole.

Lo abbiamo raggiunto nella villetta di famiglia a Ponticino, in provincia di Arezzo: lì l’amatissimo cantautore, paroliere, compositore e conduttore televisivo, interprete e autore di successi come Gelato al cioccolato, Su di noi, Firenze Santa Maria Novella, Un amore grande e Sarà perché ti amo (scritta per i Ricchi e Poveri), compone e vive. Accanto a lui, due donne.

Un modello di famiglia diverso, come funziona?
“Bene, e da tempo non ne faccio mistero: niente a che vedere con la dichiarazione di Alex Belli (concorrente del Grande Fratello Vip 2021, ndr), che sosteneva di amare due donne, una dentro la Casa e una fuori, però. Con tutto il rispetto. Nel mio – anzi, nel nostro caso – lo show non c’entra. La scelta di vivere a tre è nata, maturata e si è consolidata nel corso del tempo. Ci sono voluti anni”.

Enzo Ghinazzi, in arte Pupo con la moglie Anna (a destra) e la compagna Patricia
Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, con la moglie Anna (a destra) e la compagna Patricia

 Indispensabile essere tutti d’accordo…
“Una condizione assolutamente necessaria, ci si arriva per gradi”.

Ci spieghi meglio…
“In un primo momento ero il solito traditore, protagonista di un triangolo, cliché ben conosciuto e accettato dalla nostra società: marito, moglie e l’amante a casa sua, da vedere di tanto in tanto. Ma non mi sentivo a posto con la mia coscienza, avevo bisogno di fare chiarezza”.

Sensi di colpa?
“Avevo troppo amore e stima per mia moglie, sentivo quanto le stessi mancando di rispetto frequentando un’altra persona a sua insaputa. Non potevo continuare a prenderla in giro e ho voluto restituirle, per così dire, la sua dignità”.

In che modo?
“Raccontandole tutto. Dicendole che stavo frequentando un’altra donna e che non avrei voluto perdere nessuna delle due”.

La reazione?
“Ovviamente, in un mondo dominato dall’alienazione cattolica, in cui la moglie tradita è la vittima, l’amante è la mignotta e il marito traditore il porco, le difficoltà non sono mancate. C’è voluto tanto, un lungo confronto e la voglia di non tagliare, ma di aggiungere, per trovare un nostro equilibrio. Non basta la fortuna, quando si tratta di sentimenti, non si può programmare. Il nostro è un punto di arrivo”.

Gelosie?
“Inizialmente sì: mia moglie Anna ha sofferto per Patricia, ma poi la sofferenza è passata. Non ha mai pensato di abbandonarmi. Evidentemente, nel conto sentimentale, le davo, le do, qualcosa che non vuole perdere. Quella sofferenza è un ricordo, ora abbiamo un equilibrio speciale”.

Quindi potete dirvi felici della vostra scelta?
“Assolutamente, e questo non vale solo per me… Non parlerei di poligamia, di poliamore, ma…”

Buon Natale e Buone Feste a tutti ma, ancora di più, a chi crede all’amore e alle sue infinite declinazioni 💖💙💖 #pupo #enzoghinazzi #пупо #natale #christmas #noel #noël #amore #love #amour #💖 #💙 #🎅🏼 #🎄 #🎁
Buon Natale e Buone Feste a tutti ma, ancora di più, a chi crede all’amore e alle sue infinite declinazioni 💖💙💖 #pupo #enzoghinazzi #пупо #natale #christmas #noel #noël #amore #love #amour #💖 #💙 #🎅🏼 #🎄 #🎁

Ma?
“Fra noi tre si è instaurato un rapporto di mutuo soccorso: Anna e Patricia non solo non farebbero mai a meno di me, ma non rinuncerebbero nemmeno l’una all’altra, ormai. Il nostro “treppiede” (non mi piace chiamarlo triangolo) è rodato, funziona perfettamente, anche se non senza fatica”.

E il resto della parentela?
“Abbiamo appena festeggiato tutti insieme i 30 anni della mia figlia più piccola e i 38 dell’altra. Ho tre femmine, Ilaria, Valentina e Clara; sarà anche per questo che adoro le donne, sento di possedere una parte femminile molto importante”.

Consiglierebbe questo modello di famiglia non convenzionale, per così dire…’troppia‘?
“Qui vado cauto, è incredibile la quantità di persone che si rivolgono a me perché vorrebbero condividere a loro volta la loro esistenza con due persone. Ma non mi sono mai reputato degno di impartire lezioni su temi così delicati. Mi era stato chiesto da Mondadori anche di scrivere un libro sul nostro ménage à trois, ma all’epoca non me la sono sentita. Mentre oggi – dato che ormai questo legame penso potrà essere solo la natura a spezzarlo – potrei farlo. L’esperienza non manca: sto con mia moglie da 50 anni, da 32 con Patricia. Il nostro legame va oltre al sesso, sono subentrati sentimenti importanti, intimi. Fatti di presenza”.

Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, 66 anni compiuti l’11 settembre, vive nella villetta di famiglia a Ponticino, in provincia di Arezzo
Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, 66 anni compiuti l’11 settembre, vive nella villetta di famiglia a Ponticino, in provincia di Arezzo

Il viaggio nel mondo del porno con le Iene, in un’intervista si definisce sessualmente libero… Un uomo contro i tabù?
“Mi sento una delle persone più oneste e pulite del mondo: non ho alcun tipo di frustrazione e desiderio represso, non me ne frega niente di certa gente che vive in maniera ipocrita. Sono stato innamorato di una ragazza lesbica. L’ho accompagnata in un percorso difficilissimo. Ho avuto un sacco di collaboratori omosessuali e ho un dialogo e un’apertura totale nei confronti della mia parte femminile. Che non mi spaventa, anzi accetto di buon grado, anche se in me ha poi prevalso la parte etero”.

Parlare di inclusione?
“Era l’ora: ho scoperto di aver scritto una canzone per un amore omosessuale senza neanche essermene accorto (in musical Sarà perché ti amo è stata adattata a un rapporto gay) e ho interpretato un brano (Gelato al cioccolato) che Cristiano Malgioglio ha scritto per un suo amico tunisino. Non vedo problemi e non credo in recinzioni, steccati o barriere, di nessun genere. Buone vacanze a tutti”.

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  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
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  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, 66 anni compiuti l’11 settembre, torna a parlare di sé e della sua vita privata: “Ho mentito tanto e tolto dignità alle donne che mi sono state accanto. Loro invece mi hanno insegnato la lealtà. Non auguro alle mie figlie una cosa simile“, le sue parole. Lo abbiamo raggiunto nella villetta di famiglia a Ponticino, in provincia di Arezzo: lì l'amatissimo cantautore, paroliere, compositore e conduttore televisivo, interprete e autore di successi come Gelato al cioccolato, Su di noi, Firenze Santa Maria Novella, Un amore grande e Sarà perché ti amo (scritta per i Ricchi e Poveri), compone e vive. Accanto a lui, due donne. Un modello di famiglia diverso, come funziona? "Bene, e da tempo non ne faccio mistero: niente a che vedere con la dichiarazione di Alex Belli (concorrente del Grande Fratello Vip 2021, ndr), che sosteneva di amare due donne, una dentro la Casa e una fuori, però. Con tutto il rispetto. Nel mio - anzi, nel nostro caso - lo show non c’entra. La scelta di vivere a tre è nata, maturata e si è consolidata nel corso del tempo. Ci sono voluti anni".
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Ma? "Fra noi tre si è instaurato un rapporto di mutuo soccorso: Anna e Patricia non solo non farebbero mai a meno di me, ma non rinuncerebbero nemmeno l’una all’altra, ormai. Il nostro "treppiede" (non mi piace chiamarlo triangolo) è rodato, funziona perfettamente, anche se non senza fatica". E il resto della parentela? "Abbiamo appena festeggiato tutti insieme i 30 anni della mia figlia più piccola e i 38 dell’altra. Ho tre femmine, Ilaria, Valentina e Clara; sarà anche per questo che adoro le donne, sento di possedere una parte femminile molto importante". Consiglierebbe questo modello di famiglia non convenzionale, per così dire...'troppia'? "Qui vado cauto, è incredibile la quantità di persone che si rivolgono a me perché vorrebbero condividere a loro volta la loro esistenza con due persone. Ma non mi sono mai reputato degno di impartire lezioni su temi così delicati. Mi era stato chiesto da Mondadori anche di scrivere un libro sul nostro ménage à trois, ma all’epoca non me la sono sentita. Mentre oggi - dato che ormai questo legame penso potrà essere solo la natura a spezzarlo - potrei farlo. L’esperienza non manca: sto con mia moglie da 50 anni, da 32 con Patricia. Il nostro legame va oltre al sesso, sono subentrati sentimenti importanti, intimi. Fatti di presenza".
Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, 66 anni compiuti l’11 settembre, vive nella villetta di famiglia a Ponticino, in provincia di Arezzo
Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, 66 anni compiuti l’11 settembre, vive nella villetta di famiglia a Ponticino, in provincia di Arezzo
Il viaggio nel mondo del porno con le Iene, in un’intervista si definisce sessualmente libero... Un uomo contro i tabù? "Mi sento una delle persone più oneste e pulite del mondo: non ho alcun tipo di frustrazione e desiderio represso, non me ne frega niente di certa gente che vive in maniera ipocrita. Sono stato innamorato di una ragazza lesbica. L’ho accompagnata in un percorso difficilissimo. Ho avuto un sacco di collaboratori omosessuali e ho un dialogo e un’apertura totale nei confronti della mia parte femminile. Che non mi spaventa, anzi accetto di buon grado, anche se in me ha poi prevalso la parte etero". Parlare di inclusione? "Era l’ora: ho scoperto di aver scritto una canzone per un amore omosessuale senza neanche essermene accorto (in musical Sarà perché ti amo è stata adattata a un rapporto gay) e ho interpretato un brano (Gelato al cioccolato) che Cristiano Malgioglio ha scritto per un suo amico tunisino. Non vedo problemi e non credo in recinzioni, steccati o barriere, di nessun genere. Buone vacanze a tutti".
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