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Home » Attualità » “Un anno di Luce!”: la grande festa al teatro La Pergola di Firenze per il primo anniversario del canale

“Un anno di Luce!”: la grande festa al teatro La Pergola di Firenze per il primo anniversario del canale

La grande festa per il primo anniversario e il motivo che ci ha spinto a voler far Luce!

Agnese Pini e Letizia Cini
25 Novembre 2021
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Di cosa parliamo quando parliamo di Luce!

La direttrice de La Nazione Agnese Pini

Di cosa parliamo quando parliamo di Luce!? Parafraso Raymond Carver e il suo celebre “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”, perché sta racchiuso in questa domanda il senso profondo di un progetto editoriale nato poco meno di un anno fa per mettere al centro quei temi che raccontano le trasformazioni spesso inafferrabili del nostro contemporaneo, nel segno dell’inclusione: la sessualità, le nuove generazioni, la famiglia, le sfide economiche e ambientali, la sostenibilità del lavoro, la disabilità, l’immigrazione. Ovvero: le infinite differenze che abitano dentro ogni essere umano, e che inevitabilmente finiscono per annullare il concetto stesso di diversità, inglobandolo in un Noi universale. La diversità, del resto, è l’essenza stessa della vita. Non è dunque un accostamento forzato quello di Luce e dell’Amore, nel mitico segno di Carver. L’amore è, fra tutte le possibili trasformazioni umane, la più inafferrabile, la più difficile da raccontare e da cristallizzare. Nelle storie di Luce! – nelle pagine di questo speciale potrete ritrovare le più intense raccolte durante i primi mesi di vita del canale digitale luce.news – scoprirete la fragilità e la forza di donne e uomini che con il loro esempio stanno contribuendo a cambiare il nostro tempo. Era giusto dare loro spazio e voce e luce, appunto, celebrandoli non a caso il 25 novembre: una data simbolica consacrata alla lotta contro la violenza sulle donne, battaglia lenta e difficile ma di certo impossibile da vincere senza nuove e piene consapevolezze, senza una rivoluzione che sia prima di tutto culturale, e a cui un gruppo editoriale come il nostro non può sottrarsi. Questo progetto non sarebbe mai nato senza il sostegno e la volontà dell’editore Andrea Riffeser Monti e dei suoi figli Sara, Matteo, Bruno, senza l’impegno di uno straordinario comitato scientifico (scorrendo le pagine troverete i loro interventi) che ha messo a disposizione tempo, intelligenza e cuore, e senza il lavoro quotidiano di un’affiatata e appassionata squadra di giornalisti. A tutti loro va il mio grazie più profondo. E a tutti voi, buona lettura.

Qualcosa da festeggiare

Un anno di vita è un anniversario importante da festeggiare. Soprattutto oggi, 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. È in questo solco che è stato piantato il seme di Luce!, una barriera contro la violenza, sotto ogni forma essa si nasconda: dopo questi primi 365 giorni raccogliamo i frutti. Sono tanti gli articoli, le storie, le testimonianze cui il progetto dedicato ai temi della diversità, dell’inclusione e della coesione di Editoriale Nazionale ha dato spazio, vedendo crescere numero di lettori e autorevolezza. E continuerà a farlo, sotto la guida di, Agnese Pini, direttrice de La Nazione e di Luce!, a capo di una redazione pronta a confrontarsi ogni giorno con argomenti e realtà in costante evoluzione: condizione femminile, diritti umani, sessualità, etica del fine vita, sostenibilità aziendale, economia green, rivoluzione digitale, disabilità, social network. Seppur di stringente attualità, molte di queste tematiche difficilmente troverebbero spazio su mezzi di informazione convenzionali.
L’obiettivo che si è dato Luce!, con il sostegno del suo Comitato scientifico – composto dal sondaggista Nando Pagnoncelli, la filosofa Laura Boella, l’economista comportamentale e senior advisor sul talento Luisa Bagnoli, lo scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo, il dirigente sportivo e pentatleta Luca Pancalli, l’attivista e filantropa dell’edutainment Claudia Segre, l’imprenditore sociale Luca Trapanese e Sofia Viscardi, scrittrice e founder di “Venti” – è quello di identificare ciò che per troppo tempo è stato messo ai margini, lasciato… nel buio.
Ecco perché, dopo l’intervista a Francesca Michielin, sullo speciale dedicato a “Un anno di Luce!” saranno proprio le voci del Comitato scientifico a fare un primo bilancio dei frutti raccolti e di quelli che matureranno.
A partire dal grande evento che si svolgerà martedì prossimo al Teatro La Pergola di Firenze, a cui i lettori sono tutti invitati, l’occasione per presentare anche il riconoscimento dedicato ai “portatori e portatrici di luce”, ambasciatori di valori positivi da mettere sotto i riflettori nel novembre del 2022, per il secondo compleanno di Luce!. Storie e volti, persone normalmente speciali che magari potranno essere di esempio per gli altri, diventando a loro volta protagonisti di un cambiamento che parte anche dal linguaggio ma, soprattutto, dall’atteggiamento mentale, come spiega più avanti il vice direttore de La Nazione, Piero Fachin.
Una trasformazione testimoniata anche dalle tante voci che vengono riportate attraverso il racconto di chi le ha selezionate durante il corso di questo anno, senza dimenticare quella del web; quei “lampi di Luce!” capaci di delineare trend, temi più in voga, tutto quanto i nostri social hanno messo in “Luce!”.

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#lucenews #lucelanazione #mua #cina #bacistellari ellari
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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza

Di cosa parliamo quando parliamo di Luce!

La direttrice de La Nazione Agnese Pini
Di cosa parliamo quando parliamo di Luce!? Parafraso Raymond Carver e il suo celebre "Di cosa parliamo quando parliamo d’amore", perché sta racchiuso in questa domanda il senso profondo di un progetto editoriale nato poco meno di un anno fa per mettere al centro quei temi che raccontano le trasformazioni spesso inafferrabili del nostro contemporaneo, nel segno dell’inclusione: la sessualità, le nuove generazioni, la famiglia, le sfide economiche e ambientali, la sostenibilità del lavoro, la disabilità, l’immigrazione. Ovvero: le infinite differenze che abitano dentro ogni essere umano, e che inevitabilmente finiscono per annullare il concetto stesso di diversità, inglobandolo in un Noi universale. La diversità, del resto, è l’essenza stessa della vita. Non è dunque un accostamento forzato quello di Luce e dell’Amore, nel mitico segno di Carver. L’amore è, fra tutte le possibili trasformazioni umane, la più inafferrabile, la più difficile da raccontare e da cristallizzare. Nelle storie di Luce! - nelle pagine di questo speciale potrete ritrovare le più intense raccolte durante i primi mesi di vita del canale digitale luce.news - scoprirete la fragilità e la forza di donne e uomini che con il loro esempio stanno contribuendo a cambiare il nostro tempo. Era giusto dare loro spazio e voce e luce, appunto, celebrandoli non a caso il 25 novembre: una data simbolica consacrata alla lotta contro la violenza sulle donne, battaglia lenta e difficile ma di certo impossibile da vincere senza nuove e piene consapevolezze, senza una rivoluzione che sia prima di tutto culturale, e a cui un gruppo editoriale come il nostro non può sottrarsi. Questo progetto non sarebbe mai nato senza il sostegno e la volontà dell’editore Andrea Riffeser Monti e dei suoi figli Sara, Matteo, Bruno, senza l’impegno di uno straordinario comitato scientifico (scorrendo le pagine troverete i loro interventi) che ha messo a disposizione tempo, intelligenza e cuore, e senza il lavoro quotidiano di un’affiatata e appassionata squadra di giornalisti. A tutti loro va il mio grazie più profondo. E a tutti voi, buona lettura.

Qualcosa da festeggiare

Un anno di vita è un anniversario importante da festeggiare. Soprattutto oggi, 25 novembre, "Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne". È in questo solco che è stato piantato il seme di Luce!, una barriera contro la violenza, sotto ogni forma essa si nasconda: dopo questi primi 365 giorni raccogliamo i frutti. Sono tanti gli articoli, le storie, le testimonianze cui il progetto dedicato ai temi della diversità, dell’inclusione e della coesione di Editoriale Nazionale ha dato spazio, vedendo crescere numero di lettori e autorevolezza. E continuerà a farlo, sotto la guida di, Agnese Pini, direttrice de La Nazione e di Luce!, a capo di una redazione pronta a confrontarsi ogni giorno con argomenti e realtà in costante evoluzione: condizione femminile, diritti umani, sessualità, etica del fine vita, sostenibilità aziendale, economia green, rivoluzione digitale, disabilità, social network. Seppur di stringente attualità, molte di queste tematiche difficilmente troverebbero spazio su mezzi di informazione convenzionali. L’obiettivo che si è dato Luce!, con il sostegno del suo Comitato scientifico - composto dal sondaggista Nando Pagnoncelli, la filosofa Laura Boella, l’economista comportamentale e senior advisor sul talento Luisa Bagnoli, lo scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo, il dirigente sportivo e pentatleta Luca Pancalli, l’attivista e filantropa dell’edutainment Claudia Segre, l’imprenditore sociale Luca Trapanese e Sofia Viscardi, scrittrice e founder di "Venti" - è quello di identificare ciò che per troppo tempo è stato messo ai margini, lasciato... nel buio. Ecco perché, dopo l’intervista a Francesca Michielin, sullo speciale dedicato a "Un anno di Luce!" saranno proprio le voci del Comitato scientifico a fare un primo bilancio dei frutti raccolti e di quelli che matureranno. A partire dal grande evento che si svolgerà martedì prossimo al Teatro La Pergola di Firenze, a cui i lettori sono tutti invitati, l’occasione per presentare anche il riconoscimento dedicato ai "portatori e portatrici di luce", ambasciatori di valori positivi da mettere sotto i riflettori nel novembre del 2022, per il secondo compleanno di Luce!. Storie e volti, persone normalmente speciali che magari potranno essere di esempio per gli altri, diventando a loro volta protagonisti di un cambiamento che parte anche dal linguaggio ma, soprattutto, dall’atteggiamento mentale, come spiega più avanti il vice direttore de La Nazione, Piero Fachin. Una trasformazione testimoniata anche dalle tante voci che vengono riportate attraverso il racconto di chi le ha selezionate durante il corso di questo anno, senza dimenticare quella del web; quei "lampi di Luce!" capaci di delineare trend, temi più in voga, tutto quanto i nostri social hanno messo in “Luce!”.
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