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Home » Attualità » Oltre seimila i reati commessi a danno di minori in Italia, ben 1.332 i casi di violenza sessuale

Oltre seimila i reati commessi a danno di minori in Italia, ben 1.332 i casi di violenza sessuale

Sono i numeri resi noti da Fondazione Terre des Hommes. Continua il dramma dei matrimoni forzati, sempre più maltrattamenti in ambito domestico.

Domenico Guarino
11 Ottobre 2022
L'allarme: oltre 6.000 i reati commessi a danno di minori in Italia nel 2021

L'allarme: oltre 6.000 i reati commessi a danno di minori in Italia nel 2021

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6.248, per il 64% ai danni di bambine e ragazze. Sono i numeri dei reati commessi a danno di minori in Italia nel 2021. Un record mai raggiunto, che porta per la prima volta nella storia questa casistica criminale a superare quota 6mila. E come se non bastasse, a orrore si aggiunge orrore, visto che a trainare il fenomeno sono i casi violenza sessuale, che registrano a loro volta un record assoluto, arrivando a 1.332 episodi, con i giovani ed i giovanissimi che rappresentano oramai l’88% delle vittime.

La tabella riepilogativi dei reati ai danni di minori
La tabella riepilogativi dei reati ai danni di minori

Nei confronti dei minori aumentano anche i reati in ambito domestico, ossia i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che nel 2021 hanno colpito 2.501 giovani, al 54% di genere femminile. Mentre non si estingue, ed anzi aumenta nel tempo, la piaga dei matrimoni forzati: nel 2021 un terzo delle 20 vittime era minorenne, in particolare il 6% aveva meno di 14 anni e il 27% tra 14 e 17 anni, secondo l’analisi del citato Servizio interforze. In questo caso le vittime sono per l’85% di genere femminile e per il 64% di origine straniera, mentre il 71% degli autori noti è maschio.

I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier Indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2022 in occasione della Giornata mondiale delle bambine (11 ottobre).

In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile
In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile

Più in dettaglio, il 2021 ha fatto registrare un balzo drammatico dell’8% dei reati a danno di minori rispetto all’anno precedente, ovvero 2020 (5.789 casi) e dell’89% dal 2004 (3.311 casi). In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi le fattispecie che registrano la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata (per cui si registra una percentuale dell’88% di vittime femmine) e la violenza sessuale (per cui le vittime di genere femminile sono l’87%). Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%) la detenzione di materiale pornografico (82%) la corruzione di minore (76%) la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%).

Si tratta di dati assolutamente in linea del resto con quelli delle Nazioni Unite, secondo cui una donna su tre nel mondo (736 milioni) ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita da un uomo, mentre 15 milioni di ragazze fra i 15 e 19 anni hanno subito rapporti sessuali contro la propria volontà dal partner.

Nel 2021 un terzo delle 20 vittime dei “matrimoni forzati” era minorenne
Nel 2021 un terzo delle 20 vittime dei “matrimoni forzati” era minorenne

“Nel 2021 si assiste, per quasi tutti i reati analizzati, a un incremento dal 2020, anno tuttavia particolare perché segnato dalle restrizioni legate alla pandemia. Dai dati emerge un fenomeno non marginale e molto grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico delle vittime”, ha dichiarato nel rapporto di Terre des Hommes Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Facendo riferimento alle “gravi conseguenze psicologiche protratte nel tempo”, ha sottolineato inoltre “la necessità di prevenire e contrastare i reati, nonché dell’azione sinergica di tutti gli attori, istituzionali e non, a sostegno delle vittime”.

Per Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes è invece “fondamentale lavorare sulla raccolta dati per far emergere gli episodi di violenza che rimangono ancora sommersi. Tuttavia, dobbiamo anche concentrare il nostro impegno su informazione e sensibilizzazione perché, non dobbiamo dimenticarlo, le radici della violenza di genere rimangono soprattutto culturali. In questo Terre des Hommes c’è e ci sarà, in un lavoro di squadra con le Forze di polizia, il mondo della scuola e dello sport, con gli ospedali e un network sempre più ampio di associazioni e enti locali.”

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L’adolescente originaria della regione dell’Arkhangelsk (che si trova a nord-ovest della Russia) da alcuni mesi si trova agli arresti domiciliari, nell’appartamento della madre a Severodvinsk. Un dispositivo di localizzazione, che le hanno applicato alla caviglia, ne traccia ogni spostamento: non è autorizzata ad accedere a Internet né a comunicare con l’esterno.

La ragazza è stata definita terrorista ed estremista e messa sullo stesso piano di talebani e appartenenti a Isis e al Qaeda. La sua colpa? Aver condiviso su Instagram una storia sull’esplosione del ponte di Crimea in ottobre scorso, criticando la Russia per aver invaso l’Ucraina. La studentessa Krivtsova, secondo quanto riporta la Cnn, “sta anche affrontando accuse penali per aver screditato l’esercito russo in un presunto repost critico della guerra in una chat studentesca sul social network russo Vk”. 

Le posizioni dell’allieva della scuola di scienze sociali dell’Università federale dell’Artico (Narfu) in merito all’invasione della Russia in Ucraina sono ben chiare, tanto che la giovane si è tatuata sulla caviglia la faccia del presidente russo Vladimir Putin su un corpo di un ragno. Accanto, la parole “il Grande Fratello ti sta guardando”.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #russia
6.248, per il 64% ai danni di bambine e ragazze. Sono i numeri dei reati commessi a danno di minori in Italia nel 2021. Un record mai raggiunto, che porta per la prima volta nella storia questa casistica criminale a superare quota 6mila. E come se non bastasse, a orrore si aggiunge orrore, visto che a trainare il fenomeno sono i casi violenza sessuale, che registrano a loro volta un record assoluto, arrivando a 1.332 episodi, con i giovani ed i giovanissimi che rappresentano oramai l’88% delle vittime.
La tabella riepilogativi dei reati ai danni di minori
La tabella riepilogativi dei reati ai danni di minori
Nei confronti dei minori aumentano anche i reati in ambito domestico, ossia i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che nel 2021 hanno colpito 2.501 giovani, al 54% di genere femminile. Mentre non si estingue, ed anzi aumenta nel tempo, la piaga dei matrimoni forzati: nel 2021 un terzo delle 20 vittime era minorenne, in particolare il 6% aveva meno di 14 anni e il 27% tra 14 e 17 anni, secondo l’analisi del citato Servizio interforze. In questo caso le vittime sono per l’85% di genere femminile e per il 64% di origine straniera, mentre il 71% degli autori noti è maschio. I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier Indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2022 in occasione della Giornata mondiale delle bambine (11 ottobre).
In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile
In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile
Più in dettaglio, il 2021 ha fatto registrare un balzo drammatico dell’8% dei reati a danno di minori rispetto all’anno precedente, ovvero 2020 (5.789 casi) e dell’89% dal 2004 (3.311 casi). In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi le fattispecie che registrano la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata (per cui si registra una percentuale dell’88% di vittime femmine) e la violenza sessuale (per cui le vittime di genere femminile sono l’87%). Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%) la detenzione di materiale pornografico (82%) la corruzione di minore (76%) la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%). Si tratta di dati assolutamente in linea del resto con quelli delle Nazioni Unite, secondo cui una donna su tre nel mondo (736 milioni) ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita da un uomo, mentre 15 milioni di ragazze fra i 15 e 19 anni hanno subito rapporti sessuali contro la propria volontà dal partner.
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