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È morta la Regina Elisabetta II: si spegne la luce del secolo. Addio, her Majesty

La sovrana più longeva del Regno Unito, seconda solo al Re Sole nel mondo. Dall'ascesa al trono nel 1952 al Giubileo di Platino, il ricordo di una grande donna

di MARIANNA GRAZI -
8 settembre 2022
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"London Bridge is down". La regina Elisabetta II è morta. Alla veneranda età di 96 anni, la sovrana si è spenta giovedì 8 settembre nella sua residenza scozzese di Balmoral. Se nella famosa filastrocca inglese il ponte di Londra stava ancora crollando, questa volta è invece caduto davvero. In senso figurato, certo, ma ha perso il pilastro più importante, colei che per quasi un secolo ha tenuto saldamente nelle sue mani le redini del Regno Unito. Il mondo intero si è fermato per omaggiare sua maestà la Regina, quella con la R maiuscola, colei che per 70 anni è rimasta sul trono britannico. La più longeva tra i sovrani della Gran Bretagna, seconda nella storia a Luigi XIV, il Re Sole, che però venne incoronato a 4 anni, lasciando per anni la guida della Francia alla madre.

Goodbye, Her Majesty

Una delle ultime apparizioni in pubblico della Regina Elisabetta II in occasione delle celebrazioni per il Giubileo di Platino, a giugno scorso

Queen Elizabeth si è spenta circondata dalla sua famiglia, accorsa al suo capezzale per l'ultimo saluto e di nuovo unita, dopo i tanti screzi e divergenze degli ultimi anni. I quattro figli, Carlo - con la moglie Camilla -, Anna, Andrea e Edoardo sono stati i primi ad arrivare a Balmoral, in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute annunciato da canali ufficiali reali. Con loro anche il principe William, mentre la duchessa di Cambridge è rimasta a Windsor con i tre figli - i principi George, Charlotte e Louis - che oggi hanno cominciato il nuovo anno scolastico. Anche Harry, accompagnato dalla moglie Meghan, si è velocemente recato in Scozia, per stare vicino alla Regina Elisabetta. Lo riferiscono i media britannici, ricordando che i due, in questo periodo, si trovano in Gran Bretagna e stasera avrebbero dovuto partecipare a un evento benefico a Londra. Ma sono stati tanti, tantissimi i cittadini inglesi che si sono stretti alla loro monarca, con le veglie davanti ai cancelli di Buckingham Palace e fuori dal castello scozzese. Un Regno, quattro Stati, un unico cuore pulsante per la donna più amata e che fino all'ultimo ha continuato a battere al ritmo dell'inno britannico: "God save the Queen".

L'aggravarsi delle condizioni e il mondo che si ferma

Un post tratto dal profilo social della Royal Family immortalava l'ultima apparizione della regina, che ha incontrato due giorni fa la nuova premier Liz Truss al castello di Balmoral per il passaggio di consegne

La sovrana, apparsa in pubblico in piedi ma fragile due giorni fa per il passaggio di consegne alla testa del governo britannico fra Boris Johnson e Liz Truss, premier numero 15 dei suoi 70 anni di regno, era stata già costretta ieri a rinunciare a una riunione virtuale. "In seguito a una nuova valutazione del suo stato questa mattina, i dottori della Regina hanno espresso preoccupazione e raccomandato che ella rimanga sotto sorveglianza medica", si leggeva nella nota di palazzo. Poi il rapido peggioramento, tanto che i 4 figli della sovrana e del compianto principe Filippo - scomparso ad aprile 2021 - erano stati avvertiti e sono accorsi al capezzale della madre. Nel frattempo, a  conferma dell'attenzione di tutto il mondo su quanto stava accadendo a Balmoral il sito della famiglia reale era andato in tilt a causa dei troppi accessi. Sui monitor è apparso un messaggio di errore che diceva: "Gateway time-out". Due segnali hanno fatto subito capire che la situazione era particolarmente grave: l'annullamento della tradizionale cerimonia del cambio della guardia, che avrebbe dovuto svolgersi stamani come ogni giorno all'esterno di Buckingham Palace, mentre l'emittente pubblica Bbc ha sospeso la normale programmazione e cambiato il palinsesto. Ai Comuni è stato brevemente interrotto il dibattito sul piano energia del governo, per esprimere la vicinanza dell'Assemblea alla Famiglia Reale. La stessa premier Truss aveva dichiarato, poco prima del triste annuncio: "L'intero Paese è profondamente preoccupato per le notizie giunte da Buckingham Palace". "I mie pensieri e i pensieri di tutto il popolo del Regno Unito sono per sua Maestà la Regina e per la sua famiglia in questo momento", aveva aggiunto.
Regina Elisabetta morta

Un cartello davanti a Buckingham Palace annuncia l'annullamento del cerimoniale cambio della guardia, visto l'aggravarsi delle condizioni di salute della sovrana che l'hanno poi condotta al decesso

Operazione London Bridge

Il Ponte di Londra dà anche il nome al protocollo in caso di decesso della sovrana. "Operazione London Bridge": si chiama così il piano messo a punto nei primi anni Sessanta dalle autorità del Regno Unito al momento della morte della regina, quando all'epoca il Paese era già guidato da Elisabetta II che non aveva raggiunto neanche i 40 anni. Il protocollo era stato rivisto e arricchito lo scorso anno, in concomitanza con la dipartita del principe consorte di Sua maestà, Filippo di Edimburgo. Stando a un articolo pubblicato dalla testata Politico in quell'occasione, questo ha inizio nel momento in cui il segretario particolare della regina contatta telefonicamente il o la primo ministro e scandisce proprio la frase "London Bridge is down", ossia "il Ponte di Londra è crollato". A quel punto segue un breve comunicato dell'agenzia Press Association ed entro dieci minuti la bandiera della residenza del premier a Downing street dovrà essere messa a mezz'asta. Un punto che, all'epoca in cui venne presa questa decisione, creò allarme nello staff del palazzo perché non era previsto un funzionario incaricato della gestione della Union Jack. Dal momento in cui entra in funzione il protocollo scatta anche il D-Day, che permetterà di riferirsi ai giorni successivi definendoli "D-Day 1", "D-Day 2" e così via, fino al momento delle esequie, che dovranno svolgersi entro dieci giorni dall'annuncio del decesso della Regina. Anche alla famiglia reale viene richiesto di esprimersi a tempo debito, seguendo la dicitura "Siamo appena stati informati della morte di Sua maestà la regina" mentre ai ministri e alle altre cariche dello Stato viene richiesta "discrezione". I profili social della corona nonché quelli istituzionali e di governo vengono dunque sospesi mentre i siti web adottano un banner di colore nero.

L'operazione unicorno

Ma la Regina Elisabetta II ha chiuso gli occhi per sempre in Scozia, e non a Buckingham Palace, facendo così scattare la cosiddetta "operazione Unicorno". Quando si tratta della sovrana, infatti, nulla è lasciato al caso. Si tratta di una variante, preparata da tempo una variante, nell'eventualità che il decesso avvenisse nella residenza dove la sovrana trascorre tradizionalmente l'estate, il castello di Balmoral. L'operazione Unicorno prevede l'immediata sospensione dei lavori al parlamento scozzese, per permettere alle autorità di prepararsi al funerale di Stato. Il parlamento, il vicino palazzo di Holyroodhouse e la cattedrale di St. Giles saranno al centro degli eventi, che porteranno a Edimburgo centinaia di migliaia di persone, fra pubblico e stampa. La camera ardente sarà a Holyroodhouse e la bara sarà successivamente portata nella cattedrale seguendo il percorso dell'antica via della Royal mile, nel cuore di Edimburgo. Infine la bara della sovrana verrà trasportata a Londra a bordo del Royal train.

Una regina, una donna

regina elisabetta II

La Regina Elisabetta in una foto di 70 anni fa, quando fu incoronata, e in uno scatto recente

Addio alla sovrana, addio alla regina più famosa, probabilmente la più amata, contestata e allo stesso tempo ammirata dai più. Ha avuto il merito -per alcuni la colpa- di aver sempre messo il suo Paese, il Regno, davanti a tutto e tutti, persino davanti alla sua famiglia. Ha ricevuto tante lodi quand accuse, in ultimo quelle di razzismo (e non da parte di familiari "ribelli", che piuttosto hanno puntato il dito su altri membri reali) e di essere stata una "colonialista". Finché ha potuto ha voluto visitare personalmente i Paesi del Commonwealt, ha viaggiato tanto, in lungo e in largo, ha presieduto ad ogni apertura del Parlamento inglese (tranne quella di quest'anno, prima volta per il futuro re Carlo) ha incontrato Capi di Stato e di governo, Papi e leader religiosi o tribali. Salì al trono britannico nel 1952, anche se l'incoronazione avvenne un anno dopo, quando non aveva nemmeno 30 anni, e in 70 anni da regina ha fatto cose giuste e sbagliate, ha commesso errori e ha saputo rimediarvi. È stata monarca, ma è stata soprattutto donna. Che si è fatta rispettare da tanti uomini, con pagata eleganza tipicamente inglese ma sapendo essere dura e inflessibile quando necessario.  È stata figlia, sorella e madre. Era una moglie. Ha amato un uomo devoto ma che l'ha fatta anche soffrire, di un amore eterno e assoluto, da cui forse, dopo la scomparsa del consorte, non ha retto più il doloroso fardello. Un sorriso delicato su un volto candido: c'è la ricorderemo così, affacciata al balcone, circondata dalla sua grande famiglia, guardando con amore indissoluto i suoi cittadini, i suoi sudditi, i suoi pari. Oggi però no. Oggi è impossibile non versare una lacrima per questa donna straordinaria. Con lei finisce un'era, ma nei nostri cuori la ricorderemo sempre. God save the Queen.