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Home » Attualità » Richiamo a Gualtieri: in campagna elettorale aveva annunciato la creazione di un Ufficio per i Diritti delle persone Lgbtqia+

Richiamo a Gualtieri: in campagna elettorale aveva annunciato la creazione di un Ufficio per i Diritti delle persone Lgbtqia+

Solidarietà a Marilena Grassadonia: "E' necessario che la responsabilità dell’Ufficio di nuova costituzione venga assegnata a chi possa lavorare di concerto tra istituzione e associazioni"

Lucia Lapi
21 Dicembre 2021
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Roma potrebbe finalmente intraprendere la strada delle capitali europee dei diritti. Ma… c’è un ma. Solleva la questione l’Associazione Famiglie Arcobaleno, che mandano un messaggio, un richiamo chiaro e argomentato al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che in campagna elettorale aveva annunciato la creazione di un Ufficio per i Diritti delle persone Lgbtqia+. L’Associazione Famiglie Arcobaleno con la sottoscrizione di molti spazi sociali e associazioni della capitale come la Casa delle donne Lucha Y Siesta, Cattive Ragazze, il Circolo Mario Mieli, la Rete degli studenti medi e gli uffici nuovi diritti della Cgil, dà la sveglia. La ispira una petizione lanciata dal movimento Provita e famiglia che chiede ai suoi sostenitori di attivarsi per dire “no all’Ufficio per gli Lgbt al Comune di Roma”, attaccando la più probabile responsabile , Marilena Grassadonia, storica attivista delle famiglie Arcobaleno e componente della segreteria di Sinistra Italiana, perché, a loro dire “aveva pubblicamente ammesso che i veri obiettivi del ddl Zan erano l’utero in affitto, la liberalizzazione della fecondazione artificiale, la colonizzazione delle scuole con l’ideologia gender e la rieducazione arcobaleno. Un personaggio, cioè, controverso almeno quanto il ruolo che le potrebbe essere affidato”.
“Per quanto riguarda il nome di Marilena Grassadonia, attivista di lunga data per i diritti Lgbtqia+ – è la replica delle Famiglie Arcobaleno sostenuta dal cartello di associazioni – rivendichiamo con orgoglio la sua storia di lotte e immaginiamo che per controverso si intenda a favore di tutte le rivendicazioni del movimento Lgbtqia+, istanze che renderebbero migliore questo Paese per tutta la cittadinanza senza togliere diritti a nessuna persona”.

Lettera aperta

Nella lettera aperta a Gualtieri le associazioni dicono di ritenere fondamentale “che la responsabilità dell’Ufficio di nuova costituzione venga assegnata a chi possa lavorare di concerto tra istituzione e associazioni per rendere Roma una Capitale davvero più giusta e inclusiva.
Una grande Capitale europea, secondo la missiva “merita un ufficio per i diritti delle persone Lgbtqia+. La decisione del sindaco Roberto Gualtieri di creare un Ufficio per i Diritti delle persone Lgbtqi+, accolta dalle associazioni e dagli/lle attiviste come una grande opportunità, è già sotto attacco di gruppi reazionari e conservatori. Dopo 5 anni di indifferenza e silenziamento della comunità Lgbtqia+ da parte della ex sindaca di Roma Virginia Raggi, Roma potrebbe finalmente intraprendere la strada delle capitali europee dei diritti, diventando più equa, accogliente, laica e inclusiva”.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’attivista Marilena Grassadonia

Ufficio per i Diritti delle persone Lgbtqi+

Tuttavia, si denuncia, “dopo l’annuncio ufficiale di pochi giorni fa dell’istituzione dell’Ufficio, che farà capo direttamente al sindaco Gualtieri, così come promesso in campagna elettorale, è già partita l’opposizione di gruppi minoritari di cattolici reazionari. Organizzare una raccolta firme contro un ufficio che sostiene diritti considerati universali dalla comunità internazionale, in una città in cui le persone Lgbtqia+ sono duramente colpite dal clima omolesbobitransfobico che si respira a Roma, e in tutto il Paese, ci dà la misura di quali siano i reali interessi di certi movimenti reazionari: sminuire l’emergenza, ricacciare la comunità Lgbtqia+ nel buio, silenziare chi lotta per una città più laica, accogliente e inclusiva, trasformare le scuole in fortini confessionali. Si prova ancora a citare l’Oscad per dimostrare che l’emergenza non c’è, quando è ormai evidente che senza un reato specifico non è possibile avere dati ufficiali sulle aggressioni omolesbobitransfobiche. I soli casi di cronaca, probabilmente la punta di un iceberg, si attestano ad uno ogni tre giorni in tutto il Paese”.
“Come Associazioni, singoli/e attiviste/i Lgbtqia+, sindacati e non solo, non permetteremo a gruppi di estremisti religiosi di dettare legge sui diritti dei cittadini e delle cittadine Lgbtqia+. Tantomeno se si tratta degli stessi che nel 2021 impediscono l’educazione affettivo/sessuale, al rispetto e alle differenze nelle scuole ma allo stesso tempo sostengono veri e propri abusi come le Terapie Riparative, che tentano di cambiare l’orientamento sessuale e affettivo o l’identità di genere di bambine/i e adolescenti a colpi di rosari, esorcismi e ricatti psicologici”, concludono i firmatari.

Il caso italiano

“In Italia esistono migliaia di Famiglie Arcobaleno composte da genitori Lgbti+, coppie, single o separati: famiglie che come le altre, si basano su responsabilità, impegno quotidiano, rispetto e amore – spiegano i portavoce delle Famiglie Arcobaleno – . Quello che manca però sono i diritti per i minori”.
L’Associazione Famiglie Arcobaleno si sta battendo per sfatare molti tabù, in primis quello legato all’omofobia nei confronti delle famiglie omogenitoriali: “Si portano dietro un pensiero retrogrado che coinvolge anche le famiglie etero”, le parole di Leonardo e Francesco, genitori di un bambino generato grazie alla gestazione per altri negli Stati Uniti e cresciuto nell’amore nella cura da due padri. “Tutto si basa nel percepire la donna esclusivamente in funzione di una maternità. La Famiglia Arcobaleno crea invece questa intersezionalità. Esiste qualcosa che è trasversale all’emancipazione, alla lotta politica e sociale di tutti”, concludono.

Un altro tema dibattuto dall’Associazione riguarda la trascrizione dei bambini nati all’estero da coppie omogenitoriali. In base alla legge italiana solo un genitore può riconoscerlo; serve quindi una legge sulla procreazione medicalmente assistita che sia comprensiva di tutti i diritti e doveri riconosciuti nei matrimoni egualitari.

La storia di Leonardo e Francesco

Oggi sono circa 25.000 i soci dell’associazione Famiglie Arcobaleno e, grazie ai momenti di condivisione con molte famiglie Lgbtqia+, Leonardo e Francesco non vivono con imbarazzo la loro famiglia omosessuale. “Nostro figlio dice di avere tre nonne – raccontano –, un nonno, un gatto che è arancione e due papà. Sa raccontare il suo percorso, ha gli strumenti per farlo. Noi siamo molto presenti con i genitori degli altri bimbi per evitare di dare spazio a fantasie che si sviluppano quando non sei a contatto con la realtà”.

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
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Lettera aperta

Nella lettera aperta a Gualtieri le associazioni dicono di ritenere fondamentale "che la responsabilità dell’Ufficio di nuova costituzione venga assegnata a chi possa lavorare di concerto tra istituzione e associazioni per rendere Roma una Capitale davvero più giusta e inclusiva. Una grande Capitale europea, secondo la missiva “merita un ufficio per i diritti delle persone Lgbtqia+. La decisione del sindaco Roberto Gualtieri di creare un Ufficio per i Diritti delle persone Lgbtqi+, accolta dalle associazioni e dagli/lle attiviste come una grande opportunità, è già sotto attacco di gruppi reazionari e conservatori. Dopo 5 anni di indifferenza e silenziamento della comunità Lgbtqia+ da parte della ex sindaca di Roma Virginia Raggi, Roma potrebbe finalmente intraprendere la strada delle capitali europee dei diritti, diventando più equa, accogliente, laica e inclusiva".
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l'attivista Marilena Grassadonia

Ufficio per i Diritti delle persone Lgbtqi+

Tuttavia, si denuncia, “dopo l’annuncio ufficiale di pochi giorni fa dell’istituzione dell’Ufficio, che farà capo direttamente al sindaco Gualtieri, così come promesso in campagna elettorale, è già partita l’opposizione di gruppi minoritari di cattolici reazionari. Organizzare una raccolta firme contro un ufficio che sostiene diritti considerati universali dalla comunità internazionale, in una città in cui le persone Lgbtqia+ sono duramente colpite dal clima omolesbobitransfobico che si respira a Roma, e in tutto il Paese, ci dà la misura di quali siano i reali interessi di certi movimenti reazionari: sminuire l’emergenza, ricacciare la comunità Lgbtqia+ nel buio, silenziare chi lotta per una città più laica, accogliente e inclusiva, trasformare le scuole in fortini confessionali. Si prova ancora a citare l’Oscad per dimostrare che l’emergenza non c’è, quando è ormai evidente che senza un reato specifico non è possibile avere dati ufficiali sulle aggressioni omolesbobitransfobiche. I soli casi di cronaca, probabilmente la punta di un iceberg, si attestano ad uno ogni tre giorni in tutto il Paese”. “Come Associazioni, singoli/e attiviste/i Lgbtqia+, sindacati e non solo, non permetteremo a gruppi di estremisti religiosi di dettare legge sui diritti dei cittadini e delle cittadine Lgbtqia+. Tantomeno se si tratta degli stessi che nel 2021 impediscono l’educazione affettivo/sessuale, al rispetto e alle differenze nelle scuole ma allo stesso tempo sostengono veri e propri abusi come le Terapie Riparative, che tentano di cambiare l’orientamento sessuale e affettivo o l’identità di genere di bambine/i e adolescenti a colpi di rosari, esorcismi e ricatti psicologici”, concludono i firmatari.

Il caso italiano

"In Italia esistono migliaia di Famiglie Arcobaleno composte da genitori Lgbti+, coppie, single o separati: famiglie che come le altre, si basano su responsabilità, impegno quotidiano, rispetto e amore - spiegano i portavoce delle Famiglie Arcobaleno - . Quello che manca però sono i diritti per i minori". L’Associazione Famiglie Arcobaleno si sta battendo per sfatare molti tabù, in primis quello legato all’omofobia nei confronti delle famiglie omogenitoriali: "Si portano dietro un pensiero retrogrado che coinvolge anche le famiglie etero", le parole di Leonardo e Francesco, genitori di un bambino generato grazie alla gestazione per altri negli Stati Uniti e cresciuto nell’amore nella cura da due padri. "Tutto si basa nel percepire la donna esclusivamente in funzione di una maternità. La Famiglia Arcobaleno crea invece questa intersezionalità. Esiste qualcosa che è trasversale all’emancipazione, alla lotta politica e sociale di tutti", concludono. Un altro tema dibattuto dall’Associazione riguarda la trascrizione dei bambini nati all’estero da coppie omogenitoriali. In base alla legge italiana solo un genitore può riconoscerlo; serve quindi una legge sulla procreazione medicalmente assistita che sia comprensiva di tutti i diritti e doveri riconosciuti nei matrimoni egualitari.

La storia di Leonardo e Francesco

Oggi sono circa 25.000 i soci dell’associazione Famiglie Arcobaleno e, grazie ai momenti di condivisione con molte famiglie Lgbtqia+, Leonardo e Francesco non vivono con imbarazzo la loro famiglia omosessuale. "Nostro figlio dice di avere tre nonne – raccontano –, un nonno, un gatto che è arancione e due papà. Sa raccontare il suo percorso, ha gli strumenti per farlo. Noi siamo molto presenti con i genitori degli altri bimbi per evitare di dare spazio a fantasie che si sviluppano quando non sei a contatto con la realtà".
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