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Rifiutano di far salire in aereo un adolescente disabile: per lo staff di IndiGo "è pericoloso"

di MARIANNA GRAZI -
10 maggio 2022
adolescente disabile rifiutato dalla compagnia aerea

adolescente disabile rifiutato dalla compagnia aerea

Il personale di IndiGo si sarebbe rifiutato di far salire a bordo dell'aereo un adolescente con disabilità spiegando ai genitori che il figlio rappresentava "un pericolo per gli altri passeggeri". L'episodio risale a sabato 7 maggio, all'aeroporto di Ranchi, ed ha scatenato un'ondata di rabbia e indignazione verso la compagnia aerea: molte persone hanno parlato di un comportamento discriminatorio da parte dello staff mentre il ministro dell'aviazione, Jyotiraditya Scindia, ha promesso "azioni appropriate", sostenendo che stava indagando personalmente sull'incidente. IndiGo, intanto, ha negato le accuse, dicendo di potersi dichiarare orgogliosamente una società inclusiva. Se questa è inclusione...
india adolescente carrozzina

India, la compagnia aerea rifiuta di far salire un adolescente in carrozzina perché è "pericoloso per gli altri passeggeri"

La vicenda: "Non può salire se non diventa 'normale'"

L'episodio è venuto alla luce grazie a uno dei passeggeri del volo, la signora Manisha Gupta, che su Facebook ha ripercorso la vicenda. Prima del volo, racconta, l'adolescente sembrava visibilmente turbato: "Quando è passato attraverso i controlli di sicurezza e ha raggiunto il gate (quasi un'ora prima dell'imbarco), sembrava essere in preda a fame, sete, ansia e confusione". I suoi genitori però, pazientemente erano riusciti a tranquillizzarlo, "con qualche lusinga, un po' di severità, molti abbracci, ecc.", mentre anche altri passeggeri, come lei, si sono fermati per offrire aiuto alla coppia. Un atteggiamento di solidarietà che, invece, non è stato  adottato dal personale di IndiGo. Gupta spiega infatti che quando lo staff lo ha notato, ha subito avvertito i genitori che non li avrebbero fatti salire a bordo "se il bambino non si fosse calmato e non fosse diventato 'normale'". "Abbiamo assistito al pieno sfoggio di autorità e prepotenza – sostiene la donna –. Il personale della Indigo ha annunciato che al bambino non sarebbe stato permesso di prendere il volo. Che era un rischio per gli altri passeggeri. Che doveva ritornare 'normale', prima di essere idoneo a viaggiare", ha scritto su Facebook. E ha aggiunto che altri passeggeri del volo si sono rivolti alle hostess e agli steward assicurando che non avevano alcuna obiezione a che il ragazzo e i suoi genitori salissero sul volo. "Un gruppo di medici, che viaggiava sullo stesso aereo, si è offerto anzi di fornire pieno supporto se un qualsiasi episodio clinico si fosse verificato a mezz'aria", si legge nel post della signora Gupta. Ma la compagnia aerea ha mantenuto la sua posizione, con il suo manager che ha insistito a ribadire che l'adolescente era "incontrollabile" e "in uno stato di panico".

La condanna: "Tolleranza zero verso certi atteggiamenti"

Il post dove si racconta questo episodio è diventato virale, accompagnato da commenti di rabbia diffusa e condanna. "Per questi comportamenti c'è tolleranza zero. Nessun essere umano dovrebbe subire un simile trattamento", ha scritto il ministro dell'aviazione indiana Scindia lunedì su Twitter, promettendo un'indagine approfondita sull'accaduto. La Direzione Generale dell'Aviazione Civile (DGCA) ha anche chiesto un rapporto alla compagnia aerea. La quale, in un comunicato, ha fatto sapere di aver adottato il provvedimento per la sicurezza dei suoi passeggeri, aggiungendo di aver messo a proprio agio la famiglia fornendo loro un soggiorno in hotel e un volo, la mattina seguente, verso la loro destinazione. "Ci dispiace per l'inconveniente causato ai passeggeri. IndiGo è orgogliosa di essere un'organizzazione inclusiva, sia per i dipendenti che per i suoi clienti; e oltre 75mila passeggeri diversamente abili volano con IndiGo ogni mese", aggiungono.

La disabilità in India

L'India ha più di 26 milioni di persone che vivono con disabilità fisiche o cognitive, ma ci sono pochissime infrastrutture per sostenerle nella loro vita quotidiana. Secondo gli attivisti, le persone disabili affrontano abitualmente anche lo stigma, la discriminazione e le molestie. Nel 2019, ad esempio, a un'attivista disabile sopravvissuta alla poliomelite è stato chiesto di togliersi i pantaloni all'aeroporto di Kolkata. Due anni prima, una para-atleta è stata costretta a dormire sul pavimento di un treno perché le era stato assegnato un posto a sedere nel vagone più caro contro le regole.