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Home » Attualità » Summer Camp Atlantia4Ukraine: un’estate di gioia per le mamme e i bambini rifugiati

Summer Camp Atlantia4Ukraine: un’estate di gioia per le mamme e i bambini rifugiati

Il progetto, promosso da Atlantia con la collaborazione delle ong e delle istituzioni della Capitale, coinvolgerà 2.000 persone. A Villa Fassini dal 13 giugno al 2 settembre

Edoardo Martini
10 Giugno 2022
mamme e bambini ucraini rifugiati

Atlantia4Ukraine Summer Camp

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Prende finalmente il via, a Roma, un vero e proprio centro estivo dedicato alle mamme e ai bambini ucraini rifugiati nella Capitale. Per tutta l’estate, dal 13 giugno al 2 settembre, presso la struttura di Villa Fassini in zona Tiburtina, le famiglie ucraine giunte in Italia a causa della guerra nel loro Paese potranno usufruire di un servizio interamente gratuito e dedicato a intrattenere i più piccoli attraverso attività ludico-sportive.

Il progetto Atlantia4Ukraine ha finalmente inizio

Il programma che non annoia mai

Il “Summer Camp” nasce su iniziativa di Atlantia, che attraverso un apposito programma permette ai suoi operatori di prestare fino a 10 giorni di attività retribuite, e dalla partnership con diverse ONG e realtà del terzo settore, come Sport Senza Frontiere Onlus – che si occuperà della gestione operativa del centro – Caritas, Comunità di Sant’ Egidio, Save The Children. Il progetto, chiamato “Atlantia4Ukraine”, si svolgerà anche grazie alla collaborazione attiva di diverse istituzioni, in primis il Comune di Roma, il Ministero degli Affari Esteri, il Dipartimento della Protezione Civile, l’Ambasciata Ucraina in Italia.

Alcuni bambini ucraini rifugiati a Roma si divertono a sperimentare i giochi che avranno a disposizione questa estate durante il Summer Camp di Atlantia4Ukraine

Il centro estivo aprirà i battenti lunedì prossimo e resterà in funzione tutti i giorni feriali, dalle 9.00 alle 17.30, fornendo attività di intrattenimento, sport e giochi per i bambini dai 4 ai 14 anni. In particolare, verranno realizzate attività ricreative, sport, yoga, corsi di lingua italiana e counseling psicologico. Il camp sarà aperto anche alle mamme, che potranno così praticare attività sportiva e usufruire di servizi di accoglienza mirata. Il centro di Villa Fassini, messo a disposizione da Atlantia, oltre ad avere uno spazio verde di 24.000 mq, è dotato infatti di un’aula multimediale perfettamente allestita e di connessione a banda larga, che potrà essere liberamente utilizzata.

A chi si rivolge e quali servizi offre

Sono circa 160 le persone che, ogni giorno, potranno usufruire dei servizi del “Summer Camp”: in questo modo il centro, attraverso un meccanismo di rotazione settimanale, potrà ospitare circa 2.000 rifugiati, tra donne e bambini. Le attività sono state definite attraverso un percorso di ascolto delle principali esigenze della comunità di profughi ucraini presente a Roma: lo scorso 13 maggio, infatti, è stato organizzato un open day nel quale i lavoratori di Atlantia, i rappresentanti delle ONG e delle istituzioni coinvolte si sono incontrati e hanno dialogato con circa 500 persone fuggite dal conflitto, proprio allo scopo di attivare quei servizi maggiormente richiesti.

Incontro Atlantia4Ukraine
Una donna ucraina con il suo bambino all’incontro di presentazione del Summer Camp di Atlantia4Ukraine

Le principali caratteristiche del centro estivo sono state poi illustrate nel corso di un incontro con oltre 200 rifugiati tenutosi oggi, venerdì 10 giugno, presso la sala della Protomoteca del Campidoglio, a cui hanno partecipato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il Presidente di Atlantia, Giampiero Massolo, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, l’Ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnik, l’Assessore alle Politiche Sociali e alla Salute del Comune di Roma, Barbara Funari, il Presidente di Sport Senza Frontiere Onlus, Alessandro Tappa, oltre ai rappresentanti delle altre ONG coinvolte.

Gualtieri e Massolo: “Lieti di dare un supporto concreto”

“Voglio ringraziare Atlantia, la Protezione Civile e le altre Associazioni coinvolte per aver realizzato e sostenuto questa bellissima iniziativa a cui daremo tutto il nostro supporto. Duemila persone, molte delle quali giovanissime, che vengono ospitate a Roma in un campo estivo è una vera e concreta forma di sostegno e solidarietà verso un popolo che è nel cuore di tutte le romane ed i romani – ha dichiarato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri –. Con l’ambasciatore ucraino abbiamo parlato di questo e di altre iniziative con cui continueremo a offrire la nostra vicinanza. Considero un segnale molto positivo che anche le imprese facciano la loro parte in questo drammatico frangente – aggiunge il primo cittadino della Capitale – con una partnership pubblico privato per portare insieme un po’ di serenità nelle giornate di ragazzi costretti a vivere una situazione terribile come questa causata dall’inaccettabile aggressione militare compiuta dalla Russia di Putin”. 

Gualtieri e Massolo
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri con il il Presidente di Atlantia Giampiero Massolo

“Siamo lieti di essere al fianco delle istituzioni e di diverse ONG per dare un supporto concreto alle mamme e ai bambini ucraini che sono giunti a Roma a seguito della guerra. Questo progetto dimostra che, attraverso una collaborazione efficiente tra realtà pubbliche, private e del terzo settore, è possibile attivare servizi di accoglienza e assistenza di qualità, favorendo la partecipazione e l’inclusione sociale. Come Atlantia vogliamo continuare a fare la nostra parte, testimoniando in modo tangibile la nostra forte vicinanza al popolo ucraino” ha aggiunto il Presidente di Atlantia, Giampiero Massolo.

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Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
Prende finalmente il via, a Roma, un vero e proprio centro estivo dedicato alle mamme e ai bambini ucraini rifugiati nella Capitale. Per tutta l'estate, dal 13 giugno al 2 settembre, presso la struttura di Villa Fassini in zona Tiburtina, le famiglie ucraine giunte in Italia a causa della guerra nel loro Paese potranno usufruire di un servizio interamente gratuito e dedicato a intrattenere i più piccoli attraverso attività ludico-sportive.
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Alcuni bambini ucraini rifugiati a Roma si divertono a sperimentare i giochi che avranno a disposizione questa estate durante il Summer Camp di Atlantia4Ukraine
Il centro estivo aprirà i battenti lunedì prossimo e resterà in funzione tutti i giorni feriali, dalle 9.00 alle 17.30, fornendo attività di intrattenimento, sport e giochi per i bambini dai 4 ai 14 anni. In particolare, verranno realizzate attività ricreative, sport, yoga, corsi di lingua italiana e counseling psicologico. Il camp sarà aperto anche alle mamme, che potranno così praticare attività sportiva e usufruire di servizi di accoglienza mirata. Il centro di Villa Fassini, messo a disposizione da Atlantia, oltre ad avere uno spazio verde di 24.000 mq, è dotato infatti di un’aula multimediale perfettamente allestita e di connessione a banda larga, che potrà essere liberamente utilizzata.

A chi si rivolge e quali servizi offre

Sono circa 160 le persone che, ogni giorno, potranno usufruire dei servizi del “Summer Camp”: in questo modo il centro, attraverso un meccanismo di rotazione settimanale, potrà ospitare circa 2.000 rifugiati, tra donne e bambini. Le attività sono state definite attraverso un percorso di ascolto delle principali esigenze della comunità di profughi ucraini presente a Roma: lo scorso 13 maggio, infatti, è stato organizzato un open day nel quale i lavoratori di Atlantia, i rappresentanti delle ONG e delle istituzioni coinvolte si sono incontrati e hanno dialogato con circa 500 persone fuggite dal conflitto, proprio allo scopo di attivare quei servizi maggiormente richiesti.
Incontro Atlantia4Ukraine
Una donna ucraina con il suo bambino all'incontro di presentazione del Summer Camp di Atlantia4Ukraine
Le principali caratteristiche del centro estivo sono state poi illustrate nel corso di un incontro con oltre 200 rifugiati tenutosi oggi, venerdì 10 giugno, presso la sala della Protomoteca del Campidoglio, a cui hanno partecipato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il Presidente di Atlantia, Giampiero Massolo, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, l’Ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnik, l’Assessore alle Politiche Sociali e alla Salute del Comune di Roma, Barbara Funari, il Presidente di Sport Senza Frontiere Onlus, Alessandro Tappa, oltre ai rappresentanti delle altre ONG coinvolte.

Gualtieri e Massolo: "Lieti di dare un supporto concreto"

“Voglio ringraziare Atlantia, la Protezione Civile e le altre Associazioni coinvolte per aver realizzato e sostenuto questa bellissima iniziativa a cui daremo tutto il nostro supporto. Duemila persone, molte delle quali giovanissime, che vengono ospitate a Roma in un campo estivo è una vera e concreta forma di sostegno e solidarietà verso un popolo che è nel cuore di tutte le romane ed i romani – ha dichiarato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri –. Con l’ambasciatore ucraino abbiamo parlato di questo e di altre iniziative con cui continueremo a offrire la nostra vicinanza. Considero un segnale molto positivo che anche le imprese facciano la loro parte in questo drammatico frangente – aggiunge il primo cittadino della Capitale – con una partnership pubblico privato per portare insieme un po’ di serenità nelle giornate di ragazzi costretti a vivere una situazione terribile come questa causata dall’inaccettabile aggressione militare compiuta dalla Russia di Putin”. 
Gualtieri e Massolo
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri con il il Presidente di Atlantia Giampiero Massolo
“Siamo lieti di essere al fianco delle istituzioni e di diverse ONG per dare un supporto concreto alle mamme e ai bambini ucraini che sono giunti a Roma a seguito della guerra. Questo progetto dimostra che, attraverso una collaborazione efficiente tra realtà pubbliche, private e del terzo settore, è possibile attivare servizi di accoglienza e assistenza di qualità, favorendo la partecipazione e l’inclusione sociale. Come Atlantia vogliamo continuare a fare la nostra parte, testimoniando in modo tangibile la nostra forte vicinanza al popolo ucraino” ha aggiunto il Presidente di Atlantia, Giampiero Massolo.
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