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Home » Attualità » Rodolfo Laganà ritrova la sedia a rotelle a Trastevere: “Sarà stata una bravata, grazie a tutti”

Rodolfo Laganà ritrova la sedia a rotelle a Trastevere: “Sarà stata una bravata, grazie a tutti”

L'attore romano è affetto da sclerosi multipla e senza il suo mezzo speciale non è in grado di muoversi: il furto era avvenuto nell’androne del palazzo in cui abita nella Capitale

Camilla Prato
12 Gennaio 2022
L'attore romano Rodolfo Laganà, 64 anni

L'attore romano Rodolfo Laganà, 64 anni

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Rodolfo Laganà ritrova la sedia a rotelle: era nell’androne del suo palazzo. L’attore 64enne, affetto da un decennio da sclerosi multipla, ha sporto denuncia ai carabinieri. Poi il ritrovamento dopo due giorni annunciato su Fb. “Cari Amici l’hanno RITROVATA! Vi ringrazio tutti per i numerosi messaggi ricevuti! Sarà stata una bravata grazie a tutti».

Con un messaggio postato con tre cuoricini sul suo profilo ufficiale Facebook Rodolfo Laganà, attore e mattatore romano, annuncia la buona notizia del ritrovamento della sua sedia a rotelle con supporto elettrico di cui aveva denunciato di aver subito il furto domenica e che si trovava nell’androne del palazzo in cui abita nella Capitale.

L'attore romano Rodolfo Laganà, 64 anni
L’attore romano Rodolfo Laganà, 64 anni

A Riportare la notizia del furto erano stati i quotidiani locali. L’attore 64enne ha sporto denuncia ai carabinieri. Un gesto ancora più misero se considerato che Laganà non può farne a meno a causa della sua malattia. Nel primo pomeriggio di oggi, poi la buona notizia: la sedia è stata ritrovata.

Fu Laganà stesso a rendere pubblica nel 2014 la malattia degenerativa di cui soffre, la sclerosi multipla: “Non è bello quando scopri una cosa così però ho capito che ci si può convivere, si può stare sereni. Voglio portare la mia esperienza al servizio di qualcuno e di qualcosa“. Laganà ha iniziato la sua carriera lavorando con Gigi Proietti e ha recitato in tantissimi film e serie tv come “I Cesaroni”. Nel 2019 ha partecipato al film “A mano disarmata”, con Claudia Gerini e Francesco Pannofino.

La sparizione

Il mezzo elettrico era nell’androne della sua abitazione a Trastevere, dove solitamente lo “parcheggia“ e dove tutti i condomini la conoscono e riconoscono come strumento prezioso e indispensabile per il suo utilizzatore. Sembra escluso insomma che la sedia sia sparita per mano di qualcuno che volesse fare un dispetto o uno scerzo all’attore o l’abbia presa senza sapere a chi appartenesse. Più probabile, dato anche il ritrovamento, un gesto avventato di qualcuno che l’ha vista incustodita e l’ha presa senza pensare alle conseguenze del suo gesto o il furto di un ladro di bassa caratura che voleva ricavarci qualche soldo.

Rodolfo Laganà ha ritrovato la sedia a rotelle
L’attore romano Rodolfo Laganà, 64 anni, ha ritrovato la sedia a rotelle

Assistito dal figlio Filippo, lo stesso Laganà aveva sporto denuncia ai carabinieri di Trastevere, che hanno monitorato le telecamere di video sorveglianza di zona, hanno aumentato la presenza di pattuglie, attivando tutti i loro canali informativi nel sottobosco della Capitale. Accorgimenti che, uniti al risalto avuto dalla vicenda sui media, hanno contribuito a far ’ricomparire’ la carrozzina poco distante da dove era stata sottratta, probabilmente da parte di chi ha pensato così di evitare guai peggiori se fosse stato scoperto.

Il ritrovamento

All’annuncio social hanno fatto seguito tanti like e i messaggi affettuosi di rallegramenti, di amici, parenti e colleghi come Massimo Wertmuller.
Laganà partecipò sul mezzo a rotelle anche ai funerali lo scorso gennaio di Gigi Proietti, suo maestro e grande amico (lo ha ricordato pochi giorni fa sui social nell’anniversario della sua scomparsa).

Gli attori Rodolfo Lagana' e Valeria Golino alla presentazione del film "Prendimi e portami via" (2003)
Gli attori Rodolfo Lagana’ e Valeria Golino alla presentazione del film “Prendimi e portami via” (2003)

Il suo ruolo

Nel 2019 l’attore ha partecipato al film “A mano disarmata”. «All’inizio ero molto spaventato e mi sono chiuso in me stesso, sbagliando — ha raccontato la sua esperienza in passate interviste — Poi ho cominciato a capire la malattia e ad affrontarla, tirando fuori una parte di me che non sapevo di avere. Non posso esserne contento, ma ci convivo». Un ulteriore prova è stata per lui la scoperta della malattia del figlio, attore anche lui, affetto dal Morbo di Wilson fin da bambino e per il quale, negli anni scorsi, ha dovuto sottoporsi a un trapianto di fegato, andato a buon fine.

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Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Rodolfo Laganà ritrova la sedia a rotelle: era nell’androne del suo palazzo. L’attore 64enne, affetto da un decennio da sclerosi multipla, ha sporto denuncia ai carabinieri. Poi il ritrovamento dopo due giorni annunciato su Fb. “Cari Amici l’hanno RITROVATA! Vi ringrazio tutti per i numerosi messaggi ricevuti! Sarà stata una bravata grazie a tutti». Con un messaggio postato con tre cuoricini sul suo profilo ufficiale Facebook Rodolfo Laganà, attore e mattatore romano, annuncia la buona notizia del ritrovamento della sua sedia a rotelle con supporto elettrico di cui aveva denunciato di aver subito il furto domenica e che si trovava nell’androne del palazzo in cui abita nella Capitale.
L'attore romano Rodolfo Laganà, 64 anni
L'attore romano Rodolfo Laganà, 64 anni
A Riportare la notizia del furto erano stati i quotidiani locali. L’attore 64enne ha sporto denuncia ai carabinieri. Un gesto ancora più misero se considerato che Laganà non può farne a meno a causa della sua malattia. Nel primo pomeriggio di oggi, poi la buona notizia: la sedia è stata ritrovata. Fu Laganà stesso a rendere pubblica nel 2014 la malattia degenerativa di cui soffre, la sclerosi multipla: “Non è bello quando scopri una cosa così però ho capito che ci si può convivere, si può stare sereni. Voglio portare la mia esperienza al servizio di qualcuno e di qualcosa“. Laganà ha iniziato la sua carriera lavorando con Gigi Proietti e ha recitato in tantissimi film e serie tv come "I Cesaroni". Nel 2019 ha partecipato al film “A mano disarmata", con Claudia Gerini e Francesco Pannofino.

La sparizione

Il mezzo elettrico era nell’androne della sua abitazione a Trastevere, dove solitamente lo “parcheggia“ e dove tutti i condomini la conoscono e riconoscono come strumento prezioso e indispensabile per il suo utilizzatore. Sembra escluso insomma che la sedia sia sparita per mano di qualcuno che volesse fare un dispetto o uno scerzo all’attore o l’abbia presa senza sapere a chi appartenesse. Più probabile, dato anche il ritrovamento, un gesto avventato di qualcuno che l’ha vista incustodita e l’ha presa senza pensare alle conseguenze del suo gesto o il furto di un ladro di bassa caratura che voleva ricavarci qualche soldo.
Rodolfo Laganà ha ritrovato la sedia a rotelle
L'attore romano Rodolfo Laganà, 64 anni, ha ritrovato la sedia a rotelle
Assistito dal figlio Filippo, lo stesso Laganà aveva sporto denuncia ai carabinieri di Trastevere, che hanno monitorato le telecamere di video sorveglianza di zona, hanno aumentato la presenza di pattuglie, attivando tutti i loro canali informativi nel sottobosco della Capitale. Accorgimenti che, uniti al risalto avuto dalla vicenda sui media, hanno contribuito a far ’ricomparire’ la carrozzina poco distante da dove era stata sottratta, probabilmente da parte di chi ha pensato così di evitare guai peggiori se fosse stato scoperto.

Il ritrovamento

All’annuncio social hanno fatto seguito tanti like e i messaggi affettuosi di rallegramenti, di amici, parenti e colleghi come Massimo Wertmuller. Laganà partecipò sul mezzo a rotelle anche ai funerali lo scorso gennaio di Gigi Proietti, suo maestro e grande amico (lo ha ricordato pochi giorni fa sui social nell’anniversario della sua scomparsa).
Gli attori Rodolfo Lagana' e Valeria Golino alla presentazione del film "Prendimi e portami via" (2003)
Gli attori Rodolfo Lagana' e Valeria Golino alla presentazione del film "Prendimi e portami via" (2003)

Il suo ruolo

Nel 2019 l’attore ha partecipato al film "A mano disarmata". «All’inizio ero molto spaventato e mi sono chiuso in me stesso, sbagliando — ha raccontato la sua esperienza in passate interviste — Poi ho cominciato a capire la malattia e ad affrontarla, tirando fuori una parte di me che non sapevo di avere. Non posso esserne contento, ma ci convivo». Un ulteriore prova è stata per lui la scoperta della malattia del figlio, attore anche lui, affetto dal Morbo di Wilson fin da bambino e per il quale, negli anni scorsi, ha dovuto sottoporsi a un trapianto di fegato, andato a buon fine.
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