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Roma Pride 2022, "Torniamo a fare rumore!": ecco tutte le novità dalla parata arcobaleno

di SOFIA FRANCIONI -
31 maggio 2022
Raffella Carrà

Raffella Carrà

L'11 giugno il Roma Pride torna a sfilare sulla scia del nuovo slogan: Torniamo a fare rumore. Un omaggio all'icona Lgbtq+ Raffaella Carrà scomparsa il 5 luglio 2021 e alla sua canzone "Rumore". Ma anche un motto che reclama spazio e voce dopo due anni di silenzio causati dalla pandemia. Alla conferenza stampa di presentazione svoltasi il 31 maggio al teatro Brancaccio di Roma, si inizia elencando le novità: sarà Maria Grazia Cucinotta ad aprire la settimana del Gay Pride a Roma. L’attrice e produttrice giovedì 2 giugno alle 21 al Giardino delle Terme di Traiano sarà la madrina de La Pride Croisette, di cui è direttore artistico Diego Longobardi. Dopo il taglio del nastro all’apertura, sono attesi numerosi ospiti durante la settimana, fino ad arrivare all’11 giugno, giorno del Roma Pride 2022, con la presenza della cantante Elodie in veste di madrina.

Come si svolgerà la sfilata del Roma Pride 2022?

le madrine del Pride 2022

Elodie sarà la madrina della parata Roma Pride 2022, mentre Maria Grazia Cucinotta taglierà il nastro della settimana del Gay Pride, inaugurando La Pride Croisette

Nonostante gli organizzatori rimandino alla data del 10 giugno per fornire ulteriori dettagli, la coloratissima parata del Roma Pride 2022 ha già una sua forma: il ritrovo è sabato 11 giugno alle ore 15 in piazza della Repubblica, vicino alla stazione di Roma Termini. Carri, ambasciate, istituzioni e associazioni presenti partiranno però per dare vita alla sfilata soltanto alle ore 16. Il percorso è quello classico: via Cavour, Santa Maria, via Merulana per scendere fino al Colosseo e fermarsi poco prima di piazza Madonna di Loreto, a causa dei cantieri aperti. Sono quasi trent'anni (28 per l'esattezza) che il Roma Pride colora le strade della Capitale, sfilando per rivendicare i propri diritti e i risultati ottenuti in tutti questi anni di vera e propria lotta non violenta. Il primo gay pride risale al 1994: una battaglia che ha segnato tutte le parate future, come quella del 2000, anno del Giubileo, che andò contro tutti, anche la politica.

Il documento politico

Per la XXVIII edizione del Roma Pride gli organizzatori puntano sull'attirare molti turisti. Ma non solo. Saranno infatti come sempre le rivendicazioni politiche il cuore della parata: "Vogliamo tornare a riempire le strade attraverso i nostri corpi. Il Roma Pride è contro la guerra accanto alla comunità Lgbtq+ ucraina, contro il patriarcato e la sua cultura", dicono gli organizzatori dal palco del Brancaccio. Make love, no war è infatti uno dei cori che sentiremo intonare dagli attivisti. "Vogliamo che mai come quest'anno Roma diventi la capitale Lgbtq+ e che sia da esempio per le altre città. Dobbiamo iniziare ad essere noi ad appoggiare eventi e portare iniziative, collaborando con il comune di Roma e la Regione". Dal palco si passa poi in rassegna il documento politico redatto dal coordiamento: "Siamo stanchi di vedere strumentalizzate le nostre istanze. Quest'anno la parata sarà dedicata alle persone disabilità e alle neurodivergenze. Vogliamo riprenderci gli spazi che in questa città sono lasciati ai gruppi fascisti. Ma vogliamo anche, una volta per tutte, superare la divisione binaria e rompere gli schemi precostituiti. Parleremo di famiglia e della necessità di rivedere il diritto di famiglia, prima di tutto aprendo la possibilità delle adozioni a tutt*", continuando gli organizzatori. "Gli applausi che abbiamo visto e sentito alzarsi dopo la bocciatura della legge contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo sono stati tremendi. Sfileremo per ribadirlo: non esiste libertà senza liberazione. Non esiste liberazione senza uguaglianza".

Il programma dei Pride