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Home » Attualità » Pride di Roma, sfilano in 900mila: “Siamo tornati a fare rumore”. Elodie madrina in fucsia

Pride di Roma, sfilano in 900mila: “Siamo tornati a fare rumore”. Elodie madrina in fucsia

La cantante teneva il lungo striscione con sopra riportato lo slogan della manifestazione. La voce delle istituzioni e l'appello di Luxuria: "Intitoliamo una strada a Raffaella Carrà" "

Lucia Lapi
11 Giugno 2022
Elodie madrina del Roma Pride 2022

Elodie madrina del Roma Pride 2022

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Dopo due anni di silenzio piazza della Repubblica a Roma si è tinta ancora una volta con i colori dell’arcobaleno per il Roma Pride. Circa 900mila persone secondo gli organizzatori le persone che oggi 11 giugno si sono radunate per partecipare al Pride di Roma e sfilare per le strade della Capitale unite dalle parole ‘Peace & Love’ per chiedere la piena uguaglianza di diritti. Bellissima e fasciata in un abito fucsia, Elodie chiamata a fare da madrina all’edizione 2022 del Roma Pride, ha marciato alla testa del corteo accanto al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. La cantante teneva il lungo striscione con sopra riportato lo slogan della manifestazione: “Torniamo a fare Rumore” partecipando così alla festa di colori e musica per affermare i diritti civili, come patrimonio comune e non solo di una parte.

Sul carro del Roma Pride arrivato al Colosseo la madrina, Elodie, ha cantato il suo singolo 'Bagno a mezzanotte'
Sul carro del Roma Pride arrivato al Colosseo la madrina, Elodie, ha cantato il suo singolo ‘Bagno a mezzanotte’

“Essere qui è doveroso. Roma deve essere in prima fila per i diritti e contro ogni discriminazione. Noi ci siamo”. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, sabato 11 giugno al Pride dopo 5 anni di assenza di un primo cittadino alla parata arcobaleno.
“Madrid intitolerà una piazza a Raffaella Carrà. Se lo fa Madrid, perché non lo può fare anche Roma?”. Questa la richiesta fatta da Vladimir Luxuria al sindaco di Roma Roberto Gualtieri arrivato al Pride. “Cosa mi ha risposto? Che ci stanno pensando”, ha detto Luxuria che poi ha aggiunto: “Sarebbe bello avere una risposta entro il 18 giugno, giorno del compleanno di Raffaella Carrà”.

Circa 900mila persone secondo gli organizzatori le persone che oggi 11 giugno si sono radunate per partecipare al Pride di Roma e sfilare per le strade della Capitale unite dalle parole ‘Peace & Love’
Circa 900mila persone secondo gli organizzatori le persone che hanno partecipato al Roma Pride

“Anche quest`anno, un`immensa folla colora le strade di Roma chiedendo eguaglianza, libertà e diritti. Sono certa che queste voci arriveranno fin dentro i palazzi, smuovendo le coscienze di chi ancora crede di poter imprigionare l`Italia in un passato di oscurantismo, discriminazione, odio”. Lo ha dichiarato la senatrice del Pd Monica Cirinnà, responsabile dei Diritti del Pd, in testa al corteo del Gay Pride 2022 nella Capitale, guidando la folta delegazione presente composta fra gli altri dai parlamentari romani Andrea Casu e Matteo Orfini. “C`è un paese giovane e sorridente che chiede di essere visto e ascoltato”.

La giornata

Elodie madrina del Roma Pride 2022
Elodie madrina del Roma Pride 2022

Da Piazza della Repubblica fino ai Fori Imperiali: il centro della Capitale si tinge con i colori dell’arcobaleno. ‘Torniamo a fare rumore’ è lo slogan della manifestazione che ha invaso il centro della Capitale, scelto in onore all’icona Lgbtq+, Raffaella Carrà, scomparsa nel luglio scorso. Un motto quello scelto soprattutto rilanciare la battaglia per avere piena uguaglianza di diritti. Dopo due anni di pandemia torna un Pride, più colorato che mai e ad aprire il corteo sono le istituzioni cittadine. Al fianco del Circolo Mario Mieli e agli organizzatori, a tenere lo striscione in prima fila, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Tanti gli striscioni comparsi nel corteo festante che si è snodato per le vie del centro di Roma anche quello con su scritto “Insieme da 32 anni“ mentre più in là compariva “La pignatta dei diritti“. La parte del leone l’ha fatta il carro con le drag queen intitolato ‘L’esercito della Carrà’. Il corteo ha anche applaudito una sposa che è passata accanto ai manifestanti.

I quindici carri

Circa 900mila persone secondo gli organizzatori le persone che sabato 11 giugno si sono radunate per partecipare al Pride di Roma unite dalle parole ‘Peace & Love’

Quindici i carri della sfilata: Circolo Mario Mieli, Mucca assassina, famiglie arcobaleno, comunità ebraica Lgbt+, solo per citarne alcuni. Anche diversi politici presenti, tra gli altri, per il Pd Monica Cirinnà, Laura Boldrini, Filippo Sensi e Matteo Orfini. E poi il leader di Azione Carlo Calenda e il deputato di Forza Italia, Elio Vito. La regina del Pride romano è stata Elodie, madrina della manifestazione di sabato, che ha animato la sfilata con le sue canzoni e arrivata sul carro vicino al Colosseo ha fatto ballare i presenti con il suo singolo ‘Bagno a mezzanotte’. “Sono molto molto felice, ed è importante manifestare e ricordare che dove c’è l’amore c’è la normalità e la verità soprattutto”, ha detto.

Il post della leader di +Europa, Emma Bonino, sui suoi canali social

Emma e gli altri

Da chi dei diritti ha fatto la cifra delle sue battaglie politiche arriva forte il richiamo per la manifestazione di oggi: “Dove marcia il Pride scoppia la pace“, ha detto la leader di +Europa, Emma Bonino, sui suoi canali social. Un pride che è risultato un successo, non solo Roma. I colori dell’arcobaleno hanno animato ianche il capoluogo ligure. Migliaia le persone, tantissimi giovani e ragazzi, in piazza a Genova, con il corteo aperto dal carro intitolato »offensivi e divisivi«. Abiti sgargianti, make up e acconciature da notare, tanti striscioni, cartelli – “we are all a little bit gay“ -, cori e tanta musica. In piazza con tanti giovanissimi anche genitori e famiglie con bambini. Il mese del Pride fa così sentire la sua voce anche se a Roma la giornata era iniziata con una contestazione: il movimento politico cattolico Militia Christi e il movimento nazionale della Rete dei patrioti hanno affisso all’alba manifesti contro “il triste evento“ lungo il percorso del corteo. A favore del Pride si è invece schierata l’ambasciata Usa presso la Santa Sede: “Love si love“, “l’amore è amore“: ha scritto in un tweet sostenendo “la parità di diritti per tutti“ e postando anche foto della loro partecipazione all’evento nella Capitale. La parata è finita ma la marea arcobaleno è tornata a fare rumore.

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
Dopo due anni di silenzio piazza della Repubblica a Roma si è tinta ancora una volta con i colori dell’arcobaleno per il Roma Pride. Circa 900mila persone secondo gli organizzatori le persone che oggi 11 giugno si sono radunate per partecipare al Pride di Roma e sfilare per le strade della Capitale unite dalle parole ‘Peace & Love’ per chiedere la piena uguaglianza di diritti. Bellissima e fasciata in un abito fucsia, Elodie chiamata a fare da madrina all’edizione 2022 del Roma Pride, ha marciato alla testa del corteo accanto al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. La cantante teneva il lungo striscione con sopra riportato lo slogan della manifestazione: “Torniamo a fare Rumore” partecipando così alla festa di colori e musica per affermare i diritti civili, come patrimonio comune e non solo di una parte.
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Circa 900mila persone secondo gli organizzatori le persone che oggi 11 giugno si sono radunate per partecipare al Pride di Roma e sfilare per le strade della Capitale unite dalle parole ‘Peace & Love’
Circa 900mila persone secondo gli organizzatori le persone che hanno partecipato al Roma Pride
“Anche quest`anno, un`immensa folla colora le strade di Roma chiedendo eguaglianza, libertà e diritti. Sono certa che queste voci arriveranno fin dentro i palazzi, smuovendo le coscienze di chi ancora crede di poter imprigionare l`Italia in un passato di oscurantismo, discriminazione, odio”. Lo ha dichiarato la senatrice del Pd Monica Cirinnà, responsabile dei Diritti del Pd, in testa al corteo del Gay Pride 2022 nella Capitale, guidando la folta delegazione presente composta fra gli altri dai parlamentari romani Andrea Casu e Matteo Orfini. “C`è un paese giovane e sorridente che chiede di essere visto e ascoltato”. La giornata
Elodie madrina del Roma Pride 2022
Elodie madrina del Roma Pride 2022
Da Piazza della Repubblica fino ai Fori Imperiali: il centro della Capitale si tinge con i colori dell’arcobaleno. ‘Torniamo a fare rumore’ è lo slogan della manifestazione che ha invaso il centro della Capitale, scelto in onore all’icona Lgbtq+, Raffaella Carrà, scomparsa nel luglio scorso. Un motto quello scelto soprattutto rilanciare la battaglia per avere piena uguaglianza di diritti. Dopo due anni di pandemia torna un Pride, più colorato che mai e ad aprire il corteo sono le istituzioni cittadine. Al fianco del Circolo Mario Mieli e agli organizzatori, a tenere lo striscione in prima fila, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Tanti gli striscioni comparsi nel corteo festante che si è snodato per le vie del centro di Roma anche quello con su scritto “Insieme da 32 anni“ mentre più in là compariva “La pignatta dei diritti“. La parte del leone l’ha fatta il carro con le drag queen intitolato ‘L’esercito della Carrà’. Il corteo ha anche applaudito una sposa che è passata accanto ai manifestanti. I quindici carri
Circa 900mila persone secondo gli organizzatori le persone che sabato 11 giugno si sono radunate per partecipare al Pride di Roma unite dalle parole ‘Peace & Love’
Quindici i carri della sfilata: Circolo Mario Mieli, Mucca assassina, famiglie arcobaleno, comunità ebraica Lgbt+, solo per citarne alcuni. Anche diversi politici presenti, tra gli altri, per il Pd Monica Cirinnà, Laura Boldrini, Filippo Sensi e Matteo Orfini. E poi il leader di Azione Carlo Calenda e il deputato di Forza Italia, Elio Vito. La regina del Pride romano è stata Elodie, madrina della manifestazione di sabato, che ha animato la sfilata con le sue canzoni e arrivata sul carro vicino al Colosseo ha fatto ballare i presenti con il suo singolo ‘Bagno a mezzanotte’. “Sono molto molto felice, ed è importante manifestare e ricordare che dove c’è l’amore c’è la normalità e la verità soprattutto", ha detto.
Il post della leader di +Europa, Emma Bonino, sui suoi canali social
Emma e gli altri Da chi dei diritti ha fatto la cifra delle sue battaglie politiche arriva forte il richiamo per la manifestazione di oggi: “Dove marcia il Pride scoppia la pace“, ha detto la leader di +Europa, Emma Bonino, sui suoi canali social. Un pride che è risultato un successo, non solo Roma. I colori dell’arcobaleno hanno animato ianche il capoluogo ligure. Migliaia le persone, tantissimi giovani e ragazzi, in piazza a Genova, con il corteo aperto dal carro intitolato »offensivi e divisivi«. Abiti sgargianti, make up e acconciature da notare, tanti striscioni, cartelli - “we are all a little bit gay“ -, cori e tanta musica. In piazza con tanti giovanissimi anche genitori e famiglie con bambini. Il mese del Pride fa così sentire la sua voce anche se a Roma la giornata era iniziata con una contestazione: il movimento politico cattolico Militia Christi e il movimento nazionale della Rete dei patrioti hanno affisso all’alba manifesti contro “il triste evento“ lungo il percorso del corteo. A favore del Pride si è invece schierata l’ambasciata Usa presso la Santa Sede: “Love si love“, “l’amore è amore“: ha scritto in un tweet sostenendo “la parità di diritti per tutti“ e postando anche foto della loro partecipazione all’evento nella Capitale. La parata è finita ma la marea arcobaleno è tornata a fare rumore.
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