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Home » Attualità » Rosamaria Caputi, la disperazione di una mamma: “Non mi affittano casa perché ho un figlio autistico”

Rosamaria Caputi, la disperazione di una mamma: “Non mi affittano casa perché ho un figlio autistico”

Roma, la denuncia della ex attrice di teatro, regista e drammaturga siciliana: "Devo trovare un nuovo appartamento, ma appena i proprietari si accorgono che una parte dei redditi deriva dagli aiuti economici statali al mio bambino, chiudono ogni rapporto"

Remy Morandi
28 Maggio 2022
rosamaria caputi mamma figlio autistico

rosamaria caputi mamma figlio autistico

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Se non fosse sua mamma a raccontarlo, si farebbe fatica a crederci. Francesco, 11 anni, è un bambino a cui è stato diagnosticato uno spettro autistico. Il piccolo è figlio di Rosamaria Caputi, 54 anni, catanese, ex attrice di teatro, trasferitasi da anni a Roma per inseguire il suo sogno professionale. Rimasta vedova, mamma di tre figli, a fine giugno dovrà lasciare casa. Per questo, già da tempo, Rosamaria si è messa alla ricerca di una nuova casa, sempre a Roma. Ma la ricerca è più facile a dirsi che a farsi, perché come ha denunciato la stessa ex attrice di teatro sui social: “Non mi affittano casa perché ho un figlio autistico“, Francesco.

Rosamaria Caputi, 54 anni, e il figlio Francesco, 11 anni (Foto tratta dal profilo Facebook di Rosamaria Caputi)

La denuncia di Rosamaria Caputi: “Non trovo casa perché ho un figlio autistico”

“Stavolta il muro si è alzato. Non trovo casa, non me l’affittano. Appena, tra i redditi che presento, si accorgono che una parte deriva dagli aiuti economici statali a mio figlio, con diagnosi di spettro autistico, chiudono ogni rapporto”. Così mamma Rosamaria Caputi denuncia e affida ai social la sua disperazione. La difficoltà di trovare una casa a Roma, prosegue a raccontare l’ex attrice di teatro, non è un problema economico perché “ho un reddito certificato derivante dalla reversibilità della pensione di mio marito e dagli aiuti statali stanziati per mio figlio e ho ripreso a lavorare part time con l’università”.

Nonostante la stabilità economica, aggiunge Rosamaria Caputi, “quando un affittuario deve scegliere tra me e un’altra famiglia, vengo sistematicamente scartata“. “Porto in dote garanzie economiche stabili, ma nel mio caso i padroni dei trivani che ho visitato hanno solo guardato la situazione familiare scegliendo altri candidati: temono chissà quale comportamento, non sanno quale sia il livello di autismo di mio figlio, lui che ama il rapporto con gli altri  va avanti con i suoi progressi”, dice l’ex attrice di teatro.

Rosamaria Caputi ha ricevuto molte telefonate di sostegno e qualche promessa di aiuto, ma al momento nessun atto concreto che “possa risolvere la mia vita”. Comunque sia, l’ex attrice di teatro non si arrende: “Non mi posso fermare, non me lo posso permettere“. Rosamaria non cerca “aiuti economici, né compassione di facciata”. La sua è una “difesa della mia famiglia, raccontando una storia che è simile a tante altre”. “Ci saranno migliaia di persone nella mia stessa identica situazione – osserva Rosamaria – e spero ci possa mettere insieme per sensibilizzare la società sull’autismo, così poco conosciuto dai più”.

La mamma: “Di fronte a una discriminazione così umiliante non sto zitta”

Rosamaria è sorpresa dal “risalto mediatico” ottenuto dal suo post di denuncia su Facebook, pubblicato forzando la sua natura di “persona riservata”. Ma una cosa la mamma ed ex attrice di teatro la contesta con fermezza: l’agire della società che “a buona distanza si nasconde dietro solidarietà e accoglienza a parole o citazioni”, ma che “quando deve dimostrare coi fatti questi buoni sentimenti, si allonta, ti rifiuta”. È “triste dirlo, ma è così”, è la sua amara constatazione, ma, ribadisce, che “di fronte a una discriminazione così umiliante non riesco a stare zitta“.

Nel frattempo, Rosamaria Caputi ha ottenuto una serie di indirizzi di case da controllare e di agenzie immobiliari a cui rivolgersi e come fare ad avere l’attenzione dell’assessorato alle Politiche abitative del Comune di Roma. Comunque sia, finché non troverà una nuova casa per lei, il suo Francesco, e gli altri due figli, la battaglia di Rosamaria non finirà.

“C’è un limite a tutto, e questa brutta storia doveva diventare pubblica. Perché gli indifferenti, i vigliacchi, chi gira le spalle, chi non vede, non sente e non parla e pensa che il dramma di Rosamaria sia solo roba sua perché non lo toccherà mai, sbaglia”, commenta adirato su Facebook, il senatore Davide Faraone, presidente di Fondazione Italiana Autismo. “Perchè questa madre di tre figli, questa attrice, regista e drammaturga siciliana, una di quelle che ha le spalle robuste e la testa fine, ed ha soprattutto un amore sfrenato per i suoi figli, è una di noi. Perché oggi è capitato a lei, domani potremmo trovarci in questa vergognosa storia. Perché c’è in ciascuno di noi una fragilità e nessuno può permettersi di alzare muri. Rosamaria non ha problemi di reddito, chi la respinge invece ha certamente problemi di cuore. Nel senso che – conclude il presidente di Fondazione Italiana Autismo – un cuore non ce l’ha“.

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Se non fosse sua mamma a raccontarlo, si farebbe fatica a crederci. Francesco, 11 anni, è un bambino a cui è stato diagnosticato uno spettro autistico. Il piccolo è figlio di Rosamaria Caputi, 54 anni, catanese, ex attrice di teatro, trasferitasi da anni a Roma per inseguire il suo sogno professionale. Rimasta vedova, mamma di tre figli, a fine giugno dovrà lasciare casa. Per questo, già da tempo, Rosamaria si è messa alla ricerca di una nuova casa, sempre a Roma. Ma la ricerca è più facile a dirsi che a farsi, perché come ha denunciato la stessa ex attrice di teatro sui social: "Non mi affittano casa perché ho un figlio autistico", Francesco.
Rosamaria Caputi, 54 anni, e il figlio Francesco, 11 anni (Foto tratta dal profilo Facebook di Rosamaria Caputi)

La denuncia di Rosamaria Caputi: "Non trovo casa perché ho un figlio autistico"

"Stavolta il muro si è alzato. Non trovo casa, non me l'affittano. Appena, tra i redditi che presento, si accorgono che una parte deriva dagli aiuti economici statali a mio figlio, con diagnosi di spettro autistico, chiudono ogni rapporto". Così mamma Rosamaria Caputi denuncia e affida ai social la sua disperazione. La difficoltà di trovare una casa a Roma, prosegue a raccontare l'ex attrice di teatro, non è un problema economico perché "ho un reddito certificato derivante dalla reversibilità della pensione di mio marito e dagli aiuti statali stanziati per mio figlio e ho ripreso a lavorare part time con l'università". Nonostante la stabilità economica, aggiunge Rosamaria Caputi, "quando un affittuario deve scegliere tra me e un'altra famiglia, vengo sistematicamente scartata". "Porto in dote garanzie economiche stabili, ma nel mio caso i padroni dei trivani che ho visitato hanno solo guardato la situazione familiare scegliendo altri candidati: temono chissà quale comportamento, non sanno quale sia il livello di autismo di mio figlio, lui che ama il rapporto con gli altri  va avanti con i suoi progressi", dice l'ex attrice di teatro. Rosamaria Caputi ha ricevuto molte telefonate di sostegno e qualche promessa di aiuto, ma al momento nessun atto concreto che "possa risolvere la mia vita". Comunque sia, l'ex attrice di teatro non si arrende: "Non mi posso fermare, non me lo posso permettere". Rosamaria non cerca "aiuti economici, né compassione di facciata". La sua è una "difesa della mia famiglia, raccontando una storia che è simile a tante altre". "Ci saranno migliaia di persone nella mia stessa identica situazione - osserva Rosamaria - e spero ci possa mettere insieme per sensibilizzare la società sull'autismo, così poco conosciuto dai più".

La mamma: "Di fronte a una discriminazione così umiliante non sto zitta"

Rosamaria è sorpresa dal "risalto mediatico" ottenuto dal suo post di denuncia su Facebook, pubblicato forzando la sua natura di "persona riservata". Ma una cosa la mamma ed ex attrice di teatro la contesta con fermezza: l'agire della società che "a buona distanza si nasconde dietro solidarietà e accoglienza a parole o citazioni", ma che "quando deve dimostrare coi fatti questi buoni sentimenti, si allonta, ti rifiuta". È "triste dirlo, ma è così", è la sua amara constatazione, ma, ribadisce, che "di fronte a una discriminazione così umiliante non riesco a stare zitta". Nel frattempo, Rosamaria Caputi ha ottenuto una serie di indirizzi di case da controllare e di agenzie immobiliari a cui rivolgersi e come fare ad avere l'attenzione dell'assessorato alle Politiche abitative del Comune di Roma. Comunque sia, finché non troverà una nuova casa per lei, il suo Francesco, e gli altri due figli, la battaglia di Rosamaria non finirà. "C'è un limite a tutto, e questa brutta storia doveva diventare pubblica. Perché gli indifferenti, i vigliacchi, chi gira le spalle, chi non vede, non sente e non parla e pensa che il dramma di Rosamaria sia solo roba sua perché non lo toccherà mai, sbaglia", commenta adirato su Facebook, il senatore Davide Faraone, presidente di Fondazione Italiana Autismo. "Perchè questa madre di tre figli, questa attrice, regista e drammaturga siciliana, una di quelle che ha le spalle robuste e la testa fine, ed ha soprattutto un amore sfrenato per i suoi figli, è una di noi. Perché oggi è capitato a lei, domani potremmo trovarci in questa vergognosa storia. Perché c'è in ciascuno di noi una fragilità e nessuno può permettersi di alzare muri. Rosamaria non ha problemi di reddito, chi la respinge invece ha certamente problemi di cuore. Nel senso che - conclude il presidente di Fondazione Italiana Autismo - un cuore non ce l'ha".
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