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Russia, l'autorità delle comunicazioni impone: "Stop alla diffusione di libri Lgbt+"

L'ultimo atto di una crociata contro le minoranze sessuali. I testi sotto accusa sono quelli che promuoverebbero "relazioni sessuali non tradizionali"

di MARIANNA GRAZI -
23 agosto 2022
Parata del Gay Pride a Bucharest

Parata del Gay Pride a Bucharest

La crociata del governo russo contro la comunità Lgbt+ non si ferma. Un esempio erano state le dichiarazioni, tempo fa, di Apti Alaudinov, il capo del battaglione ceceno Akhmat impegnato nell'invasione Ucraina, che aveva precisato di "combattere una guerra santa contro il mondo Lgbt e l’Anticristo dei pervertiti". Una battaglia che va avanti da anni, fatta di omofobia, di minacce, di divieti a tutti quei comportamenti (che qualcuno in Italia definirebbe "deviati") sessuali che non rientrano nell'eteronormatività più pura.

Vietato diffondere libri Lgbt+

RUSSIA LGBT

Manifestanti Lgbt+ sfilano con le bandiere arcobaleno nella Piazza Rossa a Mosca

L'ultimo atto, in ordine temporale, di questo scontro vede protagonista la Roskomnadzor, l'autorità per le comunicazioni in Russia, ha chiesto all'Unione russa del Libro di fermare la distribuzione di testi che, secondo l'ente che si occupa di censura, promuoverebbero "relazioni sessuali non tradizionali": lo riporta la testata online indipendente Meduza, citando a sua volta la Tass. Anche l'ambito letterario è quindi adesso al vaglio delle autorità, pronte a mandare in fumo, come negli anni della santa Inquisizione, migliaia di pagine, di scritti, di pensieri considerati "fuori legge".

La legge contro la propaganda Lgbt+ tra i minori

Russia, Legge anti propaganda Lgbt

Dal 2013 in Russia è in vigore una legge che vieta la propaganda omosessuale tra i minori, voluta fortemente dal presidente Putin

In Russia i diritti delle minoranze sessuali sono troppo spesso calpestati e le manifestazioni per la difesa di questi diritti sono ostacolati da una famigerata legge del 2013 che punisce ufficialmente la promozione tra i minori delle "relazioni non tradizionali". Una misura approvata nove anni su diretto interessamento del presidente Vladimir Putin. Secondo i fautori di questa norma "lo scopo (è quello) di proteggere i minori dalle informazioni che promuovono la negazione dei valori tradizionali della famiglia". Ma il fine dichiarato del Cremlino è quello di 'proteggere' i bambini dall’esposizione all’omonormatività (l’idea che presenta l’omosessualità come una questione normale nella società), mettendo di fatto al bando l'omosessualità: vietato qualsiasi riferimento ad essa rivolto ai più giovani, ovviamente divieto assoluto alle marce del Pride e allo sfoggio –in qualsiasi momento o luogo – di bandiere arcobaleno. E tra chi prova a resistere, come la tennista Daria Kasatkina e gli esponenti della comunità Lgbt+ in Ucraina che, preoccupati delle conseguenze di un controllo russo sul Paese hanno imbracciato le armi per combattere contro l'invasore, e chi invece ha perso la battaglia, arrestato o peggio ucciso solo per aver professato il suo amore, la guerra rainbow continua.