Manifestanti nel fine-settimana hanno dato fuoco a una statua dedicata a
Borba Gato, a
San Paolo del Brasile. L’episodio ha riacceso il dibattito sulle celebrazioni rese ai personaggi storici legati alla
tratta degli schiavi. Borba Gato fu uno dei
“bandeirantes” che esplorarono l’interno del Brasile e del Sud America alla ricerca di ricchezze minerarie e degli indigeni, per
trovare schiavi e distruggere i “quilombos” (rifugi degli schiavi africani). Ci sono altri tributi a queste figure a San Paolo, come il
Monumento alle bandiere, di fronte al
Parco Ibirapuera, e l’autostrada Bandeirantes. Davanti al monumento in fiamme, il gruppo responsabile dell’azione ha affisso uno
striscione con su scritto “
Rivoluzione periferica - La favela sta arrivando e non sarà carnevale”.
I progetti di legge
L’azione sfida il razzismo denunciando il ruolo svolto da diversi personaggi storici nella schiavitù. Il dibattito ha raggiunto anche il
Parlamento di San Paolo, dove almeno due progetti di legge in corso propongono la
rimozione dei monumenti che rendono omaggio agli schiavisti negli spazi pubblici. Alla Camera dei deputati, un disegno di legge vorrebbe vietare “l’uso di espressioni, personalità, immagini o qualsiasi altro elemento legato alla schiavitù” su beni pubblici come strade, monumenti o edifici.
Il sindaco: "I vandalismi non servono"
Il
sindaco di San Paolo ha condannato in una nota il rogo della statua di Borba Gato: “Non è con un
atto di vandalismo che si potrà discutere di certe questioni”. Secondo il sindaco, “anche se si tratta di un debito del passato è necessario restare calmi, avere
rispetto della democrazia e tolleranza”.
I precedenti nel mondo
Nel 2020, questo tipo di dibattito ha avuto luogo negli
Stati Uniti e in altri paesi europei in risposta all’omicidio di
George Floyd. Negli Usa, i manifestanti hanno
abbattuto le statue di Cristoforo Colombo, mentre nella città britannica di
Bristol è toccato alla statua del commerciante di schiavi
Edward Colston. In
Belgio sono stati presi di mira i monumenti dedicati a
re Leopoldo II, che durante il regno contribuì alla morte di milioni di persone in Africa.