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Home » Attualità » Sanità e tecnologia: in Italia gli ospedali e le aziende sanitarie sono sempre più smart

Sanità e tecnologia: in Italia gli ospedali e le aziende sanitarie sono sempre più smart

Assegnati gli Smart Hospital Award, i premi sull’efficienza energetica, la gestione intelligente e sostenibile delle strutture

Maurizio Costanzo
10 Ottobre 2022
In Italia gli ospedali e le aziende sanitarie sono sempre più smart

In Italia gli ospedali e le aziende sanitarie sono sempre più smart

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Il  sistema salute è un comparto strategico in Italia. La tecnologia medica sta trasformando il volto degli ospedali che diventano sempre più smart, con un numero crescente di dispositivi tecnologici. Solo per citare alcune di queste rivoluzioni delle cure, le nuove stampanti 3D che offrono protesi su misura fino a pochi anni fa impensabili, e i sistemi di monitoraggio a distanza garantiscono interventi di emergenza su pazienti con malattie croniche. Ma quanto pesa tutto questo sull’ambiente? Per valorizzare le imprese del sistema sanitario pubblico e privato che si siano dimostrate virtuose nella gestione energetica, intelligente e sostenibile della propria struttura, è stato creato Smart Hospital Award, un premio sull’efficienza energetica, la gestione intelligente dell’azienda e la sostenibilità delle proprie politiche.

L'Azienda Ausl di Bologna
L’Azienda Ausl di Bologna

Sono ben quattro i vincitori di questa prima edizione del premio, nato in collaborazione con la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere. Un riconoscimento su tre filoni: energy, building, green. Il premio, organizzato da Koncept e conclusosi al Forum Sistema Salute di Firenze, era rivolto alle aziende del sistema sanitario pubblico e privato, nonché alla filiera dei fornitori, dalle aziende farmaceutiche e di dispositivi medici, alle aziende fornitrici di servizi e prodotti, in quanto l’Azienda sanitaria, in qualità di attore della sanità e promotore di salute, devep reoccuparsi anche degli impatti ambientali indiretti determinati dai propri fornitori.

Per la categoria Aziende Sanitarie Pubbliche i giurati hanno deciso per un ex equo per Ausl Bologna e Ausl Romagna. Le esperienze di efficientamento energetico delle due Aziende, sono caratterizzate da interventi vasti e complessi, con elevati risultati, sulla base di un piano strategico unitario e un insieme di elementi positivi comuni alle due esperienze tra cui: una progettualità complessiva iniziata da oltre dieci anni, che nel tempo ha coinvolto l’intero insieme delle strutture sanitarie aziendali, con una particolare attenzione alla messa in opera di centrali di trigenerazione in tutti gli edifici a destinazione ospedaliera e interventi sull’involucro edilizio. Per la realizzazione di questo programma si è ricorsi all’utilizzo di nuovi sistemi contrattuali tipo Epc attraverso forme di partenariato Pubblico Privato.

La Fondazione Policlinico Gemelli, per le Aziende Sanitarie Private, si è contraddistinta per le dimensioni dell’intervento di efficientamento, applicato a un ospedale di notevoli dimensioni, con la realizzazione di uno dei più importanti impianti di trigenerazione a livello del Sistema Sanitario Italiano. L’intervento tecnico è stato accompagnato anche dalla realizzazione di impianti per la regolazione, il monitoraggio e il controllo delle tecnologie attraverso un sistema di Bems e Light Control, basato sulla adattabilità alla luminosità ambientale e alla presenza di persone, con una significativa riduzione dell’impronta ecologica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli.

Il primo premio per la categoria dei fornitori è andato a Cooplat per l’intervento realizzato presso la Asl Toscana Centro: un’iniziativa di collaborazione tra pubblico e privato orientata a una maggiore efficienza energetica delle strutture sanitarie italiane. Tra gli altri finalisti si sono contraddistinti l’Aou Pisana e l’Asl Toscana Sud Est nel settore pubblico e Eli Lilly e Iqvia per i fornitori. A tutti sono stati consegnati degli adesivi per comunicare il proprio impegno per efficienza energetica e sostenibilità aziendale.

Lo Smart Hospital Award 2022, infatti, vuole essere uno stimolo al consolidamento dei comportamenti virtuosi già in essere e alla trasformazione, al miglioramento e all’efficientamento delle Aziende del sistema sanitario nazionale sul terreno della sostenibilità ambientale. Il valore dell’iniziativa è stato rafforzato anche da una giuria qualificata e prestigiosa composta da Massimiliano Boggetti, presidente Confindustria Dispositivi Medici, Alessandro Caltagirone, vicepresidente Fiaso, Barbara Cittadini, presidente Aiop, Tiziana Frittelli, presidente Federsanità Anci, Stefano Maestrelli, Energy Manager ed esperto Epc, Daniela Pedrini, presidente SIais e Presidente Ifhe, International Federation Of Healthcare Engineering, Marco Tranquilli, Esperto Nars – Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
  • La second hand, ossia l’oggetto di seconda mano, è una moda che negli ultimi anni sta diventando sempre più un’abitudine dei consumatori. Accumulare roba negli armadi, nei cassetti, in cantina, non è più un disagio che riguarda soltanto chi soffre di disposofobia, ossia di chi è affetto da sindrome dell’accumulatore compulsivo. Se l’acquisto è l’unica azione che rende felice l’uomo moderno, non riuscire a liberarsene è la condanna di molti.

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Second-hand Economy 2021, realizzato da BVA Doxa per Subito.it, sono 23 milioni gli italiani che, nel 2021, hanno fatto ricorso alla compravendita di oggetti usati grazie alle piattaforme online. Il 52% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, tra questi il 15% lo ha fatto per la prima volta. L’esperienza di compravendita online di second hand è quella preferita, quasi il 50% degli affari si conclude online anche perché il sistema di vendita è simile a un comune eCommerce: internet è il canale più veloce per quasi la metà dei rispondenti (49%), inoltre offre una scelta più ampia (43%) e si può gestire comodamente da casa (41%). Comprare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone, è al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più messi in atto dagli italiani (52%) – preceduto sempre dalla raccolta differenziata (94%) e l’acquisto di lampadine a LED (71%) –, con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 da parte dei laureati (68%), di chi appartiene alla generazione Z (66%), di chi ha 35-44 anni (70%) e delle famiglie con bambini (68%). 

Ma perché concretamente si acquista l’usato? Nel 2021 le prime tre motivazioni che inducono a comprare beni usati sono: il risparmio (56%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 2020), l’essere contrari agli sprechi e credere nel riuso (49%) e la convinzione che la second hand sia un modo intelligente di fare economia e che rende molti oggetti più accessibili (43%). 

✍E tu? Hai mai comprato accessori oppure oggetti di seconda mano? Cosa ne pensi?

#lucenews #lucelanazione #secondhand #vintage
  • È iniziata come una sorta di sfida personale, come spesso accade tra i ragazzi della sua età, per testare le proprie capacità e resistenza in modo divertente. Poi però, per Isaac Ortman, adolescente del Minnesota, dormire nel cortile della sua casa è diventata una missione. 

“Non credo che la cosa finisca presto, potrei anche continuare fino all’università – ha detto il 14enne di Duluth -. È molto divertente e non sono pronto a smettere”. 

Tanto che ormai ha trascorso oltre 1.000 notti sotto le stelle. Il giovane, che fa il boy scout, come una specie di moderno Barone Rampante ha scoperto per caso il piacere di trascorrere le ore di sonno fuori dalle mura di casa, persino quando la temperatura è scesa a quadi 40 gradi sotto lo zero. Tutto è iniziato circa tre anni fa, nella baita della sua famiglia a 30 miglia da casa, diventando ben presto una routine notturna. Il giovane Ortman ricorda bene il giorno in cui ha abbandonato la sua camera da letto per un’amaca e un sacco a pelo, il 17 aprile 2020, quando era appena in prima media: “Stavo dormendo fuori dalla nostra baita e ho pensato: ‘Wow, potrei provare a dormire all’aperto per una settimana’. Così ho fatto e ho deciso di continuare”. 

“Non si stanca mai: ogni notte è una nuova avventura“, ha detto il padre Andrew Ortman, 48 anni e capo del suo gruppo scout. 

Sua mamma Melissa era un po’ preoccupata quella notte, lei e il padre gli hanno permesso di continuare la sua routine. “Sa che deve entrare in casa se qualcosa non va bene. Dopo 1.000 notti, ha la nostra fiducia. Da quando ha iniziato a farlo, è cresciuto sotto molti aspetti, e non solo in termini di statura”, dice orgogliosa. 

“Non lo sto facendo per nessun record o per una causa, mi sto solo divertendo. Ma con il ragazzo che dorme in Inghilterra, credo si possa dire che si tratta di una gara non ufficiale”, ha detto Isaac riferendosi all’adolescente inglese Max Woosey, che ha iniziato la sua maratona di sonno all’aperto il 29 marzo 2020, con l’obiettivo di raccogliere fondi per un ospedale che cura un suo anziano amico.

#lucenews #isaacortman #minnesota #boyscout

Il  sistema salute è un comparto strategico in Italia. La tecnologia medica sta trasformando il volto degli ospedali che diventano sempre più smart, con un numero crescente di dispositivi tecnologici. Solo per citare alcune di queste rivoluzioni delle cure, le nuove stampanti 3D che offrono protesi su misura fino a pochi anni fa impensabili, e i sistemi di monitoraggio a distanza garantiscono interventi di emergenza su pazienti con malattie croniche. Ma quanto pesa tutto questo sull’ambiente? Per valorizzare le imprese del sistema sanitario pubblico e privato che si siano dimostrate virtuose nella gestione energetica, intelligente e sostenibile della propria struttura, è stato creato Smart Hospital Award, un premio sull’efficienza energetica, la gestione intelligente dell’azienda e la sostenibilità delle proprie politiche.

L'Azienda Ausl di Bologna
L'Azienda Ausl di Bologna

Sono ben quattro i vincitori di questa prima edizione del premio, nato in collaborazione con la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere. Un riconoscimento su tre filoni: energy, building, green. Il premio, organizzato da Koncept e conclusosi al Forum Sistema Salute di Firenze, era rivolto alle aziende del sistema sanitario pubblico e privato, nonché alla filiera dei fornitori, dalle aziende farmaceutiche e di dispositivi medici, alle aziende fornitrici di servizi e prodotti, in quanto l’Azienda sanitaria, in qualità di attore della sanità e promotore di salute, devep reoccuparsi anche degli impatti ambientali indiretti determinati dai propri fornitori.

Per la categoria Aziende Sanitarie Pubbliche i giurati hanno deciso per un ex equo per Ausl Bologna e Ausl Romagna. Le esperienze di efficientamento energetico delle due Aziende, sono caratterizzate da interventi vasti e complessi, con elevati risultati, sulla base di un piano strategico unitario e un insieme di elementi positivi comuni alle due esperienze tra cui: una progettualità complessiva iniziata da oltre dieci anni, che nel tempo ha coinvolto l’intero insieme delle strutture sanitarie aziendali, con una particolare attenzione alla messa in opera di centrali di trigenerazione in tutti gli edifici a destinazione ospedaliera e interventi sull’involucro edilizio. Per la realizzazione di questo programma si è ricorsi all’utilizzo di nuovi sistemi contrattuali tipo Epc attraverso forme di partenariato Pubblico Privato.

La Fondazione Policlinico Gemelli, per le Aziende Sanitarie Private, si è contraddistinta per le dimensioni dell’intervento di efficientamento, applicato a un ospedale di notevoli dimensioni, con la realizzazione di uno dei più importanti impianti di trigenerazione a livello del Sistema Sanitario Italiano. L’intervento tecnico è stato accompagnato anche dalla realizzazione di impianti per la regolazione, il monitoraggio e il controllo delle tecnologie attraverso un sistema di Bems e Light Control, basato sulla adattabilità alla luminosità ambientale e alla presenza di persone, con una significativa riduzione dell’impronta ecologica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli.

Il primo premio per la categoria dei fornitori è andato a Cooplat per l’intervento realizzato presso la Asl Toscana Centro: un’iniziativa di collaborazione tra pubblico e privato orientata a una maggiore efficienza energetica delle strutture sanitarie italiane. Tra gli altri finalisti si sono contraddistinti l’Aou Pisana e l’Asl Toscana Sud Est nel settore pubblico e Eli Lilly e Iqvia per i fornitori. A tutti sono stati consegnati degli adesivi per comunicare il proprio impegno per efficienza energetica e sostenibilità aziendale.

Lo Smart Hospital Award 2022, infatti, vuole essere uno stimolo al consolidamento dei comportamenti virtuosi già in essere e alla trasformazione, al miglioramento e all’efficientamento delle Aziende del sistema sanitario nazionale sul terreno della sostenibilità ambientale. Il valore dell’iniziativa è stato rafforzato anche da una giuria qualificata e prestigiosa composta da Massimiliano Boggetti, presidente Confindustria Dispositivi Medici, Alessandro Caltagirone, vicepresidente Fiaso, Barbara Cittadini, presidente Aiop, Tiziana Frittelli, presidente Federsanità Anci, Stefano Maestrelli, Energy Manager ed esperto Epc, Daniela Pedrini, presidente SIais e Presidente Ifhe, International Federation Of Healthcare Engineering, Marco Tranquilli, Esperto Nars - Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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