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Scozia, assorbenti e tamponi gratuiti nei luoghi pubblici. Primo Paese a imporlo per legge

Ci sono voluti due anni perché la misura approvata dal Parlamento entrasse in vigore, nell'ambito di uno sforzo globale per porre fine alla "povertà mestruale"

di MARIANNA GRAZI -
16 agosto 2022
Prodotti igienici femminili

Prodotti igienici femminili

La Scozia è il primo Paese al mondo a fornire prodotti igienici femminili gratuiti nei luoghi pubblici. Una svolta storica per la sanità pubblica, che si inserisce nell'ambito di uno sforzo globale per porre fine alla "povertà mestruale", ovvero alla mancanza di accesso agli assorbenti o ai tamponi a causa dei costi proibitivi. Monica Lennon, la legislatrice che aveva presentato la proposta di legge sui prodotti per le mestruazioni nel 2020, ha twittato che la Scozia potrebbe essere "il primo ma non sarà l'ultimo" Paese a fornire gratuitamente questi beni necessari per le donne. L'Irlanda del Nord sta valutando una misura simile, mentre la Nuova Zelanda e Seul offrono prodotti mestruali gratuiti nelle scuole.

Il primato storico della Scozia

Grazie alla nuova legge entrata in vigore lunedì 15 agosto, il Paese è il primo al mondo a tutelare il diritto ai prodotti igienici gratuiti. La normativa prevede che i comuni e gli istituti scolastici mettano a disposizione di chi ne ha bisogno gli articoli gratuitamente. Per raggiungere questo traguardo storico dal 2017 in poi sono stati spesi circa 27 milioni di sterline per garantire l'accesso negli ambienti pubblici. Monica Lennon ha promosso in prima persona la legislazione che, è stata votata all'unanimità dal Parlamento scozzese nel 2020.
Monica Lennon

Monica Lennon, deputata laburista che ha promosso la legge sull'accesso gratuito negli ambienti pubblici ai prodotti igienici femminili

La deputata laburista, dopo l'entrata in vigore della misura, ha dichiarato: "Le autorità locali e le organizzazioni partner hanno lavorato duramente per far sì che il diritto di accesso ai prodotti mestruali gratuiti diventasse realtà. Si tratta di un'altra grande pietra miliare per gli attivisti della dignità mestruale e per i movimenti di base, che dimostra la differenza che possono fare scelte politiche progressiste e coraggiose". "Mentre la crisi del costo della vita si fa sentire – ha aggiunto – la legge sui prodotti per le mestruazioni è un faro di speranza che dimostra cosa si può ottenere quando i politici si uniscono per il bene delle persone che serviamo".

Una misura contro la povertà mestruale

In un documento a sostegno della legge, Lennon ha affermato che è ragionevole aspettarsi che il 20% della popolazione con ciclo mestruale si avvarrà del servizio, dato che le statistiche ufficiali sulla disuguaglianza mostrano che quasi il 20% delle donne in Scozia vive in condizioni di povertà relativa. La legge fa infatti parte di una serie di programmi progettati per affrontare la povertà mestruale nel Paese, che dispone di alcuni privilegi delegati dal governo del Regno Unito. Nel 2018, il governo scozzese aveva annunciato che le studentesse delle scuole, dei college e delle università di tutto lo Stato avrebbero potuto accedere gratuitamente ai prodotti sanitari, grazie a un investimento di 5,2 milioni di sterline (6,3 milioni di dollari). Nel 2019 sono poi stati stanziati altri 4 milioni di sterline (4,85 milioni di dollari) per rendere disponibili gratuitamente i prodotti igienici nelle biblioteche e nei centri ricreativi. Secondo un sondaggio del 2017 di Plan International UK, nel Regno Unito una ragazza su 10 di età compresa tra i 14 e i 21 anni ha dichiarato di non potersi permettere prodotti per le mestruazioni. L'indagine ha anche rilevato che quasi la metà di esse si vergognava delle mestruazioni e la stessa percentuale aveva perso almeno un'intera giornata di scuola a causa del ciclo.
prodotti igienici femminili (1)

La misura della Scozia rappresenta un primato storico e un importante passo in avanti contro la povertà mestruale

Georgie Nicholson ha dichiarato a BBC Radio's Good Morning Scotland che l'organizzazione aveva condotto uno studio prima della pandemia, dalla quale emergeva che una donna su quattro, in Scozia, aveva affrontato la povertà mestruale almeno una volta nella vita. "C'è un modo molto semplice per descrivere la povertà mestruale: vai al supermercato e devi scegliere se comprare un sacchetto di pasta o una scatola di assorbenti. È una cosa elementare", ha detto. "Sentiamo spesso di molte madri che rinunciano agli assorbenti solo per poter nutrire i figli e che usano cose come fogli di giornale infilati nelle calze o pane... perché sono più economici dei prodotti mestruali". La segretaria scozzese per la giustizia sociale, Shona Robison, ha dichiarato che l'accesso ai prodotti mestruali gratuiti è "fondamentale per l'uguaglianza e la dignità. Siamo orgogliosi di essere il primo governo nazionale al mondo a intraprendere un'azione del genere. Questo è più importante che mai in un momento in cui le persone stanno facendo scelte difficili a causa della crisi del costo della vita. Non vogliamo che nessuno si trovi mai nella condizione di non poter accedere ai prodotti necessari durante il ciclo".