Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Scozia, assorbenti e tamponi gratuiti nei luoghi pubblici. Primo Paese a imporlo per legge

Scozia, assorbenti e tamponi gratuiti nei luoghi pubblici. Primo Paese a imporlo per legge

Ci sono voluti due anni perché la misura approvata dal Parlamento entrasse in vigore, nell'ambito di uno sforzo globale per porre fine alla "povertà mestruale"

Marianna Grazi
16 Agosto 2022
Prodotti igienici femminili

In Scozia i prodotti igienici femminili saranno disponibili gratuitamente in tutti i luoghi pubblici

Share on FacebookShare on Twitter

La Scozia è il primo Paese al mondo a fornire prodotti igienici femminili gratuiti nei luoghi pubblici. Una svolta storica per la sanità pubblica, che si inserisce nell’ambito di uno sforzo globale per porre fine alla “povertà mestruale“, ovvero alla mancanza di accesso agli assorbenti o ai tamponi a causa dei costi proibitivi. Monica Lennon, la legislatrice che aveva presentato la proposta di legge sui prodotti per le mestruazioni nel 2020, ha twittato che la Scozia potrebbe essere “il primo ma non sarà l’ultimo” Paese a fornire gratuitamente questi beni necessari per le donne.

Proud of what we have achieved in Scotland. We are the first but won’t be the last. 🏴󠁧󠁢󠁳󠁣󠁴󠁿🩸🙌#PeriodDignity #FreePeriodProducts #MenstrualJustice follow @Period_Poverty for updates. https://t.co/8bFTML3MkK

— Monica Lennon MSP (@MonicaLennon7) August 15, 2022

L’Irlanda del Nord sta valutando una misura simile, mentre la Nuova Zelanda e Seul offrono prodotti mestruali gratuiti nelle scuole.

Il primato storico della Scozia

Grazie alla nuova legge entrata in vigore lunedì 15 agosto, il Paese è il primo al mondo a tutelare il diritto ai prodotti igienici gratuiti. La normativa prevede che i comuni e gli istituti scolastici mettano a disposizione di chi ne ha bisogno gli articoli gratuitamente. Per raggiungere questo traguardo storico dal 2017 in poi sono stati spesi circa 27 milioni di sterline per garantire l’accesso negli ambienti pubblici. Monica Lennon ha promosso in prima persona la legislazione che, è stata votata all’unanimità dal Parlamento scozzese nel 2020.

Monica Lennon
Monica Lennon, deputata laburista che ha promosso la legge sull’accesso gratuito negli ambienti pubblici ai prodotti igienici femminili

La deputata laburista, dopo l’entrata in vigore della misura, ha dichiarato: “Le autorità locali e le organizzazioni partner hanno lavorato duramente per far sì che il diritto di accesso ai prodotti mestruali gratuiti diventasse realtà. Si tratta di un’altra grande pietra miliare per gli attivisti della dignità mestruale e per i movimenti di base, che dimostra la differenza che possono fare scelte politiche progressiste e coraggiose”. “Mentre la crisi del costo della vita si fa sentire – ha aggiunto – la legge sui prodotti per le mestruazioni è un faro di speranza che dimostra cosa si può ottenere quando i politici si uniscono per il bene delle persone che serviamo”.

Una misura contro la povertà mestruale

In un documento a sostegno della legge, Lennon ha affermato che è ragionevole aspettarsi che il 20% della popolazione con ciclo mestruale si avvarrà del servizio, dato che le statistiche ufficiali sulla disuguaglianza mostrano che quasi il 20% delle donne in Scozia vive in condizioni di povertà relativa. La legge fa infatti parte di una serie di programmi progettati per affrontare la povertà mestruale nel Paese, che dispone di alcuni privilegi delegati dal governo del Regno Unito. Nel 2018, il governo scozzese aveva annunciato che le studentesse delle scuole, dei college e delle università di tutto lo Stato avrebbero potuto accedere gratuitamente ai prodotti sanitari, grazie a un investimento di 5,2 milioni di sterline (6,3 milioni di dollari). Nel 2019 sono poi stati stanziati altri 4 milioni di sterline (4,85 milioni di dollari) per rendere disponibili gratuitamente i prodotti igienici nelle biblioteche e nei centri ricreativi. Secondo un sondaggio del 2017 di Plan International UK, nel Regno Unito una ragazza su 10 di età compresa tra i 14 e i 21 anni ha dichiarato di non potersi permettere prodotti per le mestruazioni. L’indagine ha anche rilevato che quasi la metà di esse si vergognava delle mestruazioni e la stessa percentuale aveva perso almeno un’intera giornata di scuola a causa del ciclo.

prodotti igienici femminili (1)
La misura della Scozia rappresenta un primato storico e un importante passo in avanti contro la povertà mestruale

Georgie Nicholson ha dichiarato a BBC Radio’s Good Morning Scotland che l’organizzazione aveva condotto uno studio prima della pandemia, dalla quale emergeva che una donna su quattro, in Scozia, aveva affrontato la povertà mestruale almeno una volta nella vita. “C’è un modo molto semplice per descrivere la povertà mestruale: vai al supermercato e devi scegliere se comprare un sacchetto di pasta o una scatola di assorbenti. È una cosa elementare”, ha detto. “Sentiamo spesso di molte madri che rinunciano agli assorbenti solo per poter nutrire i figli e che usano cose come fogli di giornale infilati nelle calze o pane… perché sono più economici dei prodotti mestruali”.
La segretaria scozzese per la giustizia sociale, Shona Robison, ha dichiarato che l’accesso ai prodotti mestruali gratuiti è “fondamentale per l’uguaglianza e la dignità. Siamo orgogliosi di essere il primo governo nazionale al mondo a intraprendere un’azione del genere. Questo è più importante che mai in un momento in cui le persone stanno facendo scelte difficili a causa della crisi del costo della vita. Non vogliamo che nessuno si trovi mai nella condizione di non poter accedere ai prodotti necessari durante il ciclo”.

Potrebbe interessarti anche

Giornata mondiale della poesia
Attualità

La poesia, un viaggio per tutti: i versi di Dante in Lis

21 Marzo 2023
La piccola di saki oggi a 5 mesi di vita sulle spalle di mamma Yuta, (Ph: Elena Livia Pennacchioni)
Attualità

Festa del papà, anche tra gli animali ci sono padri modello e non

19 Marzo 2023
Laura Pausini si è sposata (Instagram)
Spettacolo

Matrimonio Laura Pausini, luna di miele speciale. Ecco dove va

22 Marzo 2023

Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
La Scozia è il primo Paese al mondo a fornire prodotti igienici femminili gratuiti nei luoghi pubblici. Una svolta storica per la sanità pubblica, che si inserisce nell'ambito di uno sforzo globale per porre fine alla "povertà mestruale", ovvero alla mancanza di accesso agli assorbenti o ai tamponi a causa dei costi proibitivi. Monica Lennon, la legislatrice che aveva presentato la proposta di legge sui prodotti per le mestruazioni nel 2020, ha twittato che la Scozia potrebbe essere "il primo ma non sarà l'ultimo" Paese a fornire gratuitamente questi beni necessari per le donne.

Proud of what we have achieved in Scotland. We are the first but won’t be the last. 🏴󠁧󠁢󠁳󠁣󠁴󠁿🩸🙌#PeriodDignity #FreePeriodProducts #MenstrualJustice follow @Period_Poverty for updates. https://t.co/8bFTML3MkK

— Monica Lennon MSP (@MonicaLennon7) August 15, 2022
L'Irlanda del Nord sta valutando una misura simile, mentre la Nuova Zelanda e Seul offrono prodotti mestruali gratuiti nelle scuole.

Il primato storico della Scozia

Grazie alla nuova legge entrata in vigore lunedì 15 agosto, il Paese è il primo al mondo a tutelare il diritto ai prodotti igienici gratuiti. La normativa prevede che i comuni e gli istituti scolastici mettano a disposizione di chi ne ha bisogno gli articoli gratuitamente. Per raggiungere questo traguardo storico dal 2017 in poi sono stati spesi circa 27 milioni di sterline per garantire l'accesso negli ambienti pubblici. Monica Lennon ha promosso in prima persona la legislazione che, è stata votata all'unanimità dal Parlamento scozzese nel 2020.
Monica Lennon
Monica Lennon, deputata laburista che ha promosso la legge sull'accesso gratuito negli ambienti pubblici ai prodotti igienici femminili
La deputata laburista, dopo l'entrata in vigore della misura, ha dichiarato: "Le autorità locali e le organizzazioni partner hanno lavorato duramente per far sì che il diritto di accesso ai prodotti mestruali gratuiti diventasse realtà. Si tratta di un'altra grande pietra miliare per gli attivisti della dignità mestruale e per i movimenti di base, che dimostra la differenza che possono fare scelte politiche progressiste e coraggiose". "Mentre la crisi del costo della vita si fa sentire – ha aggiunto – la legge sui prodotti per le mestruazioni è un faro di speranza che dimostra cosa si può ottenere quando i politici si uniscono per il bene delle persone che serviamo".

Una misura contro la povertà mestruale

In un documento a sostegno della legge, Lennon ha affermato che è ragionevole aspettarsi che il 20% della popolazione con ciclo mestruale si avvarrà del servizio, dato che le statistiche ufficiali sulla disuguaglianza mostrano che quasi il 20% delle donne in Scozia vive in condizioni di povertà relativa. La legge fa infatti parte di una serie di programmi progettati per affrontare la povertà mestruale nel Paese, che dispone di alcuni privilegi delegati dal governo del Regno Unito. Nel 2018, il governo scozzese aveva annunciato che le studentesse delle scuole, dei college e delle università di tutto lo Stato avrebbero potuto accedere gratuitamente ai prodotti sanitari, grazie a un investimento di 5,2 milioni di sterline (6,3 milioni di dollari). Nel 2019 sono poi stati stanziati altri 4 milioni di sterline (4,85 milioni di dollari) per rendere disponibili gratuitamente i prodotti igienici nelle biblioteche e nei centri ricreativi. Secondo un sondaggio del 2017 di Plan International UK, nel Regno Unito una ragazza su 10 di età compresa tra i 14 e i 21 anni ha dichiarato di non potersi permettere prodotti per le mestruazioni. L'indagine ha anche rilevato che quasi la metà di esse si vergognava delle mestruazioni e la stessa percentuale aveva perso almeno un'intera giornata di scuola a causa del ciclo.
prodotti igienici femminili (1)
La misura della Scozia rappresenta un primato storico e un importante passo in avanti contro la povertà mestruale
Georgie Nicholson ha dichiarato a BBC Radio's Good Morning Scotland che l'organizzazione aveva condotto uno studio prima della pandemia, dalla quale emergeva che una donna su quattro, in Scozia, aveva affrontato la povertà mestruale almeno una volta nella vita. "C'è un modo molto semplice per descrivere la povertà mestruale: vai al supermercato e devi scegliere se comprare un sacchetto di pasta o una scatola di assorbenti. È una cosa elementare", ha detto. "Sentiamo spesso di molte madri che rinunciano agli assorbenti solo per poter nutrire i figli e che usano cose come fogli di giornale infilati nelle calze o pane... perché sono più economici dei prodotti mestruali". La segretaria scozzese per la giustizia sociale, Shona Robison, ha dichiarato che l'accesso ai prodotti mestruali gratuiti è "fondamentale per l'uguaglianza e la dignità. Siamo orgogliosi di essere il primo governo nazionale al mondo a intraprendere un'azione del genere. Questo è più importante che mai in un momento in cui le persone stanno facendo scelte difficili a causa della crisi del costo della vita. Non vogliamo che nessuno si trovi mai nella condizione di non poter accedere ai prodotti necessari durante il ciclo".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto