Un gigantesco falò, alimentato con tanto di lanciafiamme che brucia scatole, fatto passare come “simbolo” di un cambiamento politico. È il gesto compiuto da alcuni senatori repubblicani che in Missouri hanno dato fuoco ad alcuni scatoloni di carta.
Il video, diffuso su X (ex Twitter) mostra il senatore William Eigel con un lanciafiamme, appunto, mentre brucia una pila di scatoloni. Diventato immediatamente virale, ha diffuso l’idea che a bruciare fossero dei libri, alla luce anche della battaglia culturale dichiarata ai libri ritenuti “sessualmente espliciti” nelle scuole.
I post su “X”
“Nel video, sto prendendo a colpi di lanciafiamme le scatole di cartone che rappresentano ciò che farò alle politiche di sinistra e alla corruzione dei RINO della palude di Jeff City – spiega Eigel – Ma sia chiaro, se portate quei libri pornografici nelle scuole del Missouri per cercare di fare il lavaggio del cervello ai nostri figli, brucerò anche quelli, sul prato del palazzo del governatore”.
In the video, I am taking a flame thrower to cardboard boxes representing what I am going to do to the leftist policies and RINO corruption of the Jeff City swamp.
But let’s be clear, you bring those woke pornographic books to Missouri schools to try to brainwash our kids, and… https://t.co/9TXgejAeVp
— William Eigel (@BillEigel) September 18, 2023
E poi ancora, a distanza di qualche giorno. “Ieri sera, i genitori di St. Charles si sono indignati per il ritrovamento di un libro sessualmente esplicito nella biblioteca pubblica. Il libro in questione, “Bang Like a Pornstar”, dovrebbe essere bruciato, demolito o lanciato nello spazio prima di essere messo nelle mani dei bambini”. Tutto, poi, al grido di “Forza, Missouri!”
“Sto bruciando scatole di cartone come farò con le politiche di sinistra”
Una dichiarazione di guerra simile ai libri, la fecero i cosiddetti Bücherverbrennungen, i roghi organizzati nel 1933 dalle autorità della Germania nazista, durante i quali vennero bruciati tutti i libri non corrispondenti all’ideologia del Terzo Reich.
E chissà se ad ispirare non siano state proprio le parole del gerarca nazista Joseph Goebbels, il quale affermava che i roghi erano un ottimo modo “per eliminare con le fiamme lo spirito maligno del passato”.
In realtà Eigel si è giustificato ribadendo che il gesto dovrebbe servire “per incoraggiare i genitori a prendere il controllo dell’educazione dei propri figli”.
L’amministrazione Biden nel mirino
Non scordiamoci che l’Illinois ha recentemente approvato una legge volta a frenare i divieti sui libri, alcuni dei quali sono stati banditi dalle biblioteche e dalle scuole. Il provvedimento revoca i finanziamenti alle biblioteche che operano censura per ragioni di parte o ideologiche.
La censura sui libri è diventata argomento di discussione anche in un’udienza pubblica arrivata a Capitol Hill. Al centro del dibattito, il controllo che le famiglie dovrebbero esercitare sui romanzi letti in classe e in biblioteca.
All’udienza erano presenti i senatori repubblicani del Tennessee, Iowa, Missouri e Carolina del Sud, stati nei quali la censura sulle opere letterarie sta prendendo sempre più piede. Durante il dibattito nel mirino sono finiti gli editori, le aziende e l’amministrazione Biden accusata di “voler mettere a tacere i conservatori”.
I libri al rogo nella storia
Anche se in questo caso a bruciare sono stati soltanto degli scatoloni di carta purtroppo nella storia ci sono stati molti momenti in cui sono stati bruciati veramente dei libri. Spesso questo gesto è una forma di censura contro idee in contrasto con il potere dominante. Facciamo qualche esempio.
Uno dei più antichi roghi della storia è quello della biblioteca di Tebe, ordinato nel 1358 a.C. dal faraone Akhenaton. Il re impone il culto monoteista del disco solare Aton e quindi pretende la distruzione dei volumi dedicati ai molti dei egizi precedenti.
Qin Shi Huang, il primo re della Cina a definirsi imperatore, inizia la costruzione della Muraglia e impone che vengano bruciati i libri scritti prima di lui, nel 213 a.C., per eliminare dalla tradizione ogni elemento che possa costituire una minaccia al suo potere.
Tornando in Italia non possiamo dimenticare quello del 7 febbraio 1497 a Firenze. Dopo che sono stati cacciati i Medici, il frate Girolamo Savonarola ordina che siano bruciati tutti gli oggetti considerati “peccaminosi”. Vengono dati alle fiamme specchi, quadri, abiti e volumi “immorali” in quello che viene ricordato come “il falò delle vanità“.
L’ultimo, di cui ne abbiamo già parlato ampiamente, è quello dei nazisti. Nel 1933 Goebbles avvia una campagna contro i libri “non tedeschi” e contro la cosiddetta “arte degenerata”.
La domanda da porsi è: Cosa c’è dei libri che fa venire la voglia di bruciarli? Che gusto si prova a buttare via così tanto sapere? Che gioia si prova a vedere trasformata in cenere qualsiasi pagina?
La soluzione non sembra esserci visto che di recente anche i libri della Rowling (Harry Potter) sono finiti sul rogo perché l’autrice è invisa agli attivisti della ‘rivoluzione transgender’ in quanto esprime pubblicamente il parere che ci sia una fondamentale differenza biologica tra donne e uomini.
Il problema principale come disse il poeta tedesco Heinrich Heine, è che “là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini”. Ed è proprio questo che forse ancora non abbiamo capito, Eigel permettendo.