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Home » Attualità » Sesso, bugie e premio alla collega: licenziato il direttore della Bild, già nei guai per abusi in redazione

Sesso, bugie e premio alla collega: licenziato il direttore della Bild, già nei guai per abusi in redazione

Dopo le denunce di alcune collaboratrici, il caso dell'assegnazione di un prestigioso e superpagato incarico alla giovane praticante con cui intratteneva una relazione: l'editore Springer ha interrotto il rapporto con Julian Reichelt, 41 anni, già sospeso e reintegrato alcuni mesi fa

Federico Martini
19 Ottobre 2021
epa09530458 (FILE) - Julian Reichelt, newly appointed Chairman of BILD's editorial offices, poses for a picture in the editorial rooms of German newspaper BILD in Berlin, Germany, 10 February 2017 (reissued 18 October 2021). Reichelt on 18 October 2021 was released from his duties as BILD editor-in-chief with immediate efffect by the BILD tabloid's publishing house Axel Springer SE, media company announced.  EPA/CLEMENS BILAN *** Local Caption *** 56761240

epa09530458 (FILE) - Julian Reichelt, newly appointed Chairman of BILD's editorial offices, poses for a picture in the editorial rooms of German newspaper BILD in Berlin, Germany, 10 February 2017 (reissued 18 October 2021). Reichelt on 18 October 2021 was released from his duties as BILD editor-in-chief with immediate efffect by the BILD tabloid's publishing house Axel Springer SE, media company announced. EPA/CLEMENS BILAN *** Local Caption *** 56761240

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E’ bufera sulla Bild Zeitung, il più popolare e diffuso tabloid della Germania, dopo la pubblicazione di un articolo del New York Times dal titolo “Sesso, bugie e un pagamento segreto”, che ha rilanciato le accuse su “abusi di potere” nei confronti di alcune collaboratrici, accuse che agitano non poco il colosso dell’editore tedesco Axel Springer.  Il primo esito dello scandalo non siè fatto attendere: è stato licenziato il direttore del giornale tedesco, Julian Reichelt. Il licenziamento del giornalista ha “effetto immediato”, come reso noto dalla casa editrice in una nota. Già la scorsa primavera Reichelt era stato sospeso, ma poi reintegrato dopo breve tempo. Ora si afferma che il direttore del tabloid “non ha separato sfera privata e professionale” e avrebbe mentito  al vertice dell’azienda, rendendo la fine del rapporto di lavoro  “inevitabile”. Direttore della Bild dal 2017, il 41enne era stato al centro di rivelazioni su presunti abusi di potere a sfondo sessuale dal marzo scorso. Allora fu Der Spiegel, con un ampio servizio su quello che definiva “il sistema Reichelt”, a riferire che alcune collaboratrici avevano denunciato il comportamento del giornalista.

Julian Reichelt, ex direttore della Bild

Reichelt all’epoca aveva «ammesso la commistione di rapporti professionali e privati, ma negato qualsiasi molestia sotto giuramento».  Ma il management di Axel Springer ha rivelato lunedi 18 ottobre di aver “capito che Julian Reichelt ancora non separa chiaramente gli affari privati da quelli professionali e che ha detto cose false al riguardo davanti al consiglio di amministrazione”. “Se scoprono che ho una relazione con una stagista, perderò il lavoro”, aveva detto Julian Reichelt nel novembre 2016, alla commissione d’inchiesta interna citata dal New York Times nel clamoroso sccop pubblicato domenica 17.

Il New York Times ha infatti fatto deflagrare di nuovo il caso: il quotidiano Usa ha ricostruito le vicende interne alla Bild, riportando le accuse secondo le quali il direttore del tabloid aveva affidato a una praticante di 25 anni – con cui intratteneva una relazione – un compito molto prestigioso, nonostante lei stessa avesse manifestato la convinzione di non essere pronta per un tale incarico. Inoltre, Reichelt avrebbe garantito alla giornalista un pagamento ‘straordinario’ di oltre 5000 euro, raccomandandole “di non rivelare a nessuno” di questo stipendio extra. Julian Reichelt sarà sostituito alla guida della Bild da Johannes Boie, finora caporedattore del settimanale conservatore “Welt am Sonntag”.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
E’ bufera sulla Bild Zeitung, il più popolare e diffuso tabloid della Germania, dopo la pubblicazione di un articolo del New York Times dal titolo “Sesso, bugie e un pagamento segreto”, che ha rilanciato le accuse su “abusi di potere” nei confronti di alcune collaboratrici, accuse che agitano non poco il colosso dell'editore tedesco Axel Springer.  Il primo esito dello scandalo non siè fatto attendere: è stato licenziato il direttore del giornale tedesco, Julian Reichelt. Il licenziamento del giornalista ha “effetto immediato”, come reso noto dalla casa editrice in una nota. Già la scorsa primavera Reichelt era stato sospeso, ma poi reintegrato dopo breve tempo. Ora si afferma che il direttore del tabloid “non ha separato sfera privata e professionale” e avrebbe mentito  al vertice dell’azienda, rendendo la fine del rapporto di lavoro  “inevitabile”. Direttore della Bild dal 2017, il 41enne era stato al centro di rivelazioni su presunti abusi di potere a sfondo sessuale dal marzo scorso. Allora fu Der Spiegel, con un ampio servizio su quello che definiva “il sistema Reichelt”, a riferire che alcune collaboratrici avevano denunciato il comportamento del giornalista.
Julian Reichelt, ex direttore della Bild
Reichelt all'epoca aveva «ammesso la commistione di rapporti professionali e privati, ma negato qualsiasi molestia sotto giuramento».  Ma il management di Axel Springer ha rivelato lunedi 18 ottobre di aver “capito che Julian Reichelt ancora non separa chiaramente gli affari privati da quelli professionali e che ha detto cose false al riguardo davanti al consiglio di amministrazione”. “Se scoprono che ho una relazione con una stagista, perderò il lavoro”, aveva detto Julian Reichelt nel novembre 2016, alla commissione d’inchiesta interna citata dal New York Times nel clamoroso sccop pubblicato domenica 17. Il New York Times ha infatti fatto deflagrare di nuovo il caso: il quotidiano Usa ha ricostruito le vicende interne alla Bild, riportando le accuse secondo le quali il direttore del tabloid aveva affidato a una praticante di 25 anni - con cui intratteneva una relazione - un compito molto prestigioso, nonostante lei stessa avesse manifestato la convinzione di non essere pronta per un tale incarico. Inoltre, Reichelt avrebbe garantito alla giornalista un pagamento ‘straordinario’ di oltre 5000 euro, raccomandandole “di non rivelare a nessuno” di questo stipendio extra. Julian Reichelt sarà sostituito alla guida della Bild da Johannes Boie, finora caporedattore del settimanale conservatore “Welt am Sonntag”.
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