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Ricatti sessuali: "Mia figlia è minorenne e autistica". Ma è un'estorsione, arrestata 22enne

di LUCIA LAPI -
28 gennaio 2022
sextortion

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Fare sesso è un diritto di tutti, purché le parti siano consenzienti e non abbiano nulla a pretendere che... il piacere. Fare sesso su Internet può invece rivelarsi una trappola, con pesanti conseguenze economiche e non solo. E a caderci in pieno sono in moltissimi, persone (spesso non sentimentalmente libere) a caccia di emozioni sessuali nella rete, che poi subiscono ricatti.
Sextortion, un fenomeno in costante ascesa in Italia e nel mondo

Sextortion, un fenomeno in costante ascesa in Italia e nel mondo

Alcune ci cascano e pagano, altre non ci stanno e accade questo...  Sono stati contestati 69 capi di imputazione, accuse nei confronti della madre di una delle ragazze che forniscono prestazioni erotiche online, che si è rivelata poi complice della signorina in più di una vicenda. La polizia di Stato di Cremona ha infatti dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare in carcere, nei confronti di una giovane donna ventiduenne della provincia di Forlì, responsabile di estorsione. La complessa attività investigativa, svolta dalla polizia Postale, sotto il coordinamento di ina donna, Federica Filippi della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, ha visto la contestazione di ben 69 capi d’imputazione tra i quali, in particolare, il reato di estorsione sessuale e sostituzione di persona; sono state, inoltre, formulate accuse nei confronti della madre, che si è rivelata complice della ragazza in più di una vicenda.

L'indagine

Sextortion, un fenomeno in costante ascesa in Italia e nel mondo

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L’indagine ha avuto inizio nel febbraio 2020, a seguito della denuncia presentata presso la polizia Postale di Cremona; un cittadino italiano ha raccontato di aver chattato e scambiato alcune foto con una ragazza che aveva pubblicato un annuncio erotico su un sito di incontri per adulti; tale relazione virtuale si è bruscamente interrotta per l’intervento di una signora qualificatasi come la madre della ragazza, a suo dire minorenne e autistica, la quale lo avrebbe denunciato se non avesse pagato 500 euro a titolo ‘risarcitorio’, per i danni psicologici subìti dalla figlia. Stando alla ricostruzione della polizia Postale di Cremona, nella “rete” della donna sono cadute ben 60 vittime di sesso maschile di diverse età, residenti su tutto il territorio nazionale, comprese persone con disabilità cognitive. L’inchiesta ha anche portato al sequestro di carte ricaricabili dove è confluito il denaro provenuto dalle estorsioni per un ammontare di circa 100 mila euro.

Ricatti sessuali per estorcere soldi

Sextortion, un fenomeno in costante ascesa in Italia e nel mondo

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L’attività ha perfino preso un nome: il termine sextortion (dall’inglese “sexual” + “extortion”) e indica una truffa online messa in atto da cyber criminali che mira a estorcere denaro alle vittime attraverso ricatti sessuali (immagini o filmati) effettuati sui social network o con finte e-mail minatorie. Ed è appunto intorno a questo reato che ruota l’impianto accusatorio l’operazione della polizia di Cremona che ha arrestato una giovane donna 22enne della provincia di Forlì per estorsione. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere arriva al termine di una lunga e complessa indagine condotta dalla Polizia Postale sotto il coordinamento del pm di Spoleto Federica Filippi con la contestazione di ben 69 capi d’imputazione tra cui estorsione sessuale e sostituzione di persona. Altre accuse sono scattate per la madre della 22enne che secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbe stata complice della ragazza in più di una vicenda. L’indagine ha avuto inizio nel febbraio 2020 dopo una denuncia presentata presso la Polizia Postale di Cremona da un cittadino italiano: l’uomo ha raccontato agli investigatori di aver chattato e scambiato alcune foto con una ragazza che aveva pubblicato un annuncio erotico su un sito di incontri per adulti. Una relazione virtuale si è bruscamente interrotta per l’intervento di una signora che si era presentata dall’uomo come la madre della ragazza, a suo dire minorenne e autistica, minacciando di denunciarlo se non avesse pagato 500 euro a titolo “risarcitorio” per i danni psicologici subìti dalla figlia.

La trappola

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“Solitamente, l’utente preso di mira viene contattato tramite le reti social da un profilo falso e sconosciuto che presenta foto di uomini o donne di bell’aspetto - spiega il sito sicurezza.net -. Dopo aver accettato la richiesta di amicizia, e a seguito di conversazioni via chat tra l’adescatore e la vittima, il dialogo si sposta sulle app di videochat. Una volta qui, il truffatore inganna la sua vittima attraverso la richiesta di compiere atti sessuali di fronte alla videocamera. Queste immagini, però, vengono segretamente registrate e collezionate dai malintenzionati. Arrivati a questo punto, l’adescatore scompare lasciando la povera vittima con una richiesta di riscatto“. “Ovviamente questa richiesta di denaro (via money transfer e sempre più spesso anche in Bitcoin) si intensifica quando l’adescatore minaccia di pubblicare il materiale compromettente sui social network - ammonisce il sito - . Ciò, infatti, comporterebbe la visibilità delle foto incriminate anche da parte dei contatti più stretti della vittima“.

Chi sono le vittime?

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“Chiunque usi la Rete può diventare vittima di sextortion, indipendentemente da età, sesso e situazione finanziaria. Ciò che conta è che la potenziale vittima mostri una certa vulnerabilità. Per questo motivo sono spesso in pericolo i bambini o gli adolescenti fragili - si legge sul sito sicurezza.net - Spesso però le vittime vengono scelte in base alla loro situazione familiare e alla carica che ricoprono (per esempio un uomo sposato con figli o un professionista sono tra le vittime preferite). Queste persone, infatti, offrirebbero ai criminal hacker una maggiore “garanzia” per il pagamento del riscatto senza denunciare l’accaduto per nascondere le foto e i video. Gli autori di questi ricatti possono essere ex partner, ma anche gruppi criminali organizzati".

Sextortion: truffa anche via e-mail

Sempre secondo il sito “esiste un nuovo tipo di sextortion molto più diffuso e aggressivo è apparso nel 2018 ed ancora oggi continua a manifestarsi ad ondate successive, in varianti diverse ma sostanzialmente simili. Capita infatti che i tentativi di ricatto descritti finora siano inviati a moltissime persone come e-mail di spam contenente una “minaccia infondata”. Gli spammer sperano di individuare fra i vari destinatari persone che hanno recentemente guardato film o immagini porno e si augurano che la minaccia inviata li spaventi a tal punto da indurli a pagare una somma di denaro. In questi casi, il computer delle vittime non è infettato e in realtà gli spammer non sono affatto in possesso di materiale compromettente".
Sextortion, un fenomeno in costante ascesa in Italia e nel mondo

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Sextortion oggi

“Il Sextortion è un fenomeno in costante ascesa in Italia e nel mondo, soprattutto da quando, per via dei vari lockdown, le interazioni online sono diventate più frequenti - conclude la ricerca pubblicata da sicurezza.net - . Le vittime sono prevalentemente persone di sesso maschile (nel 2017 gli uomini sono stati il 92%) di ogni età ed estrazione sociale. A partire dal 2013 si è registrata una media di circa tre casi al giorno, con un aumento delle denunce di oltre il 500% nei tre anni successivi. Le denunce sono aumentate dalle 225 del 2013 a 1.190 nel 2014 e poi 1.288 del 2015, per arrivare a 1.324 del 2016. Il bilancio dell’attività del 2021 della Polizia Postale e delle Comunicazioni segnala che, oltre ai casi di sfruttamento sessuale dei minori e di adescamento online, sono in aumento anche i fenomeni di ricatti sessuali online, come sextortion e revenge porn". Molti i siti che offrono consulenze e consigli su come evitare e come difendersi da questo genere di trappola.