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La svolta: a Singapore non sarà più vietato essere gay. L'annuncio del primo ministro

Lee Hsien Loong in tv: “Credo che questa sia la cosa giusta da fare e qualcosa che la maggioranza dei cittadini accetterà”

di LETIZIA CINI -
21 agosto 2022
Un evento Pink Dot a Singapore nel 2019. L’evento annuale è la cosa più vicina che il paese ha a una parata del gay pride

Un evento Pink Dot a Singapore nel 2019. L’evento annuale è la cosa più vicina che il paese ha a una parata del gay pride

Il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong ha annunciato in un messaggio televisivo che sarà abolita la legge che punisce come reato il sesso tra persone dello stesso sesso. La legge deriva dal periodo coloniale britannico ed è rimasta in vigore anche dopo l’indipendenza di Singapore. L’orientamento del governo era stato finora quello di mantenere in vigore la legge ma non non attuarla nella pratica. Oggi il Primo Ministro ha invece spiegato che la sua abolizione è più coerente “con gli attuali costumi sociali e spero dia sollievo ai cittadini gay di Singapore”. Lee Hsien Loong ha anche detto che sarà rafforzata la definizione di legge del matrimonio come unione tra un uomo e una donna, allontanando la possibilità che venga legalizzato il matrimonio gay.

L’annuncio

Il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong ha annunciato in un messaggio televisivo che sarà abolita la legge che punisce come reato il sesso tra persone dello stesso sesso

Il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong ha annunciato in un messaggio televisivo che sarà abolita la legge che punisce come reato il sesso tra persone dello stesso sesso

Il premier Lee Hsien Loong ha annunciato che verrà abolita la controversa legge 377A, retaggio del passato coloniale britannico, che vieta i rapporti gay a Singapore. “Credo che questa sia la cosa giusta da fare e qualcosa che la maggioranza dei cittadini accetterà”, ha affermato in un discorso il premier spiegando la decisione cambiare la precedente posizione assunta dal governo della città stato asiatica che era quello di mantenere la legge ma non applicarla. L’abolizione della legge metterà il Paese più in linea “con gli attuali costumi sociali e spero porterà un po’ di sollievo ai gay di Singapore”, ha aggiunto il premier che comunque ha ribadito che quella di Singapore rimane una società tradizionalista e il governo assicurerà maggiori protezioni legali per la definizione di matrimonio come unione tra una donna ed un uomo, per rendere così difficile che vengano legalizzate le unioni gay.

Quel retaggio del passato coloniale

Un evento Pink Dot a Singapore nel 2019. L’evento annuale è la cosa più vicina che il paese ha a una parata del gay pride

Un evento Pink Dot a Singapore nel 2019. L’evento annuale è la cosa più vicina che il paese ha a una parata del gay pride

Dopo l’indipendenza del 1965, Singapore aveva deciso di non abolire la legge retaggio del passato coloniale che criminalizza l’atto sessuale tra uomini e di fatto viene considerata un divieto ai rapporti omosessuali. Da anni comunque la legge non viene applicata, ed a Singapore si è sviluppata una vasta comunità gay che comunque da anni chiedeva a gran voce che la legge, che perpetua la discriminazione contro i gay, fosse abolita in particolare durante l’annuale rally del pink dot.

L'opposizione

Sul fronte opposto, i conservatori Singapore hanno organizzato campagne sui social ed eventi per la difesa dei valori tradizionali, con alcune chiese che organizzazione corsi di conversione dei gay. Nel suo discorso oggi, il premier di è appellato ed entrambi i fronti chiedendo reciproca comprensione e “moderazione perché c’è un solo modo in cui possiamo andare avanti come nazione”.