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Home » Attualità » Singapore, introdotto il disegno di legge che elimina il divieto di sesso tra uomini

Singapore, introdotto il disegno di legge che elimina il divieto di sesso tra uomini

Dopo l'annuncio dell'iniziativa del primo ministro ad agosto è arrivata la proposta di legge in Parlamento

Edoardo Martini
22 Ottobre 2022
La protesta organizzata a Singapore per chiedere la cancellazione di 377A

La protesta organizzata a Singapore per chiedere la cancellazione di 377A

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Il governo di Singapore sta per introdurre una legislazione che abrogherà l’attuale divieto e depenalizzerà il sesso tra uomini. La proposta di abrogazione della legge nota come Sezione 377A sarà introdotta in parlamento dopo che il primo ministro Lee Hsien Loong aveva annunciato l’iniziativa ad agosto definendola come “La cosa giusta da fare e qualcosa che la maggior parte degli abitanti di Singapore ora accetterà.”

Il primo ministro Lee Hsien Loong

I sondaggi favorevoli alle persone LGBT

Recenti sondaggi, infatti, hanno dimostrato che gli atteggiamenti nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) a Singapore sono diventati più accettabili. Tuttavia, i cambiamenti devono ancora riflettersi nelle politiche governative, che negano alle coppie LGBT l’accesso ai sussidi e ai benefici disponibili per le coppie eterosessuali. Sebbene l’abrogazione del 377A sia stata ampiamente accolta dai gruppi LGBT, alcuni attivisti sono delusi dal fatto che non venga presa in considerazione la legalizzazione delle unioni omosessuali o il perseguimento di politiche più uguali nei confronti delle coppie LGBT.

Il secondo dei due progetti di legge presentati cerca di far si’ che soltanto i legislatori, ma non i giudici traggano la definizione legale di matrimonio, su cui il governo basa le sue politiche, come quelle riguardanti l’alloggio e i benefici finanziari delle coppie. L’emendamento proposto, che sarà discusso dai legislatori il 28 novembre, cercherà di proteggere la definizione e le politiche del matrimonio dall’essere invalidate da sfide giudiziarie sulla loro costituzionalità.

I rischi significativi di future sfide legali

Dal 2018, ci sono state tre sfide senza successo nei tribunali di Singapore che hanno cercato di abbattere la legge sul sesso anti-gay, con i querelanti che sostenevano che violava i diritti costituzionali alla libertà, alla parità di protezione e alla libertà di parola, all’assemblea e all’associazione. I ministeri hanno affermato che se i disegni di legge non fossero perseguiti, ci sarebbe un ‘rischio significativo’ di future sfide legali contro le leggi e le politiche governative relative al matrimonio.

Eugene Tan, professore associato di diritto alla Singapore Management University, ha dichiarato: “Sebbene il cambiamento di legge non impedirebbe a qualcuno di contestarlo, i tribunali potrebbero essere meno inclini ad affrontare i casi, quindi una sfida costituzionale sarebbe meno probabile.”

 

 

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Il governo di Singapore sta per introdurre una legislazione che abrogherà l'attuale divieto e depenalizzerà il sesso tra uomini. La proposta di abrogazione della legge nota come Sezione 377A sarà introdotta in parlamento dopo che il primo ministro Lee Hsien Loong aveva annunciato l'iniziativa ad agosto definendola come "La cosa giusta da fare e qualcosa che la maggior parte degli abitanti di Singapore ora accetterà."
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