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Home » Attualità » Sologamia, in India una donna si sposa con se stessa: “Mi voglio amare per sempre”

Sologamia, in India una donna si sposa con se stessa: “Mi voglio amare per sempre”

Kshama Bindu, blogger e studentessa di 24 anni, è pronta a dirsi sì. A chi? A lei stessa naturalmente

Sofia Francioni
3 Giugno 2022
Kshama Bindu

Kshama Bindu

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L’11 giugno, in un tempio nella città di Vadodara, nello stato occidentale del Gujarat, con un abito rosso e l’henné sulle mani Kshama Bindu sposerà se stessa. Con il suo matrimonio, la sologamia, tendenza che negli ultimi anni è cresciuta in Occidente, raggiunge per la prima volta le coste indiane. E le turbolenze non mancano. “Molte persone mi dicono che sono un ottimo partito”, ha detto la studentessa di sociologia di 24 anni e blogger a poche settimane dalle sue nozze. “Io rispondo: mi sono conquistata. Ma tante altre criticano la mia scelta e a loro dico: è una mia scelta e sposo chi voglio. Che sia un uomo o una donna o me stessa. Sposando me stessa, voglio normalizzare la sologamia: vieni al mondo da solo e da solo lo lasci in pace. Quindi chi può amarti più di te stesso? Se cadi, sei tu che dovrai rialzarti.”

La prima sologama indiana Kshama Bindu

Kshama Bindu sologamia
Kshama Bindu di 24 anni è prima sologama in India

Mi voglio amare per sempre dunque mi sposo. Per Kshama la sologamia significa dedicare la vita all’amore proprio. Accettandosi nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte, difetti compresi, e soprattutto finché morte non mi separi. “Il matrimonio personale è un impegno a essere lì per te stesso, a scegliere il sostegno e lo stile di vita che ti aiuteranno a crescere e sbocciare nella persona più viva, bella e profondamente felice che puoi essere”, spiega la futura sposa. “È il mio modo di dimostrare che sto accettando tutte le diverse parti di me, in particolare le parti di me stessa che ho cercato di negare o rinnegare, come le mie debolezze, siano esse fisiche, mentali o emotive. Per me, questo matrimonio è davvero un profondo atto di accettazione di me stessa. Quello che sto cercando di dire è che accetto me stessa, tutta me stessa, anche le parti che non sembrano belle”. La famiglia della ragazza, che ha dato la sua benedizione, parteciperà alla cerimonia insieme ai suoi amici.

Sologamia, dedicare la vita all’amor proprio 

Sebbene non sia legale sposare se stessi in nessuna parte del mondo, le persone che scelgono la sologamia si dicono sì ormai da diversi decenni e si trovano ovunque, dal Giappone alla Germania, dall’Australia al Regno Unito. E… sì, anche nella cattolica Italia. Nel 2017 fu Laura Mesi, istruttrice di fitness di 40 anni, la prima italiana a scegliere se stessa per la vita perché, disse: “puoi vivere una favola anche senza il principe”. Un numero che fotografi il fenomeno mondialmente manca, ma – per rendere l’idea – basti pensare che Gabrielle Penabaz, artista di performance con sede a New York, che dal 2000 “officia” a pagamento questo tipo di celebrazioni, dichiara di averne collezionate in 22 anni oltre 1.500. Le sologame sono per lo più donne single che si scambiano promesse come “Non mi chiamerò mai più brutta” o “Mi perdono”. Dal cinema, con serie come Sex and the city o Glee, la sologamia è quindi entrata nella nostra realtà. E, nonostante non si riescano ancora a tracciare confini certi, le aziende stanno guardando alla tendenza come un’opportunità, offrendo kit per il matrimonio, inclusi anelli, voti e biglietti di promesse con scritte cose tipo: “Diavolo sì, sono fantastico”.

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  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
  • Paese che vai inquinamento che trovi. O, se volete, un mal comune che non diventa affatto un mezzo gaudio. Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet Planetary Health”, primo autore il professore Yuming Guo, sono infatti a appena 8 milioni le persone che possono dire di respirare aria pulita: lo 0,001% della popolazione mondiale, che vive su una percentuale irrisoria del globo terraqueo, lo 0,18%.

Per i rimanenti 7 miliardi e passa la situazione è grama, se non critica, con la concentrazione annuale di polveri sottili che è costantemente al di sopra della soglia di sicurezza indicata dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità (PM2.5 inferiori a 5 µg/m3), un limite oltre il quale il rischio per la salute diventa considerevole. E come se non bastasse la concentrazione media giornaliera globale è di 32,8 µg/m3, più del doppio della soglia Oms.

Lo studio pubblicato su “Lancet” è il primo al mondo ad aver ricostruito i valori giornalieri di polveri sottili, ovvero smog, su tutto il Pianeta, attraverso un metodo complesso e multifattoriale che ha permesso di ottenere dei valori anche nelle regioni non monitorate, grazie a un mix fatto di osservazioni tradizionali di monitoraggio della qualità dell’aria, rilevatori meteorologici e di inquinamento atmosferico via satellite, metodi statistici e di apprendimento automatico (machine learning).

Dati allarmanti, dunque. Per quanto qualche segnale di miglioramento comincia a intravvedersi, con il totale dei giorni con concentrazioni eccessive che sta diminuendo nel complesso. I dati degli ultimi 20 anni rivelano delle tendenze positive in Europa e Nord America, dove l’inquinamento da PM2.5 è sceso, ma non in Asia meridionale, Australia e Nuova Zelanda, America Latina e Caraibi, dove il trend è invece di crescita. Le concentrazioni più elevate di PM2.5 sono state rilevate nelle regioni dell’Asia orientale (50 µg/m3) e meridionale (37,2 µg/m3), seguite dall’Africa settentrionale (30,1 µg/m3). Poco da gioire, dunque e molto da lavorare.

#lucenews #inquinamento
  • L’arrivo della bella stagione ha il sapore del gelato 🍦

Golosi ma di qualità. È il rapporto degli italiani con il gelato artigianale secondo un’indagine di Glovo. Piattaforma di consegne, e Gusto17, brand gourmet, in vista del Gelato Day del prossimo 24 marzo.

Nel 2022 solo sull’app di Glovo gli italiani hanno ordinato più di 2 milioni di gelati, il 16% in più rispetto al 2021, con una media di 5.500 gelati al giorno, principalmente dalle gelaterie di quartiere, facendo aumentare le vendite del 138% per i piccoli esercenti. In particolare, il picco di ordini si registra alle 21.

Tra i gusti più amati dagli italiani ci sono: crema, pistacchio, nocciola e Nutella. Questa la Top 10 delle città più golose di gelato: Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Firenze, Catania, Bologna, Bari e Verona.

🍨E voi, amanti del gelato, qual è il vostro gusto preferito? 

📸 Credits: @netflixit 

#lucenews #lucelanazione #gelatoday
  • 🗣«Persi undici chili in poco tempo. Per cercare di rialzarmi iniziai un percorso con uno psicologo, ma ho capito presto qual era il motivo per cui ero caduta dentro quel tunnel. E ho iniziato presto a lavorare su di me, da sola.

Nel 2014 avevo ripreso ad allenarmi da pochissimo tempo, quando ho incontrato una donna, Luana Angeletti. Ho scoperto dopo che era la mamma di un amico, ma la cosa importante è quello che lei mi disse quella volta.

Che avevo una struttura fisica adatta a competere nella categoria bikini, nel body-building. Mi è scattato dentro qualcosa, ho iniziato a lavorare perché volevo migliorare e finalmente farmi vedere dagli altri, dopo che per otto anni non ero andata neanche al mare perché mi vergognavo del mio fisico e della mia scoliosi. Grazie a Luana sono passata dal nascondermi allo stare su un palco guardata da tante persone. È stata decisiva.

Imparate a volervi bene, e se non ci riuscite con le vostre forze, non abbiate paura di farvi aiutare e seguire da altri. È importantissimo».

Dai disturbi alimentari al body building, l
L'11 giugno, in un tempio nella città di Vadodara, nello stato occidentale del Gujarat, con un abito rosso e l'henné sulle mani Kshama Bindu sposerà se stessa. Con il suo matrimonio, la sologamia, tendenza che negli ultimi anni è cresciuta in Occidente, raggiunge per la prima volta le coste indiane. E le turbolenze non mancano. "Molte persone mi dicono che sono un ottimo partito", ha detto la studentessa di sociologia di 24 anni e blogger a poche settimane dalle sue nozze. "Io rispondo: mi sono conquistata. Ma tante altre criticano la mia scelta e a loro dico: è una mia scelta e sposo chi voglio. Che sia un uomo o una donna o me stessa. Sposando me stessa, voglio normalizzare la sologamia: vieni al mondo da solo e da solo lo lasci in pace. Quindi chi può amarti più di te stesso? Se cadi, sei tu che dovrai rialzarti."

La prima sologama indiana Kshama Bindu

Kshama Bindu sologamia
Kshama Bindu di 24 anni è prima sologama in India
Mi voglio amare per sempre dunque mi sposo. Per Kshama la sologamia significa dedicare la vita all'amore proprio. Accettandosi nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte, difetti compresi, e soprattutto finché morte non mi separi. "Il matrimonio personale è un impegno a essere lì per te stesso, a scegliere il sostegno e lo stile di vita che ti aiuteranno a crescere e sbocciare nella persona più viva, bella e profondamente felice che puoi essere", spiega la futura sposa. "È il mio modo di dimostrare che sto accettando tutte le diverse parti di me, in particolare le parti di me stessa che ho cercato di negare o rinnegare, come le mie debolezze, siano esse fisiche, mentali o emotive. Per me, questo matrimonio è davvero un profondo atto di accettazione di me stessa. Quello che sto cercando di dire è che accetto me stessa, tutta me stessa, anche le parti che non sembrano belle". La famiglia della ragazza, che ha dato la sua benedizione, parteciperà alla cerimonia insieme ai suoi amici.

Sologamia, dedicare la vita all'amor proprio 

Sebbene non sia legale sposare se stessi in nessuna parte del mondo, le persone che scelgono la sologamia si dicono sì ormai da diversi decenni e si trovano ovunque, dal Giappone alla Germania, dall'Australia al Regno Unito. E... sì, anche nella cattolica Italia. Nel 2017 fu Laura Mesi, istruttrice di fitness di 40 anni, la prima italiana a scegliere se stessa per la vita perché, disse: "puoi vivere una favola anche senza il principe". Un numero che fotografi il fenomeno mondialmente manca, ma - per rendere l'idea - basti pensare che Gabrielle Penabaz, artista di performance con sede a New York, che dal 2000 "officia" a pagamento questo tipo di celebrazioni, dichiara di averne collezionate in 22 anni oltre 1.500. Le sologame sono per lo più donne single che si scambiano promesse come "Non mi chiamerò mai più brutta" o "Mi perdono". Dal cinema, con serie come Sex and the city o Glee, la sologamia è quindi entrata nella nostra realtà. E, nonostante non si riescano ancora a tracciare confini certi, le aziende stanno guardando alla tendenza come un'opportunità, offrendo kit per il matrimonio, inclusi anelli, voti e biglietti di promesse con scritte cose tipo: "Diavolo sì, sono fantastico".
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