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Home » Attualità » L’impegno sostenibile della holding Atlantia anche sotto gli aspetti del welfare

L’impegno sostenibile della holding Atlantia anche sotto gli aspetti del welfare

Nel percorso di trasformazione avviato negli ultimi anni un ruolo di primo piano è rappresentato dalla sostenibilità: approccio che si è tradotto, per i dipendenti, non solo smart working ma anche in iniziative di cittadinanza attiva come i 10 giorni interamente retribuiti per chi vuole dedicarsi ad attività sociali no profit e accoglienza a mamme e bambini ucraini rifugiati a Roma, in un Summer Camp a Villa Fassini

Camilla Prato
22 Settembre 2022
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Atlantia, sempre più snella e agile, ha come obiettivo quello di innovare e digitalizzare la gestione delle infrastrutture con ingenti investimenti nel settore autostradale, aeroportuale e dei servizi di mobilità, mantenendo una grande attenzione alla sostenibilità, all’innovazione e alla green economy.

I valori fondanti del fare impresa

L’impegno della holding Atlantia per la sostenibilità si traduce anche in welfare per i dipendenti e progetti di cittadinanza attiva

La trasformazione di Atlantia è partita da nuovi valori fondanti che l’azienda si è data e che sono stati comunicati anche al mercato e a tutti gli stakeholder della società: inclusione e diversità, individualità e comunità, valore e progresso, sviluppo e sostenibilità, continuità e innovazione, sostenendo i principi di uguaglianza, di tutela della libertà, della dignità e inviolabilità della persona, valori fondativi del modello di fare impresa. Per attuare e monitorare efficacemente gli impegni che Atlantia ha assunto, è stato costituito un presidio organizzativo dedicato, meccanismi di partecipazione attiva e strumenti di monitoraggio a cui le persone della holding sono invitate a partecipare, così che la voce di tutti, indistintamente, possa essere ascoltata e valorizzata, in questo processo di miglioramento continuo.

Atlantina nel “Gender Equality Index” di Bloomberg

Sul fronte della “Diversity, Equality & Inclusion”, Atlantia è stata inserita per la prima volta nel recente aggiornamento del “Gender Equality Index” di Bloomberg. Si tratta di un indice che misura le performance aziendali sui temi della parità di genere e la qualità e la trasparenza della loro rendicontazione pubblica, sulla base di alcuni pilastri trasversali, tra cui leadership femminile e percorsi di talento interno, parità di retribuzione tra i generi, cultura inclusiva, politiche contro la discriminazione.

L’indice racchiude 418 grandi aziende a livello mondiale, valutate come le più impegnate a favorire la trasparenza di trattamento e a creare un contesto di lavoro equo. Queste società operano in 45 Paesi e regioni diverse, in oltre 10 distinte tipologie di settore, e rappresentano un valore totale sul mercato di più di 15 triliardi di dollari. Per essere ammesse nel “Gender Equality Index”, le aziende sono tenute a fornire informazioni in modo massimamente trasparente circa la promozione della presenza femminile nei luoghi di lavoro, così come nella filiera e nelle comunità in cui operano.

L’impegno di Atlantia nell’ultimo anno: i punti chiave

Il personale di Atlantia impegnato nel Summer Camp a Villa Fassini (Roma) per mamme e bambini ucraini rifugiati

Nel percorso di profonda trasformazione e innovazione del rapporto tra impresa e lavoratori, nell’ultimo anno Atlantia ha individuato forme organizzative e retributive sempre più trasparenti, eque e inclusive.
Il primo passo è stato creare un modello di cittadinanza attiva che consente ai dipendenti della holding di avere 10 giorni all’anno interamente retribuiti per dedicarsi ad attività di volontariato. A tal proposito vale la pena ricordare il progetto relativo all’accoglienza di mamme e bambini ucraini, il Summer Camp con attività sportive e ludiche presso la sede di Villa Fassini a Roma.
Atlantia, inoltre, ha raggiunto un importante accordo con tutte le organizzazioni sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal, Ugl Viabilità) che nel corso dell’anno ha portato all’introduzione di un nuovo modello finalizzato ad accrescere le opportunità retributive e premiali per tutti i dipendenti, rendendoli sempre più protagonisti attivi e incisivi del progetto generale di trasformazione della società.

Nel rispetto dei principi sanciti dalla Convenzione OIL (“Organizzazione Internazionale del Lavoro”, agenzia dell’ONU nel campo delle norme internazionali sul lavoro) n. 190 del 2019 e dalla Strategia UE per la Parità di genere 2020-2025, Atlantia e le organizzazioni sindacali si sono inoltre impegnate a rendere strutturale la tutela e la valorizzazione di ogni diversità attraverso l’adozione di tutte le misure necessarie a garantire l’assoluta parità salariale, in particolare, tra i generi.
Atlantia redige annualmente un rapporto certificato da un soggetto qualificato esterno per attestare le iniziative intraprese ed annullare ogni eventuale divario retributivo rilevato. La holding con il contributo delle organizzazioni sindacali ha riprogettato il “Piano Welfare” integrativo aziendale, ampliando ulteriormente le categorie dei beni e servizi fruibili dai dipendenti e dai loro familiari. Tra gli esempi: l’istruzione per i figli, l’assistenza per gli anziani, gli interessi sui mutui, la cultura e la pratica sportiva. Tutti i lavoratori possono usufruire anche di una polizza sanitaria, estendibile ai familiari, e di una polizza vita. Tra le numerose iniziative promosse a favore della mobilità sostenibile, è garantito l’abbonamento annuale dei mezzi pubblici utilizzati per raggiungere le sedi di lavoro a Roma e Milano.

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  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
  • La second hand, ossia l’oggetto di seconda mano, è una moda che negli ultimi anni sta diventando sempre più un’abitudine dei consumatori. Accumulare roba negli armadi, nei cassetti, in cantina, non è più un disagio che riguarda soltanto chi soffre di disposofobia, ossia di chi è affetto da sindrome dell’accumulatore compulsivo. Se l’acquisto è l’unica azione che rende felice l’uomo moderno, non riuscire a liberarsene è la condanna di molti.

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Second-hand Economy 2021, realizzato da BVA Doxa per Subito.it, sono 23 milioni gli italiani che, nel 2021, hanno fatto ricorso alla compravendita di oggetti usati grazie alle piattaforme online. Il 52% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, tra questi il 15% lo ha fatto per la prima volta. L’esperienza di compravendita online di second hand è quella preferita, quasi il 50% degli affari si conclude online anche perché il sistema di vendita è simile a un comune eCommerce: internet è il canale più veloce per quasi la metà dei rispondenti (49%), inoltre offre una scelta più ampia (43%) e si può gestire comodamente da casa (41%). Comprare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone, è al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più messi in atto dagli italiani (52%) – preceduto sempre dalla raccolta differenziata (94%) e l’acquisto di lampadine a LED (71%) –, con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 da parte dei laureati (68%), di chi appartiene alla generazione Z (66%), di chi ha 35-44 anni (70%) e delle famiglie con bambini (68%). 

Ma perché concretamente si acquista l’usato? Nel 2021 le prime tre motivazioni che inducono a comprare beni usati sono: il risparmio (56%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 2020), l’essere contrari agli sprechi e credere nel riuso (49%) e la convinzione che la second hand sia un modo intelligente di fare economia e che rende molti oggetti più accessibili (43%). 

✍E tu? Hai mai comprato accessori oppure oggetti di seconda mano? Cosa ne pensi?

#lucenews #lucelanazione #secondhand #vintage
  • È iniziata come una sorta di sfida personale, come spesso accade tra i ragazzi della sua età, per testare le proprie capacità e resistenza in modo divertente. Poi però, per Isaac Ortman, adolescente del Minnesota, dormire nel cortile della sua casa è diventata una missione. 

“Non credo che la cosa finisca presto, potrei anche continuare fino all’università – ha detto il 14enne di Duluth -. È molto divertente e non sono pronto a smettere”. 

Tanto che ormai ha trascorso oltre 1.000 notti sotto le stelle. Il giovane, che fa il boy scout, come una specie di moderno Barone Rampante ha scoperto per caso il piacere di trascorrere le ore di sonno fuori dalle mura di casa, persino quando la temperatura è scesa a quadi 40 gradi sotto lo zero. Tutto è iniziato circa tre anni fa, nella baita della sua famiglia a 30 miglia da casa, diventando ben presto una routine notturna. Il giovane Ortman ricorda bene il giorno in cui ha abbandonato la sua camera da letto per un’amaca e un sacco a pelo, il 17 aprile 2020, quando era appena in prima media: “Stavo dormendo fuori dalla nostra baita e ho pensato: ‘Wow, potrei provare a dormire all’aperto per una settimana’. Così ho fatto e ho deciso di continuare”. 

“Non si stanca mai: ogni notte è una nuova avventura“, ha detto il padre Andrew Ortman, 48 anni e capo del suo gruppo scout. 

Sua mamma Melissa era un po’ preoccupata quella notte, lei e il padre gli hanno permesso di continuare la sua routine. “Sa che deve entrare in casa se qualcosa non va bene. Dopo 1.000 notti, ha la nostra fiducia. Da quando ha iniziato a farlo, è cresciuto sotto molti aspetti, e non solo in termini di statura”, dice orgogliosa. 

“Non lo sto facendo per nessun record o per una causa, mi sto solo divertendo. Ma con il ragazzo che dorme in Inghilterra, credo si possa dire che si tratta di una gara non ufficiale”, ha detto Isaac riferendosi all’adolescente inglese Max Woosey, che ha iniziato la sua maratona di sonno all’aperto il 29 marzo 2020, con l’obiettivo di raccogliere fondi per un ospedale che cura un suo anziano amico.

#lucenews #isaacortman #minnesota #boyscout
Atlantia, sempre più snella e agile, ha come obiettivo quello di innovare e digitalizzare la gestione delle infrastrutture con ingenti investimenti nel settore autostradale, aeroportuale e dei servizi di mobilità, mantenendo una grande attenzione alla sostenibilità, all’innovazione e alla green economy.

I valori fondanti del fare impresa

L'impegno della holding Atlantia per la sostenibilità si traduce anche in welfare per i dipendenti e progetti di cittadinanza attiva
La trasformazione di Atlantia è partita da nuovi valori fondanti che l’azienda si è data e che sono stati comunicati anche al mercato e a tutti gli stakeholder della società: inclusione e diversità, individualità e comunità, valore e progresso, sviluppo e sostenibilità, continuità e innovazione, sostenendo i principi di uguaglianza, di tutela della libertà, della dignità e inviolabilità della persona, valori fondativi del modello di fare impresa. Per attuare e monitorare efficacemente gli impegni che Atlantia ha assunto, è stato costituito un presidio organizzativo dedicato, meccanismi di partecipazione attiva e strumenti di monitoraggio a cui le persone della holding sono invitate a partecipare, così che la voce di tutti, indistintamente, possa essere ascoltata e valorizzata, in questo processo di miglioramento continuo.

Atlantina nel “Gender Equality Index” di Bloomberg

Sul fronte della “Diversity, Equality & Inclusion”, Atlantia è stata inserita per la prima volta nel recente aggiornamento del "Gender Equality Index" di Bloomberg. Si tratta di un indice che misura le performance aziendali sui temi della parità di genere e la qualità e la trasparenza della loro rendicontazione pubblica, sulla base di alcuni pilastri trasversali, tra cui leadership femminile e percorsi di talento interno, parità di retribuzione tra i generi, cultura inclusiva, politiche contro la discriminazione. L’indice racchiude 418 grandi aziende a livello mondiale, valutate come le più impegnate a favorire la trasparenza di trattamento e a creare un contesto di lavoro equo. Queste società operano in 45 Paesi e regioni diverse, in oltre 10 distinte tipologie di settore, e rappresentano un valore totale sul mercato di più di 15 triliardi di dollari. Per essere ammesse nel "Gender Equality Index", le aziende sono tenute a fornire informazioni in modo massimamente trasparente circa la promozione della presenza femminile nei luoghi di lavoro, così come nella filiera e nelle comunità in cui operano.

L’impegno di Atlantia nell’ultimo anno: i punti chiave

Il personale di Atlantia impegnato nel Summer Camp a Villa Fassini (Roma) per mamme e bambini ucraini rifugiati
Nel percorso di profonda trasformazione e innovazione del rapporto tra impresa e lavoratori, nell’ultimo anno Atlantia ha individuato forme organizzative e retributive sempre più trasparenti, eque e inclusive. Il primo passo è stato creare un modello di cittadinanza attiva che consente ai dipendenti della holding di avere 10 giorni all’anno interamente retribuiti per dedicarsi ad attività di volontariato. A tal proposito vale la pena ricordare il progetto relativo all’accoglienza di mamme e bambini ucraini, il Summer Camp con attività sportive e ludiche presso la sede di Villa Fassini a Roma. Atlantia, inoltre, ha raggiunto un importante accordo con tutte le organizzazioni sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal, Ugl Viabilità) che nel corso dell’anno ha portato all’introduzione di un nuovo modello finalizzato ad accrescere le opportunità retributive e premiali per tutti i dipendenti, rendendoli sempre più protagonisti attivi e incisivi del progetto generale di trasformazione della società. Nel rispetto dei principi sanciti dalla Convenzione OIL (“Organizzazione Internazionale del Lavoro”, agenzia dell’ONU nel campo delle norme internazionali sul lavoro) n. 190 del 2019 e dalla Strategia UE per la Parità di genere 2020-2025, Atlantia e le organizzazioni sindacali si sono inoltre impegnate a rendere strutturale la tutela e la valorizzazione di ogni diversità attraverso l’adozione di tutte le misure necessarie a garantire l’assoluta parità salariale, in particolare, tra i generi. Atlantia redige annualmente un rapporto certificato da un soggetto qualificato esterno per attestare le iniziative intraprese ed annullare ogni eventuale divario retributivo rilevato. La holding con il contributo delle organizzazioni sindacali ha riprogettato il "Piano Welfare" integrativo aziendale, ampliando ulteriormente le categorie dei beni e servizi fruibili dai dipendenti e dai loro familiari. Tra gli esempi: l’istruzione per i figli, l’assistenza per gli anziani, gli interessi sui mutui, la cultura e la pratica sportiva. Tutti i lavoratori possono usufruire anche di una polizza sanitaria, estendibile ai familiari, e di una polizza vita. Tra le numerose iniziative promosse a favore della mobilità sostenibile, è garantito l’abbonamento annuale dei mezzi pubblici utilizzati per raggiungere le sedi di lavoro a Roma e Milano.
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